di Redazione
Milano – L’Italia ha bisogno di fiducia e la sta ottenendo dalle istituzioni internazionali, ed è altrettanto importante ottenere la fiducia dei cittadini, delle famiglie e delle aziende”, così il ministro dell’Economia [b]Pier Carlo Padoan [/b], sabato alla II conferenza annuale di [b]RAsta News,[/b] che è un progetto europeo sulle politiche comunitarie della Commissione Ue, come ha spiegato il coordinatore Patrizio Tirelli.
Nel 2015, se le riforme strutturali saranno implementate e si proseguirà sulla strada della”[i]spending review[/i]”, il Paese crescerà e la prossima legge di stabilità potrà introdurre elementi di revisione di spesa per una duratura riduzione fiscale. Una valutazione moderatamente ottimista” quella emersa dalle dichiarazioni di Padoan, all’Ispi di Milano nela conferenza del 13 marzo di RAsta News, dal titolo “[i]L’Eurozona fuori pericolo: come uscire dalla crisi senza fine”[/i], che sul tema ha fatto rilevare la necessità di lavorare tutti per rafforzare l’Eurozona, con la Grecia al suo interno..
[b]Marco Buti[/b], direttore generale per gli Affari economici alla Commissione europea, ha sottolineato che, a piccoli passi, il lavoro d’integrazione avanza e ha portato l’esempio dell’unione bancaria europea in vigore da novembre 2014.
Invece scettico sula rilevanza di questa riforma si è detto invece [b]Paul De Grauwe[/b], docente alla London School of Economics: «Se nel 2008 avessimo già avuto l’unione bancaria, la differenza sarebbe stata minima. L’Eurozona è una valuta senza una nazione: ha ridotto la sovranità dei governi nazionali, ma siamo ben lontani da un governo unico in grado di assumersi delle responsabilità e non vedo la disponibilità ad avanzare in questa direzione da parte dei singoli Stati» ha dichiarato «I Paesi dell’Eurozona si sono trovati a fronteggiare la crisi in una situazione peggiore di quelli fuori dalla moneta unica come la Svezia o la Polonia. Le promesse di welfare e benessere sono state disattese ma, come nel mito di Sisifo, sono “condannati” ad andare avanti».
A margine della conferenza, giravano però voci di forti perplessità sulla ripresa economica, su cui peserebbero le influenze della crescente tensione tra Russia e Ucraina, sostenuta dagli USA e da molti Paesi Ue.