BREXIT: TERZA (E ULTIMA) BOCCIATURA DELL’ACCORDO MAY

Lo scenario più probabile una uscita "no deal" il 12 aprile

Con 344 voti contrari e 286 voti a favore La Camera dei Comuni ha bocciato per la terza e ultima volta l’accordo di divorzio dall’Unione Europea presentato dal primo ministro Theresa May. Il Consiglio europeo aveva posto la ratifica da parte di Westminster dell'accordo di separazione come condizione per concedere una proroga dell'articolo 50 fino al 22 di maggio.  Con la bocciatura  si va invece automaticamente a una proroga più ridotta,  al 12 di aprile.  Ad evitare la disfatta non è bastata nemmeno l’offerta delle dimissioni che May aveva presentato ieri  per superare lo stallo della Brexit : "e' un tema che desta  profondo dispiacere  che il Parlamento abbia respinto ancora una volta l'accordo di divorzio dalla Ue e le implicazioni adesso sono serie."Non c'è tempo di negoziare un altro accordo". Così ha commentato la premier britannica Theresa May  "E' quasi certo adesso che dovremo  partecipare alle elezioni europee" ha aggiunto  la premier britannica,  evocando a questo punto la necessità della richiesta di un rinvio prolungato all'Ue e della partecipazione britannica alle elezioni europee, se accordato.  

La premier ha rinfacciato alla Camera di non avere un piano B maggioritario, avendo detto no al suo accordo, ma anche a un no deal, a una no Brexit e a un referendum bis. E ha insistito che il governo continuerà ad agire affinché "la Brexit sia attuata".

Dopo il voto Il leader laburista britannico Jeremy Corbyn  ha chiesto ancora una volta le dimissioni del primo ministro invocando il ritorno alle urne per le elezioni generali.  Anche i falchi Tory  scaricano la premier  e chiedono le dimissioni della May. Subito dopo il voto di Westminster  Il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, ha convocato  un vertice straordinario sulla Brexit il prossimo 10 aprile. Uno scenario no-deal a partire dalla mezzanotte del 12 aprile "è ora quello più probabile" sostiene la Commissione europea in una nota nella quale si "rammarica del voto negativo arrivato dalla Camera dei Comuni". Se l'uscita del Regno Unito dall'Ue avverrà in uno scenario no-deal, sottolinea ancora Bruvelles in una nota,“i benefici dell'accordo di recesso raggiunto lo scorso novembre, compreso il periodo transitorio,  non potranno applicarsi in alcun caso". L'Ue resterà unita ed è "pienamente preparata" a una hard Brexit.  Ora la Commissione Europea  chiede alla premier un piano prima del vertice Ue straordinario  "e a tempo ben debito perché i 27 possano valutare" il piano britannico.

Intanto oggi davanti al Parlamento migliaia di persone “pro Brexit “ hanno preso parte alla "March to leave",  la manifestazione organizzata  dal movimento euroscettico Leave Means Leave.

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