Firenze. E’ iniziato giovedì 22 gennaio a Firenze, il bilaterale fra Angela Merkel e Matteo Renzi. La cancelliera tedesca è arrivata giovedì alle 18 all’aeroporto di Pisa dal quale è stata accompagnata all’hotel Savoy di Firenze , dove ha alloggiato anche la delegazione tedesca.
A palazzo Vecchio c’era ad attenderla Matteo Renzi, che ha fatto da cicerone per un giro privato nelle sale del Comune, compresa la sala di Clemente VII, l’ufficio del sindaco di Firenze che fu anche del premier al tempo della sua sindacatura.
Poi la cena con una ristretta delegazione di 12 persone, sei italiane e sei tedesche. Il premier ha voluto seguire personalmente anche i minimi particolari della serata, come la cena in Sala dei Gigli. Il menu: pappa al pomodoro, paccheri con ragù bianco di cinta, fiorentina con spinaci e patate di Marradi e schiacciata alla fiorentina con gelato alla crema. Il tutto servito con vini toscani.
Dopo la cena la visita privata agli Uffizi e al Corridoio Vasariano guidati dal direttore Antonio Natali.
La Merkel si è soffermata a lungo davanti alla Primavera di Botticelli ed al Tondo Doni di Michelangelo . Oggi, la seconda giornata, culminata con la conferenza sotto il David nella Galleria dell’Accademia di Firenze. Per la prima volta nella sua storia, il museo ha ospitato un incontro tra due capi di governo.
Il premier ha affrontato subito il tema della Bce sottolineando: «Dalle ultime decisioni economiche dell’Ue arrivano i primi segnali positivi», ma «non bisogna bloccare le riforme» nei singoli Stati. «L’Italia può e deve mettere il turbo alle riforme. Guai a chi pensasse di scalare marcia», credendo che quello che sta accadendo a Francoforte o a Strasburgo possa permettere un rallentamento del percorso riformatore. Anzi, «impone di andare ancora più velocemente, di essere ancora più determinati».
«L’Italia mi tranquillizza; è un ottimo esempio di quello che tutta l’Europa deve fare», ha detto la cancelliera tedesca dopo aver ringraziato il premier dell’accoglienza ricevuta a Firenze. «So benissimo che il processo delle riforme non deve essere bloccato: dovete andare avanti. Il piano di riforme di Matteo Renzi è molto ambizioso e molto importante, un processo lungo che sono sicura che porterà dei risultati. Gli imprenditori tedeschi adesso, sono pronti ad investire in Italia».