9 marzo 2020 – Come ogni anno il 7 aprile, è stata celebrata la Giornata Mondiale della Salute, istituita nel lontano 1950 dalla Agenzia delle nazioni Unite (ONU) d’intesa con l’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), per la diffusione dell’importanza del diritto alla salute da tutelare e garantire.
Più che mai oggi, nella crisi emergenziale da Covid-19 che ha travolto la popolazione mondiale, incarnando i valori di universalità, uguaglianza ed equità, la Salute è un diritto fondamentale dell’uomo, riconosciuto all’art. 25 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e all’art. 32 della Costituzione Italiana e della legge 833 del 1978.
L’attuale emergenza, ha messo in luce il prezioso lavoro dei medici e del personale paramedico in prima linea sul fronte di una persistente urgenza assistenziale. Protagonisti della impervia sfida, nella lotta all’oscuro fenomeno epidemiologico che ha piegato il Paese e mietuto migliaia di vittime.
Una sfida alla quale il Paese sta globalmente contribuendo per il recupero e il mantenimento della salute di tutta la popolazione. L’adeguamento responsabile alle misure istituzionali finalizzate al contenimento del contagio da Coronavirus, imponendo forti restrizioni alla mobilità umana, ha arrestato settori funzionali alla base dello sviluppo economico, sociale e culturale del Paese. La Scuola, al centro di questa ‘inibizione’ ha dovuto attrezzarsi proseguendo l’attività con la formazione a distanza.
In questo difficile scenario, i docenti oltre ad assicurare la continuità dell’impegno scolastico per gli alunni, stanno svolgendo un ruolo di primaria importanza di superamento della didattica, a tutela e sostegno dell’equilibrio psicofisico degli allievi.
Sull’onda della crisi emergenziale che invade e pervade le sensazioni di ognuno di noi, anche gli studenti, stressati dagli stravolgimenti dei loro ritmi di vita, avvertono la necessità di risposte che spieghino in modo adeguato alla loro giovane età, sforzi e sacrifici pressanti cui la comunità si è sottoposta a salvaguardia della salute pubblica. Un tema di necessario approfondimento nelle scuole che dirigenti scolastici e docenti consapevoli stanno già affrontando. In virtù del legame emotivo che durante i corsi di studi inevitabilmente si instaura tra insegnanti e studenti, la diffusione di informazioni fondate da evidenze scientifiche, secondo il nostro punto di vista, non potrebbe che infondere serenità psicologica ai giovani.
Appare fondamentale che la formazione dei ragazzi passi anche attraverso la conoscenza dell’opera sanitaria, svolta in particolare in questi mesi, sul fronte della sofferenza dei pazienti, dal personale infermieristico parasanitario tutto, medici di famiglia ai medici ospedalieri nei centri Covid-19, essi stessi vittime sacrificali del dramma oscuro che incombe su noi tutti.
Contestualizzando le riflessioni sopra esposte, riteniamo di interesse la presentazione agli studenti, della professione medica, baluardo del diritto alla salute, attraverso la lettura di giornali selezionati che espongano in modo corretto i fatti nel loro divenire, la visione di documentari e rubriche televisive dedicate ed anche raccontando o riferendo esperienze vissute.
Inoltre i ragazzi delle scuole affiancati da dirigenti scolastici e docenti , potrebbero esprimere riconoscenza agli ospedali di tutta Italia impegnati a fronteggiare l’epidemia da Coronavirus, inviando creazioni con file multimediali, presentazioni, video, lettere, disegni animati, illustrativi del ‘prezioso’ lavoro di infermieri e medici, così come nelle accorate parole di Papa Francesco, durante l’ omelia in Piazza San Pietro, surrealmente deserta.
Nel difficile momento, tali attività ci appaiono di estrema utilità, oltrepassando i meri confini dei programmi didattici servono a completarli attualizzandoli. L’aspetto più significativo del piano informativo espresso è racchiuso dall’azione socio-culturale di sensibilizzazione rivolta alle coscienze dei più giovani, nel renderli maggiormente consapevoli delle mutazioni improvvise della vita.