Immagine:Dimitris Avramopoulos, Commissario europeo per la Migrazione, gli affari interni e la cittadinanza
Bruxelles, 4 maggio 2016 – In data odierna la Commissione europea ha proposto al Parlamento europeo e al Consiglio dell’Unione europea di revocare l’obbligo del visto per i cittadini turchi, a condizione che le autorità turche si allineino, in via prioritaria e conformemente agli impegni assunti il 18 marzo 2016, ai parametri di riferimento ancora in sospeso della relativa tabella di marcia per un regime di esenzione dal visto. La proposta è accompagnata da una relazione sui progressi compiuti dalla Turchia per soddisfare i requisiti della tabella di marcia per un regime di esenzione dal visto.
Frans Timmermans, primo Vicepresidente della Commissione, ha dichiarato: “La Turchia ha fatto passi da gigante, soprattutto nelle ultime settimane, nell’allineamento ai parametri di riferimento della tabella di marcia verso la liberalizzazione dei visti.Sono necessari ulteriori sforzi da compiere in tempi brevi, ma se i progressi della Turchia proseguiranno a questo ritmo il paese sarà in grado soddisfare anche i restanti parametri. Per questo motivo presentiamo una proposta che consentirà al Parlamento europeo e agli Stati membri di decidere a favore della revoca dell’obbligo del visto una volta che saranno rispettati tutti i parametri.”
Dimitris Avramopoulos, Commissario europeo per la Migrazione, gli affari interni e la cittadinanza, ha affermato: “Le autorità turche hanno compiuto progressi notevoli dopo il vertice UE-Turchia del 18 marzo e siamo convinti che la Turchia si adopererà a rispettare nei tempi più brevi tutti gli impegni assunti. Se l’insieme dei parametri sarà soddisfatto a breve, la Commissione presenterà una proposta per inserire la Turchia nell’elenco dei paesi esonerati dall’obbligo del visto. Chiaramente la Commissione continuerà ad accertarsi del costante adempimento di tali criteri.”
La liberalizzazione dei visti per i cittadini Turchi rappresenta un elemento fondamentale della dichiarazione UE-Turchia del 18 marzo 2016, che prevede che il paese si allineerà in tempi più brevi alle condizioni poste nella tabella di marcia sulla liberalizzazione dei visti, con l’obiettivo di abolire l’obbligo del visto per i cittadini turchi entro al più tardi fine giugno 2016, a condizione che tutti i parametri di riferimento siano soddisfatti. Affinché i colegislatori possano procedere all’adozione entro giugno, la proposta della Commissione di inserire la Turchia nell’elenco dei paesi esonerati dall’obbligo del visto deve essere presentata all’inizio di maggio, per rispettare il periodo di otto settimane che deve obbligatoriamente trascorrere tra l’inoltro di una proposta ai parlamenti nazionali e la sua adozione.
La relazione sullo stato di avanzamento dei lavori adottata oggi valuta i progressi compiuti dalla Turchia per adeguarsi ai parametri di riferimento, individua i parametri non ancora soddisfatti e stabilisce le misure concrete per ovviarvi. Gli ambiti contemplati sono la lotta contro la corruzione, la protezione dei dati, la collaborazione con le autorità giudiziarie di tutti gli Stati membri, una cooperazione rafforzata con EUROPOL e la revisione della legislazione e delle pratiche antiterrorismo.
In alcuni casi eccezionali, l’accelerazione della tabella di marcia ha impedito, allo stato attuale, il rispetto di alcuni parametri, ad esempio la piena adozione dei passaporti biometrici e il riesame dell’attuazione dell’accordo di riammissione UE-Turchia (pienamente applicabile solamente dal 1° giugno). In altri casi la Commissione riconosce i buoni progressi compiuti finora dalle autorità turche e le incoraggia a intensificarli attribuendo loro un carattere di urgenza al fine di rispettare tutti i requisiti e giungere alla liberalizzazione dei visti entro fine giugno.
L’esenzione dal visto si applicherà in tutti gli Stati membri dell’UE, ad eccezione di Irlanda e Regno Unito, e nei quattro Stati associati Schengen (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera). L’obbligo è revocato solo per soggiorni di breve durata fino a 90 giorni (su un periodo di 180 giorni), ad esempio per affari, turismo o motivi familiari. L’esenzione dall’obbligo del visto non conferisce il diritto di svolgere un’attività lavorativa nell’UE. Le altre condizioni di accesso all’area Schengen continueranno a essere applicate, compresa la necessità di essere in grado di dimostrare la finalità del proprio viaggio e la disponibilità di mezzi di sostentamento sufficienti.
Come per tutti i paesi che figurano nell’allegato II del regolamento sui visti e i cui cittadini possono recarsi in Europa senza obbligo del visto, la clausola di salvaguardia introdotta all’inizio del 2014 si applicherà anche ai cittadini turchi che non dovranno più richiedere il visto per viaggiare in tali paesi. Alla luce delle recenti discussioni con gli Stati membri su aspetti generali della politica dei visti dell’UE, oggi la Commissione ha proposto di rafforzare questo meccanismo di sospensione al fine di semplificare la notifica degli Stati membri relativa alle circostanze che giustifichino un’eventuale sospensione e di consentire alla Commissione di attivare il meccanismo su propria iniziativa.
Contesto
Il 16 dicembre 2013 l’Unione europea ha avviato il dialogo sulla liberalizzazione dei visti con la Turchia, parallelamente alla firma dell’accordo di riammissione UE-Turchia. Il dialogo sulla liberalizzazione dei visti si basa sulla tabella di marcia verso un regime di esenzione dal visto, che stabilisce i requisiti che la Turchia deve soddisfare per far sì che la Commissione possa proporre al Parlamento europeo e al Consiglio una modifica del regolamento (CE) n. 539/2001 che permetterebbe ai cittadini turchi di recarsi senza visto nell’area Schengen per brevi soggiorni di un massimo di 90 giorni nell’arco di un periodo di 180 giorni, per affari, per turismo o per motivi familiari.
I 72 i requisiti elencati nella tabella di marcia sono raggruppati in cinque blocchi tematici: sicurezza dei documenti, gestione delle migrazioni, ordine pubblico e sicurezza, diritti fondamentali e riammissione dei migranti irregolari.
Il 20 ottobre 2014 la Commissione europea ha adottato la prima relazione sui progressi compiuti dalla Turchia per soddisfare i requisiti della tabella di marcia per un regime di esenzione dal visto. In questa prima relazione la Commissione ha valutato il rispetto di ciascun requisito e ha formulato una serie di raccomandazioni per il conseguimento di ulteriori progressi.
In occasione del vertice tra l’Unione europea e la Turchia del 29 novembre 2015, in cui è stato avviato il piano d’azione comune UE-Turchia, l’UE ha accolto con favore l’impegno della Turchia di accelerare il passo per soddisfare i parametri di riferimento della tabella di marcia sui visti nei confronti di tutti gli Stati membri partecipanti. La Turchia si è impegnata a ridurre i tempi di attuazione della tabella di marcia anticipando l’applicazione di tutte le disposizioni dell’accordo di riammissione UE-Turchia.
Il 4 marzo 2016 la Commissione europea ha adottato la seconda relazione sui progressi realizzati dalla Turchia nell’osservanza dei requisiti della sua tabella di marcia verso la liberalizzazione dei visti. La relazione accoglie con favore la linea più ambiziosa adottata dalle autorità turche nei confronti di questo impegno e la determinazione dimostrata.
In occasione del vertice UE-Turchia del 18 marzo, quest’ultima si è impegnata ad accelerare ulteriormente il completamento della tabella di marcia. Nella dichiarazione congiunta rilasciata a seguito del vertice, i 28 capi di Stato e di governo si sono impegnati a revocare l’obbligo del visto per i cittadini turchi al più tardi entro fine giugno 2016, a condizione che siano soddisfatti tutti i 72 parametri della tabella di marcia.
Per ulteriori informazioni
Domande e risposte: Attuazione dell’accordo UE-Turchia
Dichiarazione UE-Turchia del 18 marzo
Piano d’azione UE-Turchia del 15 ottobre, avviato il 29 novembre