“Siamo venuti in pace per tutta l’umanità”. La Luna cinquant’anni dopo

Il viaggio dell’Apollo 11 verso il Mare della Tranquillità: “Un piccolo passo per l’uomo, ma un grande balzo per l’umanità”

Il primo evento globale. Il 20 luglio del 1969 l’uomo calpestava per la prima volta nella storia il suolo lunare.

“Un piccolo passo per l’uomo, ma un grande balzo per l’umanità”, queste le parole pronunciate dall’astronauta Neil Armostrong dal Mare della Tranquillità, regione situata sull'emisfero del satellite sempre rivolto verso la Terra. I tre crateri minori, situati poco più a nord, furono chiamati Aldrin, Collins e Armstrong, in onore dei tre astronauti che componevano la missione dell’Apollo 11.

La diretta in mondovisione, seguita da mezzo miliardo di persone, trasmise tutte le fasi cruciali dell’impresa e fu commentata negli Stati Uniti dall’anchorman della Cbs Walter Cronkite e in Italia da Tito Stagno e da Ruggero Orlando sulla Rai. Erano passati 4 giorni, 24 minuti e 13 secondi dal countdown di Cape Canaveral, Florida, da dove partì il Saturn V, razzo ormai leggendario ripreso ultimamente dalla Lego che ne ha fatto uno dei set più ambiti dai collezionisti.

Dopo Armostrong fu la volta di “Buzz” Aldrin, in orbita lunare seguiva trepidante la loro avventura Michael Collins sul modulo di comando Columbia. Le operazioni per aprire il portellone del modulo lunare – chiamato Eagle poiché l’aquila è il simbolo degli Stati Uniti – richiesero un’ora più del previsto, ma lo sbarco avvenne cinque ore in anticipo sul piano originario. Armstrong infatti ebbe difficoltà a uscire dallo sportello a causa del suo Primary Life Support System, lo zaino agganciato alla tuta spaziale.

Secondo il veterano lunare e astronauta John Young, a una riprogettazione del modulo lunare, che prevedeva uno sportello più piccolo, non seguì una revisione dello zaino, così si rese difficoltosa l'entrata e l'uscita degli astronauti dallo sportello. Alcune delle più alte frequenze cardiache registrate dagli astronauti delle missioni Apollo vennero riscontrate durante l'uscita e l'ingresso da Eagle!

Subito dopo la fatidica frase che, a causa del collegamento radio disturbato, rimane avvolta nel mistero: Armostrong disse “per un uomo” o “per l’uomo”? La NASA adottò la versione solenne, anni dopo l’astronauta affermò che saltò l’articolo per l’emozione. Armstrong, Aldrin e Collins tornarono quindi sulla Terra il 24 luglio con 21,55 chilogrammi di pietre lunari trasportati dal fedele Lunar Excursion Module (Lem) che attraverso il modulo di comando Columbia portarono a termine la missione.

Dopo il volo trionfale dell’Apollo 11 altri sei equipaggi viaggiarono verso la Luna, tutti con successo tranne quello dell’Apollo 13 che non riuscì a toccare il suolo lunare. L’ultimo sbarco è del dicembre 1972, in totale 24 uomini sono sfuggiti alla gravità terrestre e 12 hanno camminato sulla luna, moonwalkers epici. La missione Apollo 17 è anche l’ultimo volo umano oltre l'orbita terrestre bassa e il primo lancio notturno di tutto il programma. Harrison "Jack" Schmitt rimane l'ultimo uomo ad aver messo piede sul suolo lunare, mentre ugene "Gene" Cernan l'ultimo ad averne lasciato la superficie, era l’11 dicembre del 1972.

Costo complessivo del programma Apollo 25,5 miliardi di dollari dell’epoca, circa 160 di oggi, un decimo della guerra in Iraq (2003-2008). La guerra del Vietnam con i suoi 58mila americani caduti e i suoi costi paragonabili a sette programmi Apollo rende l’idea e la differenza in proporzione di quanto gli Stati Uniti avrebbero potuto ancora investire se solo il clima “geopolitico” fosse stato più maturo. Cinquant’anni fa la popolazione mondiale era di 3,6 miliardi e il 1969 rappresentò l’anno del dibattito sul divorzio, in Italia, l’”autunno caldo” nelle fabbriche e la strage di “piazza Fontana”. Il Presidente della Repubblica era Giuseppe Saragat e il capo del Governo Mariano Rumor, negli Stati Uniti Richard Nixon subentrava a Lyndon Baines Johnson, in Francia si dimetteva il generale Charles De Gaulle ed era eletto Georges Pompidou, pontefice era Paolo VI e la messa in latino andava in disuso. Il 5 luglio, due settimane prima dello sbarco, 500mila persone assiepavano Hyde Park a Londra per il concerto dei Rolling Stones e altrettante si sarebbero riunite a Woodstock, stato di New York, il 15 agosto per il concerto più epico della storia del rock. In Italia Nada cantava “Ma che freddo fa” e Mario Tessuto “Lisa dali occhi blu”.

Dei 52 astronauti selezionati per conquistare la Luna oggi solo quattro moonwalkers vivono ancora, tra teorie complottiste – la prima appare nei media per la prima volta nel 1976 con il libro “We Never Went to the Moon” degli americani Bill Kaysing e Rendy Reid – film, album leggendari – Dark Side of The Moon, celebre LP dei Pink Floyd –  fumetti e musica – Michael Jackson e il suo passo di danza chiamato “moonwalker” – la cultura pop non ha mai smesso di celebrare la Luna in ogni modo e forma.

Una delle curiosità forse meno note è il contenuto del messaggio attaccato alla scaletta del LEM, visto per la prima volta da Armstrong durante la discesa della scaletta, che recitava così: “Qui uomini dal pianeta Terra fecero il primo passo sulla Luna, Luglio 1969 d.C., siamo venuti in pace per tutta l'umanità”.

I brividi, dopo cinquant’anni.

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