Immagine: Dimitris Avramopoulos, Commissario europeo per la Migrazione, gli affari interni e la cittadinanza.
Bruxelles, 4 maggio 2016 – Oggi la Commissione europea ha proposto al Consiglio dell’Unione europea e al Parlamento europeo l’abolizione dell’obbligo del visto per i cittadini del Kosovo tramite il trasferimento del paese nell’elenco dei paesi esenti dall’obbligo del visto per soggiorni di breve durata nello spazio Schengen. La proposta è presentata insieme alla valutazione positiva della Commissione che conferma che il Kosovo ha realizzato le condizioni previste della tabella di marcia per la liberalizzazione dei visti.
Dimitris Avramopoulos, Commissario europeo per la Migrazione, gli affari interni e la cittadinanza, ha dichiarato: “Oggi teniamo fede al nostro impegno di proporre un regime per l’esenzione dal visto per i cittadini del Kosovo che si recano nell’UE con passaporti biometrici; il regime faciliterà i contatti tra le persone e rafforzerà i legami commerciali, sociali e culturali tra l’UE e il Kosovo. Ciò è stato possibile grazie al duro lavoro e agli sforzi efficaci delle autorità kosovare che sono riuscite a portare a buon fine riforme difficili e di ampia portata nel campo della giustizia e degli affari interni e anche in altri settori, con un impatto sullo Stato di diritto e sulla riforma del sistema giudiziario. Mi rendo conto di quanto sia importante l’esenzione dall’obbligo del visto per i cittadini del Kosovo e sono molto soddisfatto dei progressi compiuti. Mi auguro che il Parlamento europeo e il Consiglio adottino la nostra proposta quanto prima.”
Nella relazione odierna, la Commissione conferma che il Kosovo ha soddisfatto tutte le condizioni della tabella di marcia per la liberalizzazione dei visti, fermo restando che alla data di adozione della proposta da parte del Parlamento europeo e del Consiglio, avrà ratificato l’accordo sulle frontiere/linee di confine e rafforzato la sua esperienza nella lotta contro la criminalità organizzata e la corruzione.
L’attuazione in corso da parte del Kosovo di tutte le condizioni stabilite nei quattro blocchi della tabella di marcia sui visti, nonché i processi di reintegrazione e riammissione, saranno monitorati nell’ambito del meccanismo di monitoraggio successivo alla liberalizzazione dei visti, del processo di stabilizzazione e di associazione e, se necessario, attraverso meccanismi appositi di follow-up.
Quando la proposta sarà stata adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio, i cittadini del Kosovo in possesso di passaporti biometrici non saranno più soggetti all’obbligo del visto per brevi soggiorni della durata massima di 90 giorni in tutti gli Stati membri dell’UE (ad eccezione dell’Irlanda e del Regno Unito) e nei quattro paesi associati Schengen (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera). L’esenzione riguarda solo i visti per soggiorni di breve durata validi per un periodo massimo di 90 giorni di viaggio su un periodo di 180 giorni per motivi commerciali, turistici o familiari. I cittadini dell’UE possono già recarsi in Kosovo senza obbligo del visto.
Continueranno ad essere applicate altre condizioni di ingresso per accedere allo spazio Schengen, compresa la capacità di dimostrare il possesso di mezzi finanziari sufficienti e lo scopo del viaggio. L’esenzione dall’obbligo del visto non prevede il diritto di lavorare nell’UE.
Come per tutti i paesi elencati nell’allegato II del regolamento sui visti e i cui cittadini possono viaggiare senza visto verso l’Europa, la clausola di salvaguardia introdotta all’inizio del 2014 si applicherà ai viaggi senza visto dei cittadini del Kosovo. Tenuto conto delle recenti discussioni con gli Stati membri sulla politica dell’UE in materia di visti nel suo complesso, la Commissione ha proposto oggi di rafforzare tale meccanismo di sospensione affinché gli Stati membri possano comunicare più agevolmente le circostanze che portano ad una possibile sospensione e consentendo alla Commissione di far scattare il meccanismo di propria iniziativa.
Contesto
Il 19 gennaio 2012, la Commissione europea ha avviato un dialogo con il Kosovo sulla liberalizzazione dei visti. Nel giugno 2012, ha presentato una tabella di marcia sulla liberalizzazione dei visti alle autorità del Kosovo, che ha identificato la legislazione e le misure istituzionali che il Kosovo doveva adottare e attuare per proseguire il suo cammino verso la liberalizzazione dei visti.
La tabella di marcia definisce un elenco completo di riforme che il Kosovo deve attuare al fine di progredire verso la liberalizzazione dei visti, quali la reintegrazione e la riammissione, la sicurezza dei documenti, la gestione delle frontiere/linee di confine e della migrazione, l’asilo, la lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione e i diritti fondamentali connessi alla libertà di circolazione.
La Commissione ha già adottato tre relazioni sui progressi compiuti dal Kosovo nel dialogo in materia di visti: la prima l’8 febbraio 2013; la seconda il 24 luglio 2014; la terza il 18 dicembre 2015 e la quarta il 4 maggio 2016. Tali relazioni contenevano una valutazione dei progressi compiuti dal Kosovo, raccomandazioni alle autorità del paese e dati relativi agli effetti previsti del regime di esenzione dal visto sulla migrazione e sulla sicurezza. La terza relazione ha concluso che solo otto condizioni rimanevano in sospeso e che, non appena il Kosovo avesse soddisfatto questi ultimi parametri e a condizione che restassero in vigore misure efficaci per evitare nuovi flussi migratori nell’UE, la Commissione avrebbe potuto proporre di abolire l’obbligo del visto per i cittadini del Kosovo.
Al Consiglio, la decisione in merito alle proposte della Commissione sarà adottata a maggioranza qualificata.
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