Non si può continuare a morire di lavoro, Basta davvero!

I costi della sicurezza sono annullati o ridotti al minimo proprio per via della concessione a subbappalto. Di sicuro c’entra molto la politica, senza distinzione di colore, che è e rimane la responsabile numero uno di scelte legislative sbagliate...A guardare fatti drammatici come quello di Casteldaccia si avverte la necessità impellente di una nuova classe dirigente degna di questo nome, capace e motivata e, soprattutto, indipendente dai segretari dei partiti...

Palermo, 7 maggio 2024 – In questo Paese al collasso si continua a morire e, purtroppo, le vittime sono sempre i lavoratori più fragili, non tutelati e nelle mani di chi pensa solo al profitto, che è la vera malattia del secolo.

Il problema dei subappalti, a mio parere, è una delle cause principali degli incidenti sul lavoro, perchè chi subappalta lo fa riducendo i costi originari dei lavori e della sicurezza, che, in buona parte, rimangono nelle mani di chi ha  la titolarità dell’appalto; se poi c’è il subappalto del subappalto allora si può capire bene come i costi della sicurezza  sono annullati o ridotti al minimo proprio per via della concessione a subbappalto.

Il libero mercato genera mostri, non c’è alcun dubbio, e in questo caso di sicuro c’entra molto la politica, senza distinzione di colore, che è e rimane la responsabile numero uno di scelte legislative sbagliate.

Tutti in questi ultimi decenni hanno decantato la bellezza del libero mercato, che, ahinoi, divora il pubblico e arricchisce gli imprenditori privati, di cui il governo non si dimentica mai, a discapito dei lavoratori. Anzi, quando si parla di provvedimenti sul lavoro la prima cosa che fa e che hanno fatto tutti governi degli ultimi trent’anni è  quella di dare incentivi alle imprese per la formazione, per sgravi vari, mentre i lavoratori sono sempre più precari e più poveri: nemmeno il salario minimo garantito hanno voluto concedere.

Oggi un dipendente Amap di Palermo ci ricordava che ci fu un tempo in cui l’AMAP aveva oltre 1200 operai suoi dipendenti, che provvedevano alla manutenzione e che mai vi è stato in passato un incidente del tipo di quello verificatosi a Casteldaccia, perché operai, dipendenti della pubblica amministrazione, lavoravano nelle migliori condizioni di sicurezza e conoscevano bene il loro lavoro.   Gli operai Amap pare siano scesi a 500 unità e, di conseguenza, per la manutenzione si appalta e subappalta all’esterno, a ditte che spesso non hanno le necessarie competenze e attrezzature per realizzare particolari opere di manutenzione, che assumono operai non specializzati a basso costo. Eppure tutti i governi danno incentivi alle imprese per la formazione! Mi chiedo: qualcuno ha mai verificato come si utilizzano gli incentivi  concessi per tale scopo?

E gli ispettori del lavoro cosa ispezionano? Fanno mai controlli nei cantieri pubblici e/o privati? A guardare ai fatti e ai disastri, che si succedono sempre più frequentemente, si è  portati a pensare di no!

In un quadro di questo tipo non è, quindi, sorprendente che succedano tragedie come quella di ieri Casteldaccia!

E la politica cosa fa oltre ad andare in TV a ripetere sempre le solite inconcludenti promesse?  Nulla, come sempre!

Si deve capire che così è impossibile continuare e che bisogna tornare indietro in fretta per evitare stragi su stragi di operai che lavorano e accettano di lavorare con salari da fame per la sopravvivenza loro e delle loro famiglie.

A guardare fatti drammatici come quello di Casteldaccia si avverte la necessità impellente di una nuova classe dirigente degna di questo nome, che sappia finalmente affrontare i problemi gravi del lavoro e della sicurezza del lavoro, per cercare di risolverli.  

Purtroppo, oggi abbiamo rappresentanti politici che non rappresentano i lavoratori, ma i partiti, o meglio i segretari dei partiti che li scelgono autonomamente e a cui poi rispondono ed è chiaro che in queste condizioni sarà impossibile provare a cambiare le cose.  

Lo status quo è conseguenza della sciagurata legge elettorale coddetta Rosatellum, dal nome del suo geniale autore Rosato, che non permette ai cittadini di scegliersi il proprio rappresentante in Parlamento.   

E’ del tutto evidente, quindi, che per provare a cambiare per risolvere i gravi problemi del Paese ed in primis quello del lavoro, della sicurezza sul lavoro, dei salari, della sanità e di tutto quanto nel Paese non funziona più, a causa di  pessimi politici  inamovibili, è necessaria una nuova classe dirigente capace e motivata e, soprattutto, indipendente dai segretari dei partiti.

Per riuscire in questo è necessario, però, cambiare subito il Rosatellum: un primo passo che va nella direzione giusta. Il prossimo Referendum ce ne darà la possibilità, se gli italiani si attiveranno per raggiungere l’obiettivo della raccolta delle firme. Il comitato “Io Voglio Scegliere” ha, infatti, proposto di modificare il Rosatellum, che sta alla base dei molti disastri di questi ultimi anni.


*Nella Toscano

componente del comitato promotore

“Io Voglio Scegliere

#NoRosatellum

#iovoglioscegliere

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