Lo scontro, nell’aria da mesi, è deflagrato nelle settimane estive tra navi che non attraccano e visite di cortesia che hanno definito idee e azioni di Italia e Francia, mai così divise sul tema dell’immigrazione. La coda polemica del dopo Salvini- Orbàn ha aumentato la sua portata nel corso delle ore animando il già turbato dibattito politico in Europa, in un’estate dove poche rimangono le cose da salvare e molto c’è da lavorare e da ricucire. Già, perché di strappo si tratta e pure importante.
Francia e Italia mai così lontane ognuna portatrice di una bandiera contraria: da un lato l’europeismo di Emmanuel Macron, dall’altro il sovranismo di Matteo Salvini che crea parecchio imbarazzo al premier Conte, sull'orlo di una crisi di nervi, dicono.
In tutto questo il premier ungherese che si bea dell’alleanza in salsa tricolore utile per continuare a perseguire la sua idea di politica estera. Macron, scrive il Corriere, ha sempre concordato di fatto con l’analisi della sua avversaria Marine Le Pen, e cioè che la contrapposizione classica tra destra e sinistra stesse lasciando il posto a quella tra patrioti e globalizzati o, secondo il lessico di Macron, tra nazionalisti anti-Europa e progressisti filo-europei. Con questa idea Macron ha fatto saltare il classico sistema politico francese, ha vinto le elezioni presidenziali ed è diventato capo di Stato. Ora, lo stesso schema gli serve per affrontare le elezioni europee della prossima primavera privo com’è di un gruppo politico che lo sostenga su scala continentale, Macron quindi sta radicalizzando lo scontro con i leader sovranisti nella speranza di conquistare nuovi alleati e magari provocare una nuova ricomposizione politica stavolta a livello europeo, per esempio facendo detonare le contraddizioni di un Partito popolare che ha al suo interno sia la Cdu della Merkel sia il 'Fidesz' dello stesso Orbàn.
Macron, quindi, starebbe puntando al muro contro muro nei confronti dei populisti, come sottolinea La Stampa, perché è un europeista convinto. Del resto tornare all’attacco è probabilmente l’unica strada che ha in una fase che a livello interno lo vede in difficoltà, tra il suo calo di popolarità nei sondaggi, l’economia francese che non riparte così rapidamente come previsto e un ministro molto amato, quello dell’Ecologia, Nicolas Hulot, che ha lasciato il Governo.
Intanto alla notizia di altri due capi d’imputazione addebitati dalla procura di Agrigento, ipotizzati "sequestro a scopo di coazione" per forzare la mano alla Ue e omissione di atti di ufficio, Salvini afferma: “Siamo al lavoro da neanche 3 mesi, mi sembrano trent'anni visto anche il numero di inchieste a carico. Oggi ho scoperto che ho altri due capi di imputazione, per me sono medaglie. Il ricatto alla Ue non esiste come reato, ma lo rivendico".
Il vicepremier continua poi la sua battaglia personale con l’Europa e con il presidente francese Emmanuel Macron: “Più di 48.000 respingimenti alle frontiere francesi con l'Italia dall'anno scorso, altro che solidarietà e accoglienza. Macron abbia il buon gusto di tacere e non dare lezioni agli italiani”.
Botta e risposta, per ora, terminato con le dichiarazioni di Macron in visita ufficiale in Danimarca dove a chi gli domandava cosa ne pensasse dell’esito dell'incontro tra Viktor Orban (premier ungherese) e Matteo Salvini, ha risposto che i due “hanno ragione a vedermi come il loro principale avversario in Europa”. Aggiungendo: “Non cederò niente ai nazionalisti e a quelli che predicano odio”.
Infine nella mattinata di oggi il Viminale ha diffuso i dati dei controlli alla frontiera – ripristinati da Parigi da più di un anno e mezzo – con il logico carico di respingimenti passivi al confine. In breve: sono state 30.911 le persone respinte alla frontiera francese nel 2017, di queste 10.407 erano stranieri con un permesso di soggiorno valido in Italia, altre 20.504 erano irregolari. Dal primo gennaio al 28 agosto di quest’anno il totale parla di 17.476 respingimenti: 6.561 con permesso di soggiorno italiano, 10.915 irregolari. In totale, 48.387 migranti. “Sarebbe questa l’Europa accogliente e solidale di cui parlano il bravo Macron e i buonisti?” chiosa Salvini. Lo scontro continua.