Il percorso compiuto dalle città per arrivare nella short list delle finaliste per diventare Capitale Italiana della Cultura 2020 non si è interrotto ma ha dato vita al laboratorio permanente delle dieci città finaliste.
Su iniziativa del Comune di Casale Monferrato, infatti, sabato 7 e domenica 8 aprile nella città piemontese si è tenuto il convegno “Capitale Culturale: essere o avere?” al quale Macerata ha portato il proprio contributo con la partecipazione dell’assessore alla Cultura e vicesindaco Stefania Monteverde, coordinatrice dei lavori del dossier di candidatura Macerata Estroversa, e del vicesegretario Gianluca Puliti, responsabile amministrativo del progetto.
“Creare la rete delle Capitali della Cultura 2020 rappresenta una straordinaria occasione per mettere a frutto gli importanti percorsi di progettazione che le città hanno fatto – afferma Stefania Monteverde.- Tutte abbiamo un capitale in mano, una visione strategica a base culturale che ora possiamo promuovere insieme come uno speciale Gran Tour Italiano2020 per conoscere le nostre piccole belle città. Ma anche come occasione per fare le cose insieme e scambiare buone pratiche. Per questo abbiamo deciso che questo è solo il primo appuntamento. Il prossimo sarà Macerata 27-29 luglio in occasione del Macerata Opera Festival: lavoreremo insieme, tutte Capitali Italiane della Cultura”.
Alla giornata di studio hanno partecipato le delegazioni delle dieci città finaliste, Casale Monferrato, Bitonto, Nuoro, Piacenza, Merano, Agrigento, Reggio Emilia, Treviso, Macerata e Parma, nominata Capitale Italiana della Cultura 2020, insieme ai membri della Commissione Giudicatrice di nomina ministeriale, il presidente Stefano Baia Curioni, Cristina Loglio, Maria Luisa Polichetti, Luca Dal Pozzolo.
I lavori del convegno sono stati guidati dalla sindaca di Casale Monferrato Titti Palazzetti e dall’assessore alla cultura Daria Carmi. Al centro del confronto la progettazione del dossier di candidatura, l’interesse per una consapevolezza collettiva sul concetto di cultura, sui processi di produzione e fruizione, sui valori proiettati, sulle peculiarità della cultura italiana messa a confronto con quella internazionale, sul futuro del progetto Capitale Italiana della Cultura.
Al convegno ogni città ha presentato il proprio dossier di candidatura rispondendo alla domanda “Quale paradigma culturale esprime?”.
Dal confronto tra le città è nata la volontà di chiedere al nuovo governo l’impegno a confermare per i prossimi anni il progetto Capitale Italiana della Cultura, un’esperienza di progettazione strategica a base culturale che si è rivelata per tutti molto positiva. Inoltre sono emerse alcune indicazioni per rivedere i criteri premianti che valorizzino davvero i processi innovativi e di trasformazione che le piccole città sanno mettere in atto, piuttosto che la premialità di chi già può contare su una eredità patrimoniale.
Al centro la volontà di dare seguito alla costruzione di una rete delle Capitali della Cultura 2020 che possa rappresentare un percorso di marketing territoriale, ma anche avviare processi di relazione e di scambi positivi. I risultati saranno il punto di partenza per i successivi appuntamenti del laboratorio permanente. Prossimo appuntamento Macerata 27-29 luglio 2018.