Bruxelles, 6 septembre 2017 – Nelle quattro relazioni adottate oggi sui progressi compiuti la Commissione invita tutte le parti a rafforzare e accelerare ulteriormente i buoni progressi compiuti nella gestione dei flussi migratori irregolari, nella protezione delle frontiere esterne dell'UE e nell'aiutare gli Stati membri in prima linea che si trovano sotto pressione.
Il meccanismo di ricollocazione dell'UE, che ha interessato ad oggi 27 695 persone, sta dando risultati positivi. È di fondamentale importanza che gli Stati membri procedano alla ricollocazione di tutti i candidati ammissibili dall'Italia e dalla Grecia il più rapidamente possibile. La dichiarazione UE-Turchia continua a mantenere basso il numero degli arrivi irregolari in Grecia e ha consentito il reinsediamento nell'UE di quasi 10 000 siriani. Nei mesi estivi gli attraversamenti irregolari e i decessi nel Mediterraneo centrale sono diminuiti in misura significativa grazie anche agli sforzi concertati dell'UE, e in particolare all'impegno dell'Italia. Nonostante gli strumenti di cui dispone la guardia di frontiera e costiera europea, sono necessari ulteriori sforzi da parte degli Stati membri per beneficiare appieno del mandato dell'agenzia allargato ai rimpatri.
Frans Timmermans, primo Vicepresidente della Commissione europea, ha dichiarato: "Tutti gli attori dell'UE hanno lavorato insieme per gestire i flussi migratori, per proteggere le nostre frontiere esterne e per sostenere gli Stati membri in prima linea. Siamo sulla strada giusta, e i risultati sul campo sono visibili. Tuttavia la migrazione continua a presentare sfide e fattori di rischio. Dobbiamo quindi continuare a migliorare il nostro lavoro per salvare vite umane, per istituire percorsi sicuri e legali per coloro che necessitano di protezione e per rimpatriare coloro che non hanno il diritto di rimanere".
Dimitris Avramopoulos, Commissario responsabile per la Migrazione, gli affari interni e la cittadinanza, ha dichiarato: "Quando l'Europa lavora di concerto in uno spirito di responsabilità e solidarietà realizziamo progressi e conseguiamo risultati concreti, sia all'interno che all'esterno dell'UE. Oggi lo vediamo chiaramente: i flussi irregolari si sono ridotti ed è aumentato il reinsediamento legale dei rifugiati, la guardia di frontiera e costiera europea è pienamente operativa e sono state adottate azioni comuni a sostegno dell'Italia e lungo la rotta del Mediterraneo centrale. Inoltre è evidente la solidarietà all'interno dell'Unione europea, dato che il programma di ricollocazione sta dando risultati tangibili e quasi tutti i richiedenti registrati sono stati ricollocati dalla Grecia e dall'Italia. Adesso è necessario rafforzare i progressi compiuti su tutti questi fronti".
Ricollocazione e reinsediamento: la solidarietà funziona
A due anni dall'avvio del meccanismo di emergenza, l'andamento positivo delle ricollocazioni prosegue e si conferma la notevole accelerazione osservata nel 2017, con una media di 2 300 trasferimenti al mese in quasi tutti gli Stati membri a partire da febbraio 2017. Dal 4 settembre sono state ricollocate oltre 27 695 persone (19 244 dalla Grecia e 8 451 dall'Italia). Tuttavia, dato che circa 2 800 persone devono ancora essere ricollocate dalla Grecia e che in Italia arrivano ogni giorno nuovi richiedenti, occorre un impegno costante di tutte le parti. Gli Stati membri devono accelerare il trattamento delle ricollocazioni e assumere impegni sufficienti per tutti i candidati. L'Italia deve accelerare l'identificazione e la registrazione dei candidati ammissibili (in particolare gli eritrei).
Alcuni Stati membri (Malta e la Lettonia) hanno già rispettato i propri impegni in materia di assegnazioni per quanto concerne la Grecia, mentre altri (la Finlandia, la Lituania, il Lussemburgo e la Svezia) sono ormai prossimi al traguardo. Malta e la Finlandia hanno quasi raggiunto l'obiettivo nei confronti dell'Italia. La Commissione si rallegra inoltre del fatto che l'Austria ha iniziato la ricollocazione dall'Italia e che la Slovacchia sta preparando le prime ricollocazioni dall'Italia. La Repubblica ceca, l'Ungheria e la Polonia continuano a violare i loro obblighi giuridici e non hanno trasferito nessuno (Ungheria e Polonia) o non hanno promesso posti per la ricollocazione per più di un anno (Repubblica ceca). Per questo motivo, il 26 luglio la Commissione ha fatto avanzare le procedure di infrazione e ha inviato un parere motivato a questi Stati membri. La Commissione accoglie con favore la decisione di oggi dalla Corte di giustizia europea, che conferma la validità della seconda decisione del Consiglio sulla ricollocazione e respinge i ricorsi presentati dalla Slovacchia e dall'Ungheria.
L'obbligo giuridico di ricollocazione che incombe agli Stati membri non termina nel mese di settembre. Le decisioni del Consiglio sulla ricollocazione si applicano a tutte le persone ammissibili che arrivano in Grecia o in Italia fino al 26 settembre 2017, e i richiedenti ammissibili dovranno quindi essere ricollocati anche successivamente. Pertanto è fondamentale che tutti gli Stati membri, in particolare la Polonia, l'Ungheria e la Repubblica ceca e gli Stati che non hanno ancora ricollocato la quota di persone loro assegnata, intensifichino gli sforzi per ricollocare tutti i richiedenti ammissibili.
Il programma di reinsediamento dell'UE, adottato nel luglio 2015, dovrebbe essere portato a termine con successo, dato gli Stati membri e gli Stati associati Schengen hanno già reinsediato 17 305 persone delle 22 504 concordate. Finora nel quadro della dichiarazione UE-Turchia sono stati reinsediati in totale 8 834 siriani dalla Turchia nell'UE, compresi i 1 028 nuovi trasferimenti avvenuti dopo l'ultima relazione. In totale, 22 518 persone sono state reinsediate nell'ambito dei due programmi di reinsediamento a livello dell'UE dal loro avvio. Il 4 luglio 2017 la Commissione ha avviato unnuovo sistema di reinsediamento per il 2018, volto a garantire la prosecuzione degli sforzi collettivi dell'UE in materia di reinsediamento fino all'adozione della proposta della Commissione su un quadro dell'UE per il reinsediamento. Gli Stati membri sono invitati a presentare i loro impegni per il 2018 entro il 15 settembre 2017, ponendo in particolare l'accento sul reinsediamento dall'Africa settentrionale e dal Corno d'Africa, continuando nel contempo i reinsediamenti dalla Turchia. La Commissione ha stanziato 377,5 milioni di euro per sostenere il reinsediamento di almeno 37 750 persone (10 000 euro a persona).
Dichiarazione UE-Turchia: ancora risultati concreti
La dichiarazione UE-Turchia continua a produrre risultati concreti e svolge un ruolo chiave nel garantire una gestione efficace dei flussi migratori lungo la rotta del Mediterraneo orientale.
Nonostante un leggero aumento degli arrivi durante l'estate, in linea con le tendenze stagionali osservate per lo stesso periodo nel 2016, il numero diattraversamenti giornalieri dalla Turchia verso le isole greche è rimasto basso dall'ultima relazione del 13 giugno, con una media di 75 arrivi al giorno. Nel complesso, da quando la dichiarazione è diventata operativa gli arrivi sono diminuiti del 97% e si è mantenuto il significativo calo del numero di vite umane perse nel Mar Egeo. Tuttavia sono necessari notevoli sforzi supplementari per ridurre l'arretrato delle domande di asilo e adeguare la capacità delle strutture di pre-trasferimento e trattenimento in Grecia per migliorare i rimpatri. Dalla data della dichiarazione UE-Turchia sono stati rinviati in Turchia in totale 1 896 migranti irregolari. Sono stati realizzati progressi anche in altri settori della dichiarazione, e la Commissione ha accelerato gli sforzi per fornire sostegno finanziario nell'ambito dello strumento per i rifugiati in Turchia. Dei 3 miliardi di euro di finanziamenti stanziati per il periodo 2016-2017 sono già stati firmati contratti per un totale di 1,66 miliardi di euro, e gli esborsi sono saliti a 838 milioni di euro. Il numero di rifugiati vulnerabili sostenuti dalla rete di sicurezza sociale di emergenza è passato rapidamente da 600 000 a 860 000 persone, e dovrebbe attestarsi a 1,3 milioni di rifugiati entro la fine del 2017.
Guardia di frontiera e costiera europea: servono maggiori sforzi per i rimpatri
Nel corso degli ultimi mesi è proseguito il dispiegamento dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera con l'avvio di due operazioni supplementari per assistere la Spagna nel Mediterraneo occidentale. Il numero totale di agenti della guardia di frontiera e costiera europea attualmente impegnati sul terreno a sostegno degli Stati membri si attesta così a 1 700. Tuttavia permangono carenze in termini di risorse umane e da aprile 2017 non vi sono stati nuovi contributi di mezzi tecnici per le riserve di reazione rapida. È necessario che gli Stati membri onorino al più presto i propri impegni e colmino le lacune ancora esistenti per garantire una gestione efficace delle frontiere esterne dell'UE.
L'agenzia ha completato le valutazioni delle vulnerabilità di alcuni Stati membri: adesso spetta alle autorità nazionali garantire una tempestiva attuazione delle raccomandazioni fornite. L'agenzia ha inoltre sostenuto 193 operazioni per il rimpatrio di 8 606 cittadini di paesi terzi il cui soggiorno era irregolare, con un aumento di questo tipo di operazioni di oltre il 160% rispetto ai primi sei mesi del 2016. Tuttavia gli Stati membri non si avvalgono ancora di tutte le capacità dell'Agenzia e sono necessari ulteriori sforzi affinché questa possa svolgere appieno il suo più ampio mandato nel settore dei rimpatri. L'agenzia e gli Stati membri dovrebbero adoperarsi per un migliore coordinamento delle attività di rimpatrio e per utilizzare appieno gli strumenti e i mezzi più potenti di cui dispone l'agenzia.
Quadro di partenariato e rotta del Mediterraneo centrale: diminuiscono gli arrivi
Le misure messe in atto lungo la rotta del Mediterraneo centrale e con i partner africani stanno cominciando a dare risultati concreti. Il numero dimorti in mare è diminuito notevolmente durante i mesi estivi, e si è ridotto in maniera sostanziale il numero di migranti che attraversano la rotta del Mediterraneo centrale. L'UE continua ad adoperarsi per salvare vite umane, per smantellare il modello di attività degli scafisti e dei trafficanti, per combattere le cause profonde e lavorare in partenariato con i paesi terzi, nel rispetto dei valori europei e dei diritti umani. L'attuazione deve proseguire con lo stesso ritmo e la stessa intensità per quanto concerne il piano d'azione sulle misure a sostegno dell'Italia (adottato il 4 luglio 2017) e in seguito all'istituzione del gruppo di contatto per la rotta del Mediterraneo centrale e alla riunione di Parigi del 28 agosto 2017. Il testo integrale del comunicato stampa è disponibile qui.
Per ulteriori informazioni
Quindicesima relazione sulla ricollocazione e il reinsediamento
Comunicazione: Quindicesima relazione sulla ricollocazione e il reinsediamento
Allegato 1: Ricollocazioni dalla Grecia
Allegato 2: Ricollocazioni dall'Italia
Allegato 3: Ricollocazioni dall'Italia e dalla Grecia
Allegato 4: Situazione dei reinsediamenti
Scheda informativa: Gestire la migrazione: sostegno finanziario dell'UE all'Italia
Scheda informativa: Gestire la migrazione: sostegno finanziario dell'UE alla Grecia
Agenda europea sulla migrazione
Decisione del Consiglio sulla ricollocazione di 40 000 persone dall'Italia e dalla Grecia
Decisione del Consiglio sulla ricollocazione di 120 000 persone dall'Italia e dalla Grecia
Dichiarazione UE-Turchia del 18 marzo 2016
Settima relazione sui progressi compiuti in merito all'attuazione della dichiarazione UE-Turchia
Allegato 1: Progressi nell'attuazione del piano d'azione comune
Allegato 2: Strumento per i rifugiati in Turchia — progetti impegnati e decisi, assegnati ed erogati
Scheda informativa: Strumento per i rifugiati in Turchia
Prima relazione annuale sullo strumento per i rifugiati in Turchia
Attuazione operativa della dichiarazione UE-Turchia: Impegni e invio di agenti degli Stati membri per le operazioni della guardia di frontiera e costiera europea e dell'EASO – Rinvii e reinsediamenti
Dichiarazione UE-Turchia del 18 marzo
Piano d'azione UE-Turchia del 15 ottobre, attivato il 29 novembre
Nomina del coordinatore dell'UE
Quinta relazione sullo stato delle attività volte a rendere pienamente operativa la guardia di frontiera e costiera europea
Allegato: Carenze di risorse umane e di mezzi tecnici
Garantire la sicurezza delle frontiere dell'UE: sito web della Commissione europea
Sito web dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera#
Quinta relazione sui progressi compiuti relativamente al quadro di partenariato con i paesi terzi nell'ambito dell'agenda europea sulla migrazione