L’analisi dei ricercatori di Oxford è sicuramente tutta da verificare, si tratta di ipotesi, certo, ma pone una domanda universale alla quale, forse, l’umanità intera dovrebbe iniziare a rispondere: siamo noi il pericolo più grande per noi stessi? Ecco “mappate” le sette catastrofi che rischiano di cancellare l’umanità: guerra termonucleare, intelligenza artificiale, mutamento climatico, pandemia sintetica, pandemia naturale, supervulcani e il “pericolo dal cielo” rappresentato da asteroidi e comete. No, non è fantascienza ma ciò che potrebbe accaderci in un futuro più o meno prossimo secondo il rapporto stilato ad Oxford. Un rapporto dell’US Office of Technology Assessment del 1979 aveva ipotizzato che qualora fosse scoppiata una guerra termonucleare tra USA e URSS – eravamo in piena guerra fredda –il 77% della popolazione statunitense e il 40% di quella sovietica sarebbe morta nei primi trenta giorni dall’attacco, con altri milioni destinati alla stessa fine nei mesi successivi per gli “effetti collaterali”, radiazioni, etc. L’inverno nucleare avrebbe poi comportato una diminuzione della temperatura globale di circa 8 gradi, oggi lo scenario geopolitico non è meno complesso dell’epoca anche se gli arsenali sono meno temibili il rischio rimane, anche per un errore umano o delle macchine l’apocalisse nucleare potrebbe verificarsi. Nove Stati possiedono ancora arsenali nucleari, circa 15.695 testate di cui il 94% sono in mano a Stati Uniti e Russia. L’area di maggior pericolo – secondo gli esperti – è quella tra India e Pakistan, la produzione mondiale di riso, grano, mais e soia precipiterebbe con esiti devastanti per la popolazione mondiale. Altro scenario possibile: “Nel futuro potremmo creare sistemi di Intelligenza Artificiale in grado di sorpassare l'uomo in diversi campicon potenziali enormi benefici, ma anche rischi” così si esprime il Global CatastrophicRisk 2016. Quando accadrà? Secondo gli esperti entro il 2050 l’Intelligenza Artificiale potrebbe superare quella umana. Scenari da Terminator? Altamente probabile. E veniamo al mutamento climatico, tema questo largamente maneggiato negli ultimi decenni. L’ultimo report dell’Intergovernamental Panel on ClimateChange IPCC afferma: I rischi di un mutamento climatico sono considerati da “alti” a “molto alti”, con temperature globali in aumento di quattro gradi centigradi o più rispetto ai livelli preindustriali. L'impatto sarebbe pesante, con l'estinzione di alcune specie, enormi rischi per la sicurezza alimentare sia a livello globale che regionale, e la combinazione di alte temperature e umidità che comprometterebbero le normali attività umane”. Probabilità di un global warming? Non trascurabili. Pandemie artificiali e naturali sono poi all’ordine del giorno in un pianeta che si “muove” più velocemente, dove uomini e merci viaggiano sempre più da un continente all’altro il rischio è alto. Grandi eruzioni, terremoti e calamità hanno sempre intimorito l’umanità nel corso dei secoli, è certo – poiché abbiamo i documenti storici che lo confermano – che in passato diverse civiltà sono state annientate o estinte a causa di immani disastri naturali. La difficoltà di prevedere gli stessi ci espone quindi continuamente a questi rischi, forse in un futuro non molto lontano saremmo in grado di prevedere terremoti ed eruzioni, ma ancora siamo lontani. Infine la paura più grande, l’impatto di una cometa o di un asteroide. Per fortuna il rischio è limitato e l’ottimo sistema di monitoraggio della Nasa ha mappato oltre il 90% degli asteroidi di diametro superiore al chilometro. Riusciremo ad evitare le previsioni catastrofiche dei ricercatori di Oxford? Con molto ottimismo rispondiamo di si.