St. Gallen e la Svizzera di oggi, nel nuovo saggio di Enzo Farinella

Finemente tratteggiate nella copertina del volume firmata dall'eccellente artista Pietro De Seta, le illustrazioni della capanna, la foresta e St Galles, rappresentano le origini dell'insediamento monastico, della città e il Cantone di St. Gallen in Svizzera che devono la loro esistenza alla operosità di Gallo, il monaco irlandese cui si deve il merito di aver iniziato la trasformazione della foresta di Arbon allora incolta e impenetrabile. ''Born in Ireland lit up Swizerland’ di Enzo Farinella, declina con autorevole analisi storica l’azione fondativa di alcuni monaci irlandesi nel loro laborioso passaggio in Helvetia. Nell'introduzione al saggio la testimonianza del Vescovo di S. Gallen, S.E. Markus Büchel, in segno di ''Gratitudine verso l’Irlanda'' ...[....]

11 agosto 2021 – Da una simile capanna nella foresta, cui l’eccellente artista italiano, Pietro De Seta*, ha dipinto con grande sensibilità come copertina di ‘’Born in Ireland lit up Swizerland’’, il nuovo volume di Enzo Farinella, offrendoci tutti gli elementi necessari al personaggio di cui si parla, sono nati il monastero, la città e il Cantone di St. Gallen in Svizzera.

L’approfondimento analitico sull’operato dei pellegrini d’Irlanda diffusosi efficacemente nella vecchia Europa è da anni al centro di un certosino lavoro di ricerca dello studioso di monachesimo irlandese. Enzo Farinella, nell’ultimo saggio –  Amazon Collana ‘New Horizons’ 2021- English Edition – scandisce sapientemente l’azione fondativa di alcuni monaci nel corso del loro laborioso passaggio in Svizzera, il cui nome dal latino Helvetia, proviene proprio dagli Elvezi, una popolazione celtica stabilitasi sull’Altipiano in epoca pre-romana.  

La fascinosa e suggestiva storia parte, circa 1.400 anni fa, quando S. Gallen o Gallo,  un monaco irlandese si incamminò con altri 11 compagni sotto la guida del grande S. Colombano di Bobbio, dal porticciolo di Bangor nell’Irlanda del Nord, verso la Roma, centro della cristianità. Per 20 anni lavorò in Francia insieme al maestro Colombano nei monasteri di Annegray, Luxeuil e Fontaines. Poi, verso il 610, i monaci di Colombano dovettero abbandonare la Francia e continuarono il loro viaggio verso Roma. Giunti a Bregenz, la cittadina situata oggi ad Est e Sud-Est del Lago di Costanza, nel centro Europa, tra la Svizzera ad Ovest e la Germania a Nord-Ovest – da ricordare che allora i territori dell’Austria, Svizzera e Germania non erano ancora definiti e le tre nazioni non esistevano con propri confini -, dopo circa un anno di lavoro, il gruppo riprese la via verso la Città Eterna. Gallo però si ammalò e non potè seguire il Maestro e i suoi compagni, che con molto dispiacere dovettero lasciarlo.

Rinvigorito da Willimar, un eremita locale, Gallo si riprese e si avviò verso una vicina foresta, soavemente tratteggiata dalla matita di De Seta nella copertina del saggio di Farinella. Dalla piccola capanna nacque  un centro cristiano di primaria importanza per tutto il centro Europa.

L’attuale Vescovo di S. Gallen, S.E. Markus Büchel, ne dà testimonianza nell’introduzione al volume di Farinella sul lavoro dei monaci irlandesi in Svizzera e in loro riconoscenza afferma: “St. Gallen deve la sua esistenza all’Irlanda. Senza l’irlandese Gallus probabilmente non ci sarebbe mai stato un insediamento monastico in questo posto piuttosto inospitale.

Foresta di Arbon da Wikipedia

La cosiddetta “Foresta di Arbon”, con la sua piccola alta vallata su Lago di Costanza era allora inaccessibile, impenetrabile, una “no-go area”. Senza i missionari irlandesi, tutta la sua storia sarebbe stata ben diversa”. Così S.E. Markus Büchel, in “Gratitudine verso l’Irlanda” e la grandiosità dell’opera missionaria.

Il Santo, che iniziò la trasformazione di questa foresta incolta, a volte viene rappresentato con accanto un animale –in questo caso da un orsetto, come si osserva nella copertina firmata dal pittore Pietro De Seta. Si dice che Gallo addomesticò vari orsacchiotti. La leggenda vuole che un orso selvaggio, una volta ammansito dal Santo, l’aiutasse giornalmente a portare legna da bruciare al suo capanno.

Canton St. Gallen da Wikipedia

Il lucignolo dell’eremitaggio di Gallo, splendente nella notte della “Foresta nera”, è divenuto, attraverso i secoli, un importante centro di cristianità per l’Europa dal VII al XIX secolo; un complesso monastico di labirinti – ideali per nascondervi oggetti sacri o di valore, come erano allora i libri – che hanno confuso e poi tenuto lontane dai manoscritti ivi nascosti orde di unni e ungheresi, con una biblioteca, tra le più ricche e più antiche del mondo.

Biblioteca St. Gallen da Wikipedia

Oltre 400 volumi antichi di inestimabile valore, riguardanti la storia della civiltà europea; una scuola di musica, divenuta “la meraviglia e la gioia dell’Europa; un’imponente cattedrale barocca; la città e il Cantone di S. Gallen.

Cattedrale St Gallen – Wikipedia

Tutto questo complesso – Patrimonio dell’UNESCO – riflette 14 secoli di continua attività monastica irlandese nella Svizzera.

Nel IX secolo, la Scuola di Musica di S. Gallo divenne “la meraviglia e la gioia dell’Europa”, sotto la direzione dell’irlandese Moengal o Marcellus. Tra i suoi coristi figuravano i famosi Notker, Ratpert e Tuotilo, conosciuti come il “Trio delle meraviglie di St. Gall”. Tuotilo studiò e insegò nel monastero quando la sua fama era all’apice ed era conosciuta in tutta l’Europa. Egli fu un genio e un uomo rinascimentale, intendendosi di musica, poetica, oratoria, pittura, scultura e aveva anche la fama di essere un bell’uomo. Si dice che Re Carlo il Grasso (839 – 888) apertamente dichiarò: ‘’E’ un peccato che un simile genio preferisca starsene chiuso in convento, dedito alla solitudine, alla contemplazione e alla composizione più che a una vita sociale e materialista’’.

Interno della cattedrale St- Gallen

Tutto questo ebbe inizio dall’umile eremitaggio nella foresta che Gallo costruì con l’aiuto di quanti lo seguirono, affascinati dal suo carisma e dalla sua vita austera.

E’ doveroso da parte di noi europei riconoscere e apprezzare quanto altri Stati dell’Unione hanno fatto per il miglioramento dello stato sociale universale, cosa che costituisce la ricchezza della loro cultura.  Le sue scuole erano all’avanguardia nell’era medievale non solo nell’isola irlandese ma anche nel resto del continente europeo dove i suoi uomini hanno lavorato, trasformandolo da barbaro in mondo civile, sottolinea nelle pagine d volume Enzo Farinella

Senza il contributo di persone come S. Gallo e S. Colombano e di tanti altri monaci irlandesi dato all’arte, alla cultura e alle scienze, il mondo del sapere nel nostro Occidente avrebbe potuto sperimentare un momento di crisi, come è accaduto con il Medio Evo. Invece, tra il VI e il X secolo, il mondo del sapere, della miniatura e dell’illuminazione dei libri, della scienza cristiana, che sarebbe andato perduto senza la loro opera, è prosperato nell’isola dei Santi e degli Studiosi, brillando di nuovo in Europa.

In realtà, all’Irlanda va il credito di aver promosso e diffuso un nuovo e illuminato movimento teologico, insieme ai valori della civilizzazione, un seme cristiano embrionico che ha arricchito non solo la Svizzera e per estensione l’Austria e la Germania, ma anche il resto dell’Europa.

Oggi è quasi universalmente accettato che il lavoro dei monaci medievali irlandesi sia stato fondamentale nel delicato processo di semina e crescita di fede.

I monasteri e le comunità fondate da questi influenti monaci, quali Iona, Bobbio, St. Gallen, sono fioriti e nel tempo sono divenuti “il granaio del passato e il luogo di nascita del futuro”, come ebbe a dire St. John H. Newman.

Accanto a S. Gallo dobbiamo ricordare l’opera di S. Colombano, “la colomba bianca”, il fondatore del monastero di Bobbio, il più importante rappresentante dell’ascetismo irlandese e il “Santo Protettore di quanti cercano di costruire un’Europa unita”, secondo quanto Robert Schuman, uno dei fondatori della nuova Europa insieme a De Gasperi e Adenauer ebbe a dichiarare.

………………..

A curare l’impaginazione artistica del volume e della copertina, Hungarian Studio: Wecapturethemoments di Pehi Dorka e Trombitas Gergely.

……………………..

* Pietro De Seta, calabrese, laureato in pittura e scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera Vive e lavora a Milano senza dimenticare le luci e i colori della sua terra ed in particolare la sua terra natia.
Esperto di Mattia Preti, pittore barocco, ha collaborato in diverse partnership con organizzazioni pubbliche e private attraverso progetti scenografici per la promozione del turismo. produzioni teatrali, cinematografiche e performance artistiche in tutta Italia.. Le sue opere appaiono in collezioni di musei pubblici e in collezioni private in Italia e all’estero.

Autore: Biografia

Enzo Farinella, nato a Gangi in provincia di Palermo, già docente di Antropologia filosofica nell’Università di Dublino, studioso di monachesimo irlandese in Europa, scrittore, giornalista corrispondente per ANSA  e Radio Vaticana dall’Irlanda, dove vive da 50 anni. 

Per 20 anni Addetto Culturale presso l’Istituto Italiano di Cultura a  Dublino, in atto fondatore e direttore del Centro Culturale “Casa Italia” della capitale irlandese, organismo diretto agli scambi culturali Italia – Irlanda. Priore d’Irlanda per l’Ordine Capitolare  dei Cavalieri della Concordia, referente a Dublino dell’Associazione di Volontariato: I Cittadini contro le mafie e la corruzione.

Biografia completa https://www.paeseitaliapress.it/album_18_Enzo-Farinella-

Stampa Articolo Stampa Articolo