Tokio, 31 luglio 2021 – E’ stata un’altra giornata storica. In seguito al bronzo individuale di ieri da parte di Lucilla Boari, oggi è arrivato un altro podio azzurro allo Yumenoshima Park Archery Field. Dopo l’argento a squadre a Pechino 2008 e l’oro a squadre a Londra 2012 Mauro Nespoli conquista l’argento individuale a Tokyo al termine di una finale tesissima vinta dal turco Mete Gazoz al quinto set per 6-4. Per la prima volta l’Italia chiude i Giochi Olimpici con due podi individuali.
Un altro risultato storico per il tiro con l’arco italiano. Dopo il bronzo di Lucilla Boari, prima medaglia al femminile delle frecce azzurre ai Giochi, è arrivato anche l’argento individuale dell’olimpionico Mauro Nespoli che, pur essendo stato superato in finale dal turco Mete Gazoz al quinto set per 6-4, porta all’Italia un risultato mai raggiunto prima: non era mai accaduto che venissero vinte due medaglie nella stessa edizione dei Giochi.
Così, i podi olimpici del tiro con l’arco italiano vanno a impreziosire una bacheca già di altissimo livello. Ai bronzi di Giancarlo Ferrari di Montreal ’76 e Monaco ’80, al bronzo a squadre di Atlanta ’96, all’argento a squadre di Sydney 2000, all’oro individuale di Marco Galiazzo ad Atene 2004, all’argento a squadre di Pechino 2008 e all’oro a squadre di Londra 2012, dopo il 4° posto delle azzurre a Rio 2016, l’Italia torna ad essere vincente con il bronzo di Lucilla Boari e l’argento di Mauro Nespoli.
A mettersi al collo l’ultima medaglia in ordine cronologico è l’aviere azzurro, che rende il suo palmares ancora più strabiliante con la terza medaglia in 4 edizioni dei Giochi. Un risultato che però non ha ancora placato la sua voglia di vincere: “Dopo l’argento a squadre di Pechino, l’oro a squadre di Londra e l’uscita di scena allo spareggio ai quarti di finale a Rio 2016, questo argento mi ripaga di tanto lavoro e mi sprona a guardare avanti con ancora maggior voglia di vincere. Ci dividono solo 3 anni da Parigi 2024 e io voglio esserci e giocarmi l’ennesima possibilità di podio”, ha detto l’aviere azzurro ricordando i suoi 24 anni di tiro con l’arco, da quando era un piccolo arciere della società Dlf Voghera, a quando è diventato un campione affermato in forza all’Aeronautica Militare.
LA GARA
Per quanto riguarda il suo percorso di gara, quella odierna è stata una cavalcata travolgente fin dal primo match del mattino, ma che era cominciata lo scorso martedì, quando aveva superato ai 32esimi Ravnikar (Slo) 6-0 e ai 16esimi Gankin (Kaz) 6-2.
Oggi è stato il primo ad andare sulla linea di tiro alle 9,00 del mattino, dopo una nottata non proprio tranquilla. Agli ottavi aveva di fronte il brasiliano Marcus D’Almeida, che ha superato con grande decisione, vincendo il match con un netto 6-0, tirando 9 frecce tutte nel giallo. Questi i parziali: 29-28, 28-26, 29-25.
Ai quarti di finale il suo sfidante è stato il tedesco Florian Unruh che, dopo aver eliminato mercoledì il giovane sudcoreano Kim, n.1 in ranking, ha avuto la meglio sul canadese Crispin Duenas per 6-2. Nel match del pomeriggio con Unruh Mauro Nespoli è rientrato dentro la sua bolla vincente. Con il suo arco da 62 libbre, il più alto di tutti gli arcieri in gara, si è portato a casa l’accesso alla semifinale vincendo 6-4, costruendo la vittoria freccia dopo freccia, con i seguenti parziali: 28-28, 26-29, 29-28, 28-26 e 27-27.
Poi è arrivata la semifinale con il giovane ma già vincente cinese di Taipei, Tang Chih-Chun: anche qui l’azzurro ha fatto valere la sua esperienza portandosi a casa l’accesso per la finalissima con una prova di grande costanza e precisione. Nespoli ha concesso all’asiatico, che aveva battuto in precedenza 6-4 il campione del mondo sudcoreano Kim Woojin, solamente il secondo set: l’azzurro si è imposto 6-2 con i parziali 29-27, 28-30, 28-27 e il decisivo 29-28.
LA FINALE
Infine, dopo questo turbinio di emozioni, è arrivato il momento del match decisivo. Quella con il 22enne turco Mete Gazoz è stata una vera e propria battaglia di nervi, giocata freccia su freccia.
L’atleta turco era arrivato in finale forte della vittoria ai quarti sul n.1 al mondo Brady Ellison (Usa), che veniva dato come favorito, ha poi battuto 7-3 in semifinale l’atleta di casa Furokawa, che ha poi vinto il bronzo con Tang per 7-3.
La sfrontatezza di Gazoz e la sua capacità di mantenere fiducia in se stesso anche nei momenti di massima pressione, grazie anche all’esperienza olimpica già maturata a Rio 2016, gli hanno permesso di tenere testa a un Nespoli mai rinunciatario.
L’azzurro si è portato avanti sul 2-0 vincendo il primo set 29-26. Nella seconda volée Mauro potrebbe portarsi sul 4-0, gli servirebbe un 10 all’ultima freccia per riuscirci, invece arriva il 9 che gli fa pareggiare il set 28-28: si va sul 3-1 e Gazoz riprende subito fiducia stringendo la sua rosata.
Nel terzo set arriva il primo 8 di Nespoli, che permette al turco di pareggiare: si va sul 3-3 col parziale di 26-27 e si resta in parità, sul 4-4, dopo la quarta frazione di gioco che si conclude 29-29. Nel quinto e decisivo set al 9 di Gazoz arriva in risposta un 8 di Nespoli che l’atleta turco sfrutta subito con due 10 per andare a chiudere il match sul 6-4.
Una sconfitta che tale non è, perché quell’argento sul petto di Mauro Nespoli brilla che è una bellezza e premia un atleta e un uomo che è arrivato in cima al mondo per la terza volta nella manifestazione sportiva più importante al mondo con il lavoro e il sacrificio che solo i grandi campioni conoscono.
LE DICHIARAZIONI
Mauro Nespoli in conferenza stampa: Un grande risultato per l’Italia, considerando che oltre all’argento era arrivato anche il bronzo di Lucilla Boari: “Sono veramente felice di aver vinto l’argento, perché non sento di aver perso l’oro. Il livello è stato sempre più alto di scontro in scontro e sono soddisfatto di come ho gestito la tensione. Per questo mi faccio i complimenti da solo per quello che sono riuscito a fare”.
Alla domanda se aveva sognato la medaglia, Nespoli parla anche di come ha gestito la “notte prima degli esami”. “Non ho sognato, a dir la verità ho dormito piuttosto male, mi sono svegliato tante volte perché avevo il pensiero di non sentire la sveglia e perdere il pullmann delle 7. Ero in gara nel primo match, quello delle ore 9,00 e questo pensiero non mi ha permesso di riposare bene. Qui il sole sorge preso e in pratica dalle 4,30 del mattino ha atteso il suono della sveglia…”.
Che soddisfazione è per un atleta come te raggiungere questo risultato? “Abbiamo lavorato tantissimo per raggiungere questa medaglia. Ho avuto fiducia nel mio tiro e ho saputo rimettere in piedi una situazione complicata. Nonostante fosse la mia quarta partecipazione l’inizio non è stato buono, né in qualifica, né nella gara a squadre miste. Sono stato tradito dalle emozioni, ma poi sono riuscito a riprendere in mano la situazione e a scendere in campo nell’individuale tornando ai miei livelli”.
In un periodo storico contraddistinto dal Covid e da tante difficoltà, cosa può trasmettere alle persone uno sport come il tiro con l’arco? “Quello che stiamo vivendo è un periodo difficile per tutti: per persone vivono mille difficoltà e in molti sono poco propensi ormai a seguire le regole. Da questo punto di vista il nostro è uno sport che ha regole per la sicurezza e regole che permettono di renderlo anche bello da vedere. Lo sport in generale ti forma e ti insegna a rispettare le regole. In special modo una disciplina come la nostra. Come dice la parola stessa, la disciplina del tiro con l’arco credo che sia fantastica per imparare a gestire le restrizioni e per proiettarci a riprendere una vita normale”.
Il Presidente FITARCO Mario Scarzella: “E’ stata un’Olimpiade incredibile. Sicuramente complicata da vivere a causa del Covid e di tutte queste restrizioni, molto particolare per l’assenza del pubblico e con le prestazioni che hanno subito molte variazioni a causa di un clima molto caldo e umido, con giornate dove invece il vento si è fatto sentire. Nel complesso è stata una grande edizione per l’Italia che, per la prima volta in 60 anni di storia chiude i Giochi con 2 medaglie. Due medaglie che pesano tantissimo. La prima nella storia dell’arcieria femminile grazie a una prestazione meravigliosa di Lucilla Boari e oggi con questo meraviglioso argento da parte di Mauro Nespoli che, dopo due medaglie a squadre, ha dimostrato di essere uno dei più grandi arcieri nella storia di questo sport. Non posso che dire grazie a questi atleti, per il loro impegno e per la volontà che hanno messo sul campo anche dopo le delusioni nelle prove a squadre. il ringraziamento va esteso a tutti coloro che hanno contribuito a raggiungere questo risultato. Dalle società che hanno cresciuto questi atleti quando erano bambini, fino allo staff federale, che è stato determinante per farli rendere a questo livello. Ognuno ha dato il suo contributo, anche chi non è potuto essere presente qui: dai coach, al coordinatore tecnico, dal preparatore atletico al medico federale, dal fisioterapista allo psicologo. Certi risultati non arrivano mai da soli. Non potevo chiedere di più, considerando che ho anche avuto la fortuna di poter fare di persona la premiazione in qualità di vicepresidente mondiale. Non posso che ribadire il mio grazie per la gioia e le emozioni che ci hanno fatto vivere e sono certo che con l’esempio di questi splendidi atleti e la visibilità che avranno le loro vittorie il nostro sport potrà crescere ulteriormente sotto ogni punto di vista”.
Il Coordinatore Tecnico Sante Spigarelli: “Vorrei ricordare a qualcuno, che inizialmente aveva gia’ dubitato delle possibilita’ della nostra squadra, che abbiamo preparato questa Olimpiade con meno di due anni con il covid in corso e quindi credo che il risultato portato a casa sia merito di uno staff molto coeso, di atleti molto volenterosi, preparati e decisi e sono stati davvero bravi sul campo”.
Il coach della Nazionale Olimpica maschile Matteo Bisiani: “Mauro e’ arrivato in fondo gestendo come tutti quanti la tensione, alla fine e’ davvero un attimo che ti fa sbagliare qualcosa, ma chiudendo bene abbiamo vinto l’argento piu’ che abbiamo perso l’oro”.