Immagini:1. Carles Puigdemont. 2. Mariano Rajoy
Madrid – Oggi per la Catalogna il bi-ultimatum. E' il giorno della chiarezza e verita come intimato dal governo di Madrid otto giorni fa. Puigdemont ha davvero dichiarato l'indipendenza o è pronto per dichiararla? La mancanza di risposta attesa lunedì 16 come stabilito dal premier spagnolo Mariano Rajoy rende la situazione molto complessa e l'esito potrebbe essere più che drammatico. Il dialogo e l'apertura di un tavolo negoziale proposte dal capo della generalitat sono stati respinti da Rajoy che ha tacciato di ''slealtà'' il leader catalano. La minaccia di dare attuazione all'art. 155 della costituzione che annulla l'autonomia regionale dichiarata illegittimamente, potrebbe diventare realtà. La decisione creerebbe molti danni all'equilibrio socio-politico ed economico della Spagna in una fase già di incertezza.
In risposta alla richiesta di chiarimento del governo spagnolo e concordata ieri in una riunione del direttivo della sua formazione indipendentista PDECat, secondo la stampa spagnola, Il presidente catalano Carles Puigdemont intenderebbe dare esecuzione all'indipendenza e lo scriverebbe in una lettera che sarà consegnata entro la scadenza di stamani alle 10. Il governo di Rajoy e il partito socialista d'opposizione a Madrid hanno concordato di proporre a Puigdemont di indire elezioni regionali in Catalogna in cambio della rinuncia ad applicare l'articolo 155, la proposta avrebbe lasciato però indifferente l'indipendentista catalano.
E' chiaro che Madrid tenterà in tutti i modi di evitare l'applicazione dell'art. 155 ed ha fino a ieri esortato Puigdemont, ad agire con "buon senso ed equilibrio". L'interesse generale deve essere la priorità per chi ha in mano le sorti di un paese, quindi "Buon senso" è l'avviso che Rajoy rivolge a Puigdemont, per non rischiare di infilarsi in un vicolo cieco.
Il premier Rajoy durante ''question time'' al parlamento spagnolo ha chiesto al deputato del partito di Puigdemont di fare uno sforzo per convincere il presidente della Generalitat a rivedere le sue posizioni e non peggiorare ulteriormente la situazione più di quanto non lo sia già. la vicenda potrebbe precipitare – ha detto Rajoy al congresso – e ''il governo sarà obbligato a prendere decisioni che sarebbe meglio non si prendessero mai".
Secondo leader di Ciudadanos, Albert Rivera, intervenuto al question time, la Catalogna e' stata "sospesa", perche' oltre ad aver forzato la legalita' celebrando un referendum bocciato dalla Corte Costituzionale, "i golpisti" hanno esautorato il Parlament.
L'esecutivo spagnolo ha comunque messo a punto un piano secondo cui – ha sottolineato la vicepresidente, Soraya Sanchez de Santamaria, rispondendo ad Albert Rivera, nella sessione di 'question time' al Congresso – nel caso in cui la Catalogna dichiarasse davvero l'indipendenza e dalla sua parte volesse contare "non solo sulla maggioranza assoluta del Senato" ma anche su "un'ampia maggioranza del Congresso" , il governo di Madrid prima di dare attuazione all'art. 155, consulterà i partiti Psoe e Ciudadanos, per poter "trovare la migliore soluzione" per la Catalogna.