Rappresentatività sindacale e costo del lavoro: intesa tra sottosegretario Durigon e Conflavoro Pmi su imprese e lavoratori

Vertice al ministero del Lavoro: il presidente Roberto Capobianco ha chiesto investimenti per assumere e formare i lavoratori e chiarezza sui concetti di rappresentatività

La confederazione delle piccole e medie imprese Conflavoro Pmi, con una delegazione guidata dal presidente Roberto Capobianco, ha incontrato ieri (5 luglio) Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali. Molti i punti di intesa scaturiti dal faccia a faccia. In particolare, Conflavoro Pmi ha ottenuto dall’esponente del governo l’impegno a chiarire la questione del concetto di ‘maggiore rappresentatività’ delle organizzazioni sindacali e a predisporre, in collaborazione con gli altri ministeri interessati, un piano di incentivi e sgravi a sostegno delle piccole e medie imprese.

 

“Dopo il decreto dignità – spiega Capobianco – che consideriamo un passo avanti a beneficio dei lavoratori, era doveroso portare subito al governo anche la voce delle nostre Pmi. Abbiamo chiesto per le nostre imprese il sostegno delle istituzioni e le migliori condizioni possibili affinché possano investire sui lavoratori, assumendoli a tempo indeterminato e, soprattutto, qualificandoli con una formazione continua. Finora le piccole e medie imprese sono sempre state messe in secondo piano rispetto agli interessi dei grandi gruppi, ma ora chiediamo sia riconosciuto loro, concretamente, il ruolo di motore dell’economia italiana”.

 

“A tal proposito abbiamo ricevuto risposte importanti dal sottosegretario al Lavoro Durigon – continua Capobianco – e dalle promesse occorrerà passare rapidamente ai fatti, ma siamo fiduciosi. Serve non solo un piano di sostegno alle imprese, che abbiamo di nuovo chiesto con forza, ma anche l’impegno concreto a ridurre il costo del lavoro. E una minor pressione fiscale perché le Pmi sono ancora in ginocchio dopo dieci anni di crisi. Senza dimenticare una decisa deburocratizzazione contestuale a una digitalizzazione più efficace dei rapporti tra imprese e pubblica amministrazione. Basta sprechi di tempo e denaro”.

 

Altro capitolo importante affrontato nell’incontro tra Conflavoro Pmi e Durigon, poi, è stato quello della libertà sindacale. Sancita dalla Costituzione nell’articolo 39, quest’ultimo prevede un iter che, dopo 70 anni, ancora deve essere incardinato nel sistema legislativo ordinario. “Una lacuna normativa – evidenzia Capobianco – che sta portando non poche diatribe nel mondo del lavoro. E’ una situazione inaccettabile della quale, negli anni, hanno approfittato una moltitudine di sedicenti associazioni sindacali che però, per usare le parole del sottosegretario, sono di stampo ‘familiare’. I loro iscritti, nei fatti, si contano sulle dita di una mano e questo produce un danno in chi, invece, è davvero rappresentativo”.

 

“Siamo dunque al punto che imprenditori e lavoratori, già assillati da una marea di preoccupazioni, adesso devono anche subire le problematiche derivanti da questa situazione. Con il risultato che il già disastrato tessuto economico italiano viene messo ancor di più a repentaglio. Pertanto – conclude Capobianco – abbiamo chiesto al governo, a nome delle Pmi del Paese, che sia fatta velocemente chiarezza interpretativa sul concetto di ‘maggiore rappresentatività’. Il sottosegretario Durigon ha voluto ascoltare la nostra posizione in merito e ha affermato che l’esecutivo sta lavorando alla questione. Ha quindi accolto le nostre istanze e le nostre idee con molto interesse e sicuramente avremo modo di proseguire la concertazione nelle prossime settimane”.

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