Ucsi Messina rinnova la stima al presidente Angelo Sindoni. Vicenda giudiziaria conclusa positivamente

Vittima di diffamazione durante l'ultimo periodo della carriera universitaria, secondo cui sono stati condannati due giornalisti di note testate italiane, il professore Angelo Sindoni ha dimostrato correttezza, onestà e attaccamento concreto agli ideali di giornalismo dell'Unione Cattolica Stampa Italiana Ucsi, della quale da anni è alla guida per la sezione provinciale di Messina

 Messina,  1 marzo 2019  – Il Consiglio Direttivo dell’UCSI, Sezione provinciale di Messina, riunito nei giorni scorsi in seduta ordinaria ha  approvato all’unanimità la seguente mozione: Il Consiglio apprende con viva soddisfazione l’esito della lunga vicenda giudiziaria che ha visto protagonista, come parte lesa, il Prof. Angelo Sindoni, presidente della medesima Sezione.

Il Consiglio si felicita vivamente con il Prof. Sindoni, che in 6 lunghi anni di procedimenti giudiziari ha saputo dimostrare la sua correttezza, la sua onestà e, non ultimo, l’attaccamento concreto agli ideali  dell’UCSI, un giornalismo che porta scolpito nel proprio DNA, nei propri statuti, persino nella “preghiera del giornalista”, l’aspirazione ad un giornalismo che “racconti sempre la verità”, consapevoli che “le notizie possono costruire o distruggere, orientare o disorientare”.

Nel febbraio scorso, con sentenza del Tribunale di Genova, sono stati condannati il Direttore del quotidiano di Genova “Il Secolo XIX”, Umberto La Rocca, e il giornalista Francesco Margiocco,  per diffamazione nei confronti del Prof. Sindoni per un articolo apparso il 25 febbraio 2013 a firma di Margiocco. In precedenza i due erano già stati condannati per un altro articolo di Margiocco, del 18 dicembre 2013. Sicché, dall’insieme delle procedure giudiziarie, si può dedurre che il Margiocco è stato responsabile di una vera e propria campagna diffamatoria.

Sindoni a suo tempo, invece di dare la stura ad un tormentone mediatico, come alcuni avrebbero voluto, si è affidato al rispetto rigoroso e alla fiducia nelle istituzioni, come dovrebbe fare qualsiasi cittadino esemplare. Sono stati per lui anni difficili. Ha dovuto sacrificare il proprio lavoro e la famiglia per mettere su una documentazione imponente, che ha fugato ogni dubbio. E le istituzioni, cioè il foro competente, gli hanno reso giustizia. In particolare l’ultima sentenza, perché l’articolo condannato si è rivelato l’archetipo di una campagna diffamatoria, in cui si è distinto lo storico/giornalista Sergio Luzzatto, il quale usava più volte la propria rubrica sul “Sole 24 ore” per dare addosso a Sindoni, seguendo pedissequamente l’articolo di Margiocco, senza apportare elementi documentali. Il “Sole 24 ore”, però, ha dimostrato di essere un giornale serio perché – di fronte alle allegazioni documentate di Sindoni – gli ha concesso una replica di ben 3600 battute con la quale Sindoni confutava i suoi detrattori, che non hanno avuto più il coraggio di fiatare.

Sindoni era stato attaccato perché presidente di una importante Commissione concorsuale universitaria nazionale, e qualche cordata accademica voleva farlo dimettere per prenderne il posto. Ma Sindoni godeva della fiducia della quasi totalità degli storici, tanto che alcuni dei più rappresentativi tra di loro firmavano e inviavano al Ministro un documento di solidarietà verso Sindoni-commissario. Per di più il Capo di Gabinetto del Ministero dell’Università il 9 agosto 2013 inviava a Sindoni una lettera con cui gli esprimeva apprezzamento  per il senso di “correttezza e responsabilità istituzionale dimostrata”.

Perciò il Prof. Sindoni, già Prorettore dell’Università di Messina, ha avuto il doppio sigillo – del Ministero e del foro competente (il Tribunale di Genova) – per aver saputo essere uomo delle istituzioni di fronte ad attacchi scomposti. Il Direttivo UCSI si associa al plauso generale che il Prof. Sindoni sta ricevendo dai colleghi docenti universitari – in Italia e all’estero – per questa vittoria giudiziaria.

Nella fase dibattimentale è venuta fuori una verità inconfutabile. Ad iniziare ed alimentare la campagna denigratoria contro Sindoni, sono stati due docenti ope legis dell’Università di Messina. Uno addirittura ebbe a contattare il giornalista genovese, e poi tutt’e due hanno deciso di andare a Genova per testimoniare contro Sindoni, venendo clamorosamente smentiti.

Il Direttivo UCSI deplora le residuali frange che si macchiano di questo malcostume, e auspica che l’Università di Messina ne sia sempre immune.

Il Direttivo si rallegra di questa recente dimostrazione della deontologia professionale di Sindoni come docente universitario, ed esprime sincero apprezzamento e solidarietà alla sua militanza nel giornalismo messinese e siciliano. L’anno scorso gli è stata conferita la medaglia d’oro dall’Ordine dei giornalisti per i suoi cinquant’anni di iscrizione all’Albo Pubblicisti. Egli ha collaborato con il quotidiano “Gazzetta del Sud” ed altri quotidiani regionali e nazionali. Ha diretto una emittente radiofonica ed una televisiva. Attualmente è direttore responsabile del periodico “Quaderni di storia dell’Europa mediterranea”, rivista di cultura e ricerca storica.

        

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