SPETTRI DEL PASSATO? DA MARATONA AL PETIT TRIANON

Qual è il confine tra realtà e illusione? C’è una possibilità che nelle misteriose Leggi del Cosmo si fissino gli eventi del passato?

Il volume “Spettri del passato? Da Maratona al Petit Trianon e oltre” di Andrea Biscàro, edizioni Graphe.it (8 €) affronta l’affascinante fenomeno chiamato ‘psicoscopia d’ambiente’. Questo tema, studiato sin dalla metà dell’Ottocento, viene spiegato al lettore con diverse testimonianze storiche, a partire da Maratona, luogo in cui si svolse la battaglia tra gli ateniesi e i persiani nel lontano 490 a.C.

Non molto tempo fa, proprio nei pressi di quel campo, alcuni abitanti hanno affermato di aver assistito a delle scene incredibili: soldati con  scudi rotondi,  oppure numerose figure in movimento che recuperavano i loro morti dalle rive di un lago. Inoltre hanno dichiarato di aver udito il galoppo dei cavalli in corsa, il rumore di passi cadenzati, lo squillo dei corni e addirittura suoni metallici, come il cozzare di spade e lame.

Allucinazioni? Suggestioni collettive? Immagini distorte della realtà? Episodi di veggenza?

Coloro che hanno vissuto queste esperienze parlano di realtà vivida, impressa nella mente. Fatti inspiegabili, come appartenenti ad una memoria universale, che si presentano attraverso le capacità retrocognitive di alcuni soggetti dotati di una particolare sensibilità in grado di collegarsi ai fatti del passato attraverso canali di trasmissione sconosciuti.

 Queste persone raccontano di episodi di ombre che appaiono e scompaiono nella nebbia, suscitando in loro uno stato d’animo particolare, un senso di malessere. Vengono descritte come figure reali e tutti riportano l’interazione di sguardi -come se i personaggi appartenenti al passato li vedessero e interagissero con loro. Uno di questi testimoni fu il corrispondente Hans Klein, che dopo il combattimento ad El Alamein si recò con altri giornalisti sul campo di battaglia ricoperto di corpi. Egli vide che uno di questi era in piedi vicino a lui ed era ferito sul torace. L’uomo lo guardò con espressione triste e Klein avvertì lo spasimo di un forte dolore al petto, come se potesse percepire il dolore delle ferite dell’uomo. 

In seguito a queste esperienze extratemporali, viene approfondita soprattutto quella vissuta nel 1901 da due insegnanti inglesi presso il Petit Trianon, la reggia di Versailles.

La reggia di Versailles

Le due donne vissero, secondo coloro che studiarono il caso, un momento del 1789, in cui la famiglia reale si era relegata in un luogo più intimo in seguito alla triste perdita dell’erede al trono Luigi Giuseppe di Borbone. Nonostante il lutto, Il castello in quel periodo era aperto al pubblico. 

Dopo tre anni, le due donne tornarono nello stesso luogo e notarono con stupore che molte cose erano cambiate. Si parlò di suggestioni reciproche, di ricordi distorti e addirittura di allucinazioni, in realtà le due insegnanti avevano sperimentato la psicoscopia d’ambiente. 

Nel tempo molti di questi episodi relativi a tali esperienze sono stati frettolosamente archiviati, in quanto considerati inspiegabili. Oggi, l’uomo industriale confida nello strumento tecnologico e scientifico, sminuendo il lato invisibile della realtà. Càpita, ad esempio, di avere un dejavù, eppure non ci siamo mai chiesti se puo’ derivare dal fatto che ogni elemento costitutivo della realtà, una strada, una roccia, un granello di sabbia, possa nascondere anni e anni di storia riflettendoli attraverso delle immagini e delle sensazioni vivide, reali. La dimensione spazio-tempo è sempre stata studiata dai filosofi: Platone affermava che il tempo è l’immagine dell’eternità, ebbene potrebbe esserci la possibilità per cui l’ambiente sia lo specchio delle vicende del passato che solo pochi eletti riescono a rivivere a distanza di secoli. 

Gli oggetti sono l’elemento catalizzatore, macchine del tempo, induttori del fenomeno di “retrocognizione”, capaci di trasmettere sensazioni di malessere e depressione, ma anche di confusione e curiosità. Una curiosità che porta molti testimoni a ritornare nello stesso luogo una volta assimilata la scena. 

I confini tra il presente e il passato, tra l’immaginario collettivo e la memoria, tra i meandri delle pieghe del tempo e la coscienza sono ancora un mistero e lasciano il campo a investigazioni affascinanti e tutte da scoprire.

L’ autore

Andrea Biscàro (Torino, 1967), scrittore e ricercatore indipendente, ha collaborato con accademici anglosassoni e col mensile «Storia in Rete», curando, fra le altre, inchieste sul caso Moro, Girolimoni, Diabolich. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Buffalo Bill è arrivato a Torino (Neos, 2011); Il Maciste di Porta Pila. Storie di immigrati e del «Re» Maurizio (Neos, 2013); Strada facendo. Ricordando il Commissario Montesano (con Milo Julini e Adriana Di Lullo, 2016); Diabolic. Diabolich. Diabolik. Tre storie vere ispirate dal «Re del Terrore» (con Milo Julini, 2020), entrambi per i tipi di Daniela Piazza. Con Graphe.it ha pubblicato L’amante di se stessa. Vita di Madame Rimsky-Korsakov (2018) e Lady Peg. Vita di una cagnolina prodigio (2019).

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