di Redazione
Nel castello Sforzesco di Milano, l’ultimo saluto ad Umberto Eco morto il 19 febbraio all’età di 84 anni. Presente al rito di addio al grande scrittore, filosofo e semiologo una gremita folla di amici, conoscenti ed esponenti del mondo della cultura e della politica.
Il ministro della cultura Dario Franceschini, ha voluto rendere omaggio ad Umberto Eco con queste parole “Si capiva e si vedeva che nei silenzi consultava la sconfinata biblioteca che era dentro di sé… In quei silenzi" Umberto Eco "stava cercando e lavorando … . Grazie Maestro per aver guardato per tutta la vita fuori da quella finestra per noi".
Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia nel suo intervento al Castello Sforzesco ha ringraziato Eco per “per essere stato l'interprete dell'anima di questa città… sei stato, sei e sarai l'orgoglio di questo Paese" non solo uno studioso ma come un uomo "in grado di parlare con tutti".
Umberto Eco, autore di grandi successi letterari e non solo, tra questi ‘Il nome della Rosa” best seller venduto in 15 milioni di copie e tradotto in 100 lingue, ha lavorato fino alla fine alla stesura del nuovo libro Pape Satàn Aleppe, che aveva già consegnato e corretto con la copertina disegnata da Cerri, in attesa solo di andare in stampa per la casa editrice “La nave di Teseo”, coraggiosa avventura imprenditoriale che Eco aveva da poco intrapreso con altri scrittori e Elisabetta Sgarbi. L’uscita dell’ormai ultimo lavoro dello scrittore era prevista in marzo ma è stata anticipata al 27 febbraio come annunciato dall’editore Eugenio Lio.