Conte a Parigi da Macron, convergenza su migranti. Maggiore intervento UE

Affrontare la grave crisi migratoria con centri di accoglienza in Libia e Stati sahariani. Riforma del regolamento di Dublino. Verso un altro vertice italo-francese autunnale a Roma

Parigi – Distensione dei rapporti tra Italia e Francia, per giorni al centro di una crisi diplomatica per la vicenda Aquarius. Il premier Giuseppe Conte accolto il 14 giugno a Parigi dal presidente francese Emmanuel Macron per parlare di immigrazione ed euro. Un incontro rimasto in bilico diverse ore fino ad una telefonata notturna tra i due che ha dato il via libera ad un colloquio chiarificatore all’Eliseo.

"Ci sono stati dei giorni un po' turbolenti per la storia dell'Aquarius,  è stato un momento di particolare tensione per l'Italia, nostro primo obiettivo è stato mettere in sicurezza la nave e le persone sulla nave. Abbiamo offerto subito il nostro supporto logistico, e abbiamo gestito un momento di difficoltà con la massima determinazione. Con Macron c'è una perfetta intesa, c'è stata una telefonata in cui ci siamo perfettamente chiariti’’.Ha detto Conte prima del suo arrivo venerdì a Parigi.

Immigrazione e zona euro e le iniziative da prendere in vista del Consiglio Europeo di fine giugno, nella discussione tra Macron e Conte. Una colazione di lavoro che ha visto convergenza sui due temi. ‘’In questi anni l'Europa è mancata in efficacia e solidarietà": così il presidente francese Emmanuel Macron, durante la conferenza stampa all'Eliseo, dopo il colloquio con il premier italiano Giuseppe Conte. "Servono riforme per affrontare le sfide", dice Macron.

Tra Macron e Conte a poche ore dagli  attacchi che lasciavano presumere che il vertice saltasse, identità di vedute, su maggiore condivisione dei rischi nell’eurozona, sulla istituzione degli ''hotspot nei paesi d’origine e di transito dei migranti,  non solo in  Libia ma anche in quelli sahariani, come il Niger, ipotizzata da tempo dalla Francia e chiesta dal  governo italiano, per chiudere la rotta verso il Mediterraneo tutelando, al tempo stesso, le vite dei migranti". La proposta, è pensata per un'attuazione nel breve periodo in vista di una riforma che l'Italia vuole radicale, del regolamento di Dublino.

 

In poche ore il clima è cambiato ma resta qualche attrito sull’approccio della gestione delle emergenze in mare e sul summit  italo-francese in autunno a Roma che Conte rivendica  in piena condivisione con il  ministro dell’Interno Matteo  Salvini. Da qui l’affondo di Macron secondo cui decisioni e impegni di un Paese vengono assunte "dal capo di stato o dal capo di governo'' e alla proposta gradita al ministro dell'Interno Matteo Salvini di un asse con i suoi colleghi austriaci e tedeschi, Macron ha ironizzato e replicato secco: "Questa formula nella storia non ha mai portato fortuna. Ad ogni modo ci sono le Costituzioni e ci sono i capi di Governo di Italia, Germania e Austria che prendono le decisioni. Questo dicono le nostre Costituzioni". "Io vorrei un asse dei volenterosi che abbracci l'intero arco europeo, quello a cui aspiriamo" la replica del primo ministro Conte .

Inoltre "Il nostro Paese non è un paese di primo arrivo, come l'Italia – ha sottolineato Macron –  ma un paese dove donne e uomini migranti chiedono di arrivare. E quindi anche la Francia, come l'Italia, deve gestire questa grave crisi migratoria – ha precisato il presidente francese, ricordando i grandi numeri di migranti richiedenti asilo che ha la Francia – Sui numeri, il premier ha aggiunto: "L'Italia ha avuto un massiccio afflusso di migranti nel 2015 e nel 2016. Nel 2018 c'e' stata una riduzione del 77% degli arrivi". La Francia non trae profitto da questa situazione – ha detto Macron. Se l'Italia nei 4 primi mesi del 2018 ha avuto 18.000 domande d'asilo, la Francia ne ha avute 26.000". Perciò serve un approccio cooperativo e l'adozione di misure europee. Le risposte dell'Europa finora sono state inadeguate. perciò abbiamo deciso di rafforzare lavoro di partneriato con altri stati membri".   Detto questo, il presidente francese, d'accordo nel sostenere un approccio cooperativo in Europa, non usa giri di parole nell'attribuire responsabilità. "Quando una nave arriva nelle vostre acque ve ne dovete fare carico. La Francia rispetterà sempre il diritto internazionale. La difficoltà dell'Italia non può risolversi bypassando il diritto internazionale ma con un approccio cooperativo Ue". Le richieste dell'Italia Per quel che riguarda l'Italia, Conte ha ribadito l'intenzione di "voltare pagina, cambiare strategie, rafforzare la protezione della vita umana, salvaguardando i diritti fondamentali". E poi ha ribadito: "Il regolamento di Dublino deve cambiare", ricordando che "l'Italia è fortemente contraria all'ipotesi di riforma in discussione e sta preparando una propria proposta da condividere con altri partner europei".

 "Proponiamo un radicale cambio di paradigma: bisogna rafforzare a livello europeo i rapporti con paesi di origine, per prevenire i viaggi della morte, dobbiamo creare centri di protezione già nei paesi di origine e transito, avviare procedimenti di identificazione". E soprattutto quello che propone l'Italia è un cambio radicale nel "concetto di stato di ingresso" che "va cambiato, chi mette piede in Italia – ha detto Conte – mette piede in Europa, nessuno può pensare di lavarsi le mani rispetto ai problema dell'immigrazione.

 

 

 

 

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