Immagine in copertina: Cola dell’Amatrice, Istituzione dell’Eucarestia, 1519. Ascoli Piceno, Pinacoteca Civica. Tavola, cm 280 x 315.
COLA DELL’AMATRICE, da Pinturicchio a Raffaello | fino al 15 luglio 2018
Ascoli Piceno | Pinacoteca Civica e Sala Cola dell'Amatrice
—-
Orari: dal martedì alla domenica e lunedì festivi e prefestivi
Pinacoteca Civica: 10-19
Sala Cola d’Amatrice: 11-13, 15-19
Info, prenotazioni visite e attività didattiche T. 0736/298213
——————————–
Ascoli Piceno celebra Cola dell'Amatrice, il maestro del Rinascimento italiano che proprio ad Ascoli produsse molte delle sue opere più importanti. La mostra “Cola dell’Amatrice da Pinturicchio a Raffaello”, è l'omaggio che la città marchigiana dedica al Filotesio, ed è la terza delle manifestazioni del progetto “Mostrare le Marche”, un programma di importanti rassegne d’arte nato per volontà della Regione allo scopo di valorizzare ulteriormente il patrimonio culturale regionale nel biennio 2017/2018.
In questo imperdibile tour alla ricerca della bellezza entra in gioco Ascoli Piceno, una delle città più belle d’Italia, la quale possiede un considerevole patrimonio storico, artistico e architettonico, motivo per cui, da sempre, è stata meta di grandi artisti e fucina d’arte. Così accade che nel 1508 per eseguire il Polittico di Piagge giunge ad Ascoli Nicola Filotesio, detto Cola dell’Amatrice.
Cola, che ad Ascoli trova la sua seconda casa, è fra i grandi artisti che con le loro opere hanno reso particolarmente ricca l’offerta culturale della Regione. Oggi, la Regione e la città di Ascoli celebrano la sua arte a partire dall’immenso patrimonio pittorico che il Filotesio ha lasciato in città nei suoi quarant’anni di permanenza.
E’ una mostra imperdibile quella proposta dai curatori Stefano Papetti e Luca Pezzuto, che guarda alla produzione dell’artista in tutto il territorio, porta ad Ascoli per la prima volta documenti importanti di Cola dell’Amatrice, riunisce oltre sessanta opere provenienti da sedi prestigiose che tutte insieme donano una visione esaustiva del valore dell’artista. Ma la rassegna di Ascoli non si ferma alla creazione di un importante percorso espositivo e conoscitivo dell’artista e del contesto, in vista della mostra ben dieci tavole sono state oggetto di importanti indagini diagnostiche e, fra queste, sei sono state restaurate. Dunque, con la mostra si è creato uno corpus di studi sulle tecniche utilizzate da Cola con risultati importanti sotto l’aspetto scientifico e della conoscenza del maestro di Amatrice.
Non meno importante appare il percorso di Cola che nella mostra si ricompone, da Amatrice, città del Filotesio, a luoghi emblematici come l’Abbazia di Farfa lungo la Salaria, ai passaggi tra Roma e gli Appennini, a l’Aquila, Perugia, Siena, Urbino. Attraverso l’arte di Cola c’è lo scorcio importante di ciò che l’artista ha vissuto e studiato, per questo in mostra troviamo accanto alle sue opere Raffaello, il Pinturicchio, il Perugino, il Crivelli, Luca Signorelli, e ancora Pietro Vannini, Filippino Lippi ma anche, per la prima volta, il taccuino di disegni di Cola dell’Amatrice, fra cui spiccano i suoi studi su Luca Pacioli, su Leonardo, le sue riflessioni sulla stanza della Segnatura e dunque su Raffaello.
La mostra è promossa dalla Regione Marche, ed è realizzata grazie anche al contributo del Comune di Ascoli Piceno, Musei Civici di Ascoli Piceno, Anci Marche, BIM, Piceno Gas Vendita e in collaborazione con il MIBACT, Università degli Studi di Camerino, segreteria organizzativa di Artifex International.
La mostra di Ascoli Piceno è occasione unica per conoscere da vicino Cola dell’Amatrice, maestro dell’arte italiana del ‘500, la cui opera, ancora poco nota, segna un contributo significativo all’arte rinascimentale italiana.