Como – Aula Magna gremita da quasi 200 persone lo scorso 10 dicembre all’Università degli Studi dell’Insubria di Como per il pomeriggio di studi su diritto e abbigliamento “La Giustizia e il suo manto”. Il convegno, organizzato dal Dipartimento di Diritto, Economia e Culture, era dedicato ai nuovi rilievi giuridici del vestire, che spesso occupano le prime pagine dei quotidiani e le aule di giustizia di tutto il mondo.
Maria Paola Viviani Schlein, già preside della Facoltà di Giurisprudenza, ha presieduto e moderato il convegno, chiosando brillantemente i contributi dei relatori, non senza cogliere l’occasione per ribadire la forte esigenza di regole chiare e il rispetto del pluralismo in campo culturale e religioso.
Barbara Pozzo, Direttrice del Dipartimento, ha ricordato con una galleria di immagini alcune tra le controversie di maggior scalpore della storia recente, dai versetti del Corano indossati da Claudia Schiffer per Karl Lagerfield alla battaglia legale non ancora sopita della Nazione Navajo contro Urban Outfitters. Quando la creatività degli stilisti tocca identità culturali sensibili, il confine tra ispirazione e appropriazione si fa rovente.
L’incontro è stato brillantemente proseguito da Rosa Palavera con un immaginario guardaroba virtuale in pieno stile Law and Humanities: Diritto e Abbigliamento propongono abbinamenti di capi, dalla tunica di Adamo alla minigonna e all’hijab, ma la coloratissima relazione ha avuto soprattutto al centro temi importanti come pluralismo legale e normazione partecipata, comunicazione non verbale nel campo del diritto e ruolo del consenso e dell’adesione nell’effettività delle norme e delle politiche statuali.
I lavori sono stati chiusi da Giorgio Maria Zamperetti, docente di Law and Humanities, che ha condotto un’avvincente excursus sulla toga, passando per oltre 2000 anni di divise, uniformi e livree tra filologia, moda e diritto. La toga è forse il capo di abbigliamento che estende la sua attualità sul maggior numero di secoli. La sua funzione di protezione dalla carica emotiva di drammi, brutture e incapacità di mediazione propri dell'uomo, rispetto a cui il giudice deve conservare un altrettanto umana terzietà, è solo un aspetto: c'è un mondo di simbolismi che pesa sulle spalle dei magistrati ogni giorno.
Presente in sala Fulvio Alvisi, Presidente dell’Associazione Italiana Disegnatori Tessili, che in un breve ma denso intervento ha toccato molti temi tra attualità e futuribile, sul rapporto tra esplosione della connettività, diluizione della privacy, digitalizzazione diffusa e dispersione delle culture e dei saperi tradizionali, interrogando provocatoriamente i giuristi sulle previsioni per il prossimo decennio. Una sfida a cui non si sottrae certo l’Ateneo insubre, che si conferma vivace catalizzatore di temi scottanti e capace di cogliere le tendenze trasformandole in occasioni di riflessione sui grandi temi del diritto e di dialogo costruttivo con territorio e imprese.
I protagonisti si sono lasciati con la promessa di ripetere il prossimo anno un incontro