Roma – La Chiesa di San Francesco Saverio del Caravita in Via del Caravita 7, a Roma – apre i suoi spazi all’arte, accogliendo EXODUS di Safet Zec, un ciclo di grandi opere pittoriche ispirate al bruciante tema delle migrazioni. La mostra è aperta tutti i giorni dalle ore 10 alle 19 dal 21 febbraio al 31 luglio 2019 e sarà accompagnata da un vasto programma di incontri tematici. Ingresso libero.
L’evento, promosso e sostenuto dalla Fondazione Migrantes, Caritas Italiana, Caritas di Roma è stato realizzato dalla associazione A.M.I.C.I. con la collaborazione di Agite S.r.l.
I promotori
La Fondazione Migrantes, unitamente a Caritas Italiana e Caritas di Roma, ha favorevolmente sostenuto e promosso la realizzazione
del Progetto EXODUS a Roma, un ciclo pittorico di 13 tele dell’artista Safet Zec, che affronta e comunica con grandissimo pathos e
forza espressiva il tema bruciante ed attuale della migrazione, che fin dal titolo richiama la dimensione biblica dell’esodo di centinaia
di migliaia di migranti giunti in Europa. Il ciclo è accompagnato da un programma intenso di incontri di approfondimento. L’ obiettivo
della mostra EXODUS è simmetrico alla dimensione e agli scopi degli Organismi della CEI. Nel valorizzare la realtà migratoria, lascia
un segno profondo e mediante il linguaggio universale dell’arte cerca di suscitare attenzione, rispetto, emozione ed interesse verso un
tema così doloroso e, al tempo stesso, così drammaticamente strumentalizzabile. La speranza, dunque, è di dare visibilità ad un evento
composto da incontri e immagini di grande impatto emotivo, sociale, etico e soprattutto di crescita interiore per accostarsi all’“altro”
con umiltà e dignità.
La mostra
L’esposizione del ciclo pittorico EXODUS di Safet Zec è accolta nell’oratorio di San Francesco Saverio del Caravita, nel cuore di Roma,
a lato della Chiesa di Sant’Ignazio. In questi spazi armonici e suggestivi, il percorso della mostra può proseguire visitando anche la
maestosa Chiesa del Gesù dove, nella Cappella della Passione, è collocata la Pala della Deposizione di Cristo, un’altra grande opera
dipinta da Safet Zec, svelata e benedetta da papa Francesco il 27 settembre 2014.
La mostra è curata da Giandomenico Romanelli, insigne storico dell’arte che per oltre 30 anni ha diretto i Musei Civici Veneziani e
che ha dedicato a Safet Zec, rifugiato dalla Bosnia a Venezia, l’antologico Il potere della pittura al Museo Correr nel 2010.
«Nei suoi grandi pannelli dipinti con tecnica mista allestiti nello spazio sacro dell’Oratorio del Caravita – sottolinea Romanelli nel suo
saggio in catalogo – Zec ritrova le linee portanti della sua ricerca trentennale, impegno contro ogni guerra e la feroce inutilità della
violenza».
Attraverso l’arte, Zec esprime il suo grido di dolore e di denuncia con intensa e profonda umanità, lasciando parlare i volti e le figure
che animano le sue opere. Una sequenza di figure strazianti che denunciano la violenza ottusa e feroce della distruzione pensata,
voluta e organizzata da uomini contro uomini.
Ciclo Pittorico
Safet Zec
EXODUS
MOSTRA E INCONTRI
Sponsor tecnici
Agenzia per la Globalizzazione delle Imprese e dei Territori
«Safet non illustra – afferma Enzo Bianchi, fondatore del monastero di Bose – ma in silenzio rende
invocazioni gli abbracci, le mani tese, le mani abbandonate. Raramente si è feriti da altre opere
contemporanee come dalle sue: ferite che permettono all’altro di penetrare fino al nostro cuore e ci
rendono capaci di “com-passione”».
Il Ciclo pittorico EXODUS di Safet Zec comprende:
• La Zattera, polittico di 5 tele, cm 320 x 1100 (cm. 320 x 220 ciascuna).
• Alan, trittico, cm 660 x 220.
• Uomini e bimbi, 4 tele, cm 340 x 220 ciascuna.
• Corpi appesi, una tela, cm 320 x 220.
Gli incontri
Per l’occasione, la chiesa di San Francesco Saverio del Caravita propone un ricco calendario di incontri incentrati sulla tematica
migratoria: film, spettacoli teatrali e musicali, poesia, dibattiti, approfondimenti. Il Progetto EXODUS intende offrire uno sguardo
chiaro e fruibile del fenomeno migratorio, della disuguaglianza e della diversità, delle cause e delle possibili prospettive di una realtà
che tutti coinvolge.
L’allestimento di Angelo Bucarelli
EXODUS, dell’artista slavo Safet Zec, è un ciclo di grande impatto visivo e di grandi dimensioni che ben si accosta alle architetture
dell’Oratorio del Caravita e dei suoi motivi religiosi, per creare un dialogo potente. L’allestimento spoglio, di rigore assoluto, è stato
scelto per esaltare esclusivamente il valore artistico delle opere. All’interno dell’ampia sala centrale dell’Oratoio le opere saranno
proposte in sola sospensione, libere da cornici, illuminate propriamente così da sottolinearne la presenza. Certamente il tema e la
suggestione, la forza e la matericità della pittura, contribuiranno ad accrescere la sacralità dell’atmosfera della chiesa di San Francesco
Severo del Caravita.
L’artista
Pittore e incisore, SafetZec nasce nel 1943 a Rogatica, in Bosnia-Erzegovina. Dopo gli studi compiuti alla Scuola di Arti Applicate di
Sarajevo e all’Accademia di Belle Arti di Belgrado, Zec diventa la figura centrale del movimento artistico chiamato “Realismo poetico”.
Fino al 1989 vive e lavora a Belgrado. Nei primi anni Novanta è uno degli artisti più importanti del suo paese e lo rappresenta nelle
più importanti esposizioni internazionali. Negli anni che seguono è di nuovo a Sarajevo, fino al 1992 quando, a causa dalla guerra che
colpisce la ex Jugoslavia, è costretto a lasciare il proprio Paese e arriva in Italia, prima a Udine e poi a Venezia, che diventa per lui una
seconda patria. In Italia Zec deve ricostruire la sua esistenza e la sua attività: tutte le sue opere, infatti, sono rimaste nello studio a Sarajevo.
Espone in Italia, in Europa e negli Stati Uniti, con oltre 100 mostre all’attivo. Dalla fine del conflitto nei Paesi della ex Jugoslavia, Zec
ha ripreso un’assidua frequentazione con la sua terra. Lo Studio-Collezione Zec, nel cuore di Sarajevo, riaperto, è divenuto un centro
di iniziative culturali, oltre che sede espositiva delle sue opere. Nel 2004, in occasione dell’inaugurazione del nuovo ponte di Mostar, è
stato presentato il volume “I Ponti” curato dall’Istituto Statale di Urbino-Scuola del Libro, con incisioni di Safet Zec, accompagnate da
racconti di Ivo Andric, Premio Nobel per la letteratura nel 1961. Tra le innumerevoli esposizioni personali, si ricordano le più recenti
in Italia: “EXODUS” Chiesa della Pietà, Venezia (2017); “Il Pane della Misericordia”, Santuario di Loreto e Cantine del Bramante
(2016); “La pittura come miniera”, Fondazione Benetton Studi Ricerche, Treviso (2015); “Deposizione”, Cappella della Passione,
Chiesa del Gesù-Roma (2014); “L’opera incisa”, retrospettiva di disegni e incisioni alla Villa Manin di Passariano (2013); “Capolavori
senza tempo”, importante personale alla Rotonda della Besana a Milano (2012); “Il potere della pittura”, personale antologica al Museo
Correr di Venezia (2010). Oggi Safet Zec vive ed opera tra Venezia, Sarajevo, Pocitelj e Parigi. Il corpus calcografico ammonta ad oltre
250 lastre.
Organizzazione, coordinamento
e comunicazione:
AMICI
via Dante 14, 20121 Milano
tel. 02 87 54 83
exodus@amiciassociazione.it
AGITE, Roma
info@agitesrl.eu