Roma – (25 marzo 1957 – 2017) Ai 60 anni dei Trattati di Roma erano presenti i 27 Capi di stato e di governo europei per la firma in Campidoglio della Dichiarazione congiunta del nuovo percorso dell’Unione europea ''indivisibile ed unita'' come ha dichiarato il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, – che ha aggiunto – ''l’unica via per una Ue salda, solida, generosa e pronta alle sfide.. siamo riusciti nella pace, nel mercato comune e nella moneta unica” ed ha concluso rivendicando che queste “sono ragioni per essere fieri dell’Europa'', malgrado il rammarico per un incontro senza Regno Unito. Grande assente, la premier britannica Theresa May, che ha deciso di avviare il complesso processo di separazione dal blocco europeo mercoledì prossimo.
A poche ore dalla sigla della Dichiarazione di Roma, aleggiava il rischio di una astensione minacciata dalla Grecia, impegnata in questi giorni nei difficili negoziati con i creditori internazionali per la seconda revisione del terzo piano di aiuti finanziari. Nonostante la complicata situazione di Atene per le richieste del Fmi, Fondo monetario internazionale,che intende modificare il principio della contrattazione collettiva proprio nei riguardi della Grecia, il premier Alexis Tsipras, che alla riforma si oppone con durezza, ha comunque garantito la sua presenza a Roma in una nota diretta al presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e al presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. Tsipras, nella lettera giunta il giorno prima la cerimonia del 60esimo dei Trattati, ha confermato il sostegno della Grecia alla dichiarazione di Roma sottolineando ‘’ in modo da celebrare i nostri successi, che in via ufficiale deve essere chiarito, vanno estesi anche alla Grecia’’.
Anche la Grecia ha dunque firmato il documento, malgrado le minacce dei giorni scorsi. Atene ha chiesto in particolare che l'Unione Europea la sostenga a contrastare la richiesta del Fmi di una riforma del mercato del lavoro che, secondo il governo di Alexis Tsipras, toglierebbe diritti ai lavoratori, al centro di una crisi che ha pesantemete negli ultimi anni provato il popolo greco.
‘’Ero scettico a firmare la dichiarazione, ma abbiamo ottenuto un chiaro riferimento al sociale. Non c’è futuro dell’Ue se non si mettono al centro dignità e dimensione sociale”, sono state le parole del premier greco, Alexs Tsipras, dopo la firma della Dichiarazione di Roma in Campidoglio definita “una dichiarazione aperta”. Inoltre Tsipras ha posto l’accento sul ‘’vero rischio’ per l’Europa ‘’ rappresentato ‘’ dall’estremismo e l’estrema destra. Il pericolo è rappresentato da quegli spazi che si aprono per l’anti-politica”.