“Messina 1908…….2018, centodieci anni con le baracche’’: riflessioni sul risanamento dell’UDC

Un convegno per ripartire dal risanamento

Messina – “Messina 1908…….2018, centodieci anni con le baracche’’, è il tema del convegno organizzato dall’UDC di Messina per alcune ‘’Riflessioni sul risanamento’ tenutosi sabato 27 maggio nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca. Ha introdotto i lavori ed ha moderato il dibattito Giovanni Frazzica, coordinatore provinciale UDC, il quale ha sottolineato come la scelta del tema corrisponda ad una esigenza nata all’interno del Partito perché rassegnazione e assuefazione non prevalgano rispetto al degrado di vita ""socio-ambientale di quattromila famiglie messinesi. Frazzica, prima di dare inizio ai lavori, ha voluto ringraziare il segretario Lorenzo Cesa, che con l’incarico al  Coordinamento provinciale ha consentito il nuovo corso della politica dello scudo crociato a Messina. A seguire la relazione, aspetti politici e normativi di Pippo Previti, nella quale sono stati riassunti vari passaggi burocratici durante i quali  si è verificata la dispersione di finanziamenti originariamente destinati alle baracche, impedendo la realizzazione delle opere necessarie alla bonifica delle baraccopoli sparse in varie aree della città, dove quattomila famiglie vivono ancora. Dopo Franco Pitrè, profilo storico del fenomeno, nel suo intervento ha sostenuto tra l’altro che non ci si può scagliare contro chi ha governato in precedenza poiché in tema di risanamento anche l’attuale gestione non ha dato risposte al problema. Quindi gli interventi programmati degli ingegneri, componenti il coordinamento del Partito: Francesco Clemente ed  Emilio Passaniti che superando il concetto di sbaraccamento, hanno affrontato il problema della ghettizzazione di determinate zone, spesso localizzate in rioni periferici privi di  salvaguardia e dunque relegate ad uno stato di permanente  emarginazione. I due tecnici Udc hanno evidenziato che  il Comune e l’assessorato al ramo hanno affrontato la questione ponendo però in essere scelte ed azioni inadeguate. Passaniti ha fatto anche riferimento ad una norma secondo cui mantenendo uguale densità di abitanti è consentita la creazione di aree attrezzate intorno a nuove edificazioni. La previsione della normativa prescinde dall’attuazione di varianti al piano regolatore, nel rispetto degli spazi esistenti, ampliando l’area in verticale. Il dibattito è iniziato con l’intervento di Tonino Genovese, segretario generale della Cisl di Messina, che ha dato atto all’Udc dell’impegno con cui ha inteso affrontare un tema di così rilevante importanza per la Città di Messina, ricco di risvolti sociali, ma anche economici ed occupazionali. L’architetto Pino Falzea è poi intervenuto a nome dell’Associazione “Capitale Messina” , si è detto disponibile a collaborare anche con l’Udc per l’avvio di iniziative utili al superamento della fase di stallo in cui è fermo il piano di risanamento. Altro intervento di rilievo quello di Giovanni Lazzari, presidente dell’Ordine degli Architetti di Messina che ha apprezzato il ritorno del Partito nel dibattito sociale. Per motivi istituzionali invece Antonio Gallo, presidente provinciale delle ACLI, ed Emilia Barrile, presidente del Consiglio comunale di Messin, hanno dovuto lasciare il convegno. Gli interventi che hanno caratterizzato la parte finale dell’incontro sono stati di Nino Quartarone, di CittadinanzAttiva, di Angelo Libetti, Art. ! MDP, Nino Calabrò, già sindaco di Casalvecchio Siculo e Piero Chillè già consiglere comunale di Messina. Le conclusioni sono state affidate a Donatella Sindoni, Capogruppo Udc a Palazzo Zanca. Erano inoltre presenti al convengno, Gaetano Cambria, Sandro Cuzari, Diego Perrone, Rosario Sidoti, Nathial Soraci, Filippo Spadaro e Carmelo Torre, componenti il Coordinamento provinciale.

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