L’uomo: il grande nostalgico dell’al-di-là
Dublino, 4 settembre 2021 – Per dare un senso al peregrinare esistenziale come individui, comunità o stato, è necessario fermarsi di tanto in tanto per riflettere sulla roccia che ci ha plasmati.
Nella diversità dell’Europa di oggi e in un mondo sempre più globalizzato, la conoscenza, il dialogo e l’incontro delle varie culture sono di cruciale importanza, soprattutto in questo momento di incertezza e speranza che il mondo e l’UE stanno attraversando.
Una questione che coinvolge tutti intimamente sul quale rinnovare momenti di riflessione è assolutamente doveroso e mai abbastanza.
La maturazione di una coscienza morale dialogante utile alla elaborazione di una posizione personale che apra a sereni confronti con tutti, rimane il fondamento della interconnessione culturale tra popoli e della società. Interpellarsi sul modo di vedere la vita umana e rilanciare l’importanza della riflessione morale appare necessario e quanto mai urgente.
Sulle nostre pagine e della testata partner https://www.lafrecciaweb.it/ a partire da questo primo articolo di approfondimento, ’integrità e la inviolabilità della vita, saranno al centro di un ciclo di incontri con Enzo Farinella* studioso illuminato delle visioni etiche e cristiane della vita che, ci accompagnerà a sviscerare le radici di un tema endemico e pressante.
Enzo Farinella :”Il malcontento sulla situazione attuale è evidente.
Durante un recente incontro tra giornalisti dell’Est e dell’Ovest del nostro globo, i primi si son lagnati che gli occidentali non capiscono il loro mondo. Può darsi!
Dopo una visita alle Camere a Gas di Auschwitz in Polonia, al Museo delle Rimembranze di Riga, alla Casa delle Torture nel centro di Budapest, ai tanti posti di confine tra Austria e la Cortina di Ferro,che hanno diviso famiglie per decadi, e inoltre rivedendo atroci immagini della Guerra in Afghanistan,
i teatri di combattimento in Darfur (Sudan), in Congo, in Nord Uganda e in altre parti dell’Africa, la mancanza di pace nel Medio Oriente e nella martoriata Siria, la guerra verso armi nucleari in Iran e Nord Korea, la tragica situazione in Cecenia e Georgia, il malcontento esistente in altre regioni del mondo con milioni di persone forzate a lasciare la loro terra e la loro casa, i tanti bambini e adolescenti rimasti orfani: tutti crimini contro l’umanità, si può concludere che qualcosa non funziona nel nostro sistema di globalizzazione”.
Possiamo convenire che l’essere umano in quanto tale è qualcosa di speciale con una sua dignità suprema, una sua coscienza inviolabile e una sua autonomia morale e civica che illuminano i valori della comunità, dell’uguaglianza tra gli esseri umani, tutti fratelli e sorelle, tutti liberi in un mondo di giustizia, solidarietà e pace?
“Nell’incontro tra queste culture, durante secoli, troviamo la persona umana in tutte le sue dimensioni, vista non tanto come entità economica, ma con una sua “dignità trascendente”, una “sacralità intima”, punto focale di tutti i valori, prima di tutto il suo diritto alla vita, perché investita da tale dignità profonda che trova il suo compimento in una vocazione escatologica.
In ogni individuo, sia che lo si creda o no, è presente una trascendenza unica, che costituisce il suo valore inalienabile. Riflettendo su questa realtà Sant’Agostino la localizzò “intimior intimo meo”, occupando la parte più intima della mia interiorità e “superior summo meo”, tendendo continuamente al-di-là dell’orizzonte più alto.
L’essere umano è essenzialmente “relegato”, ricco di un intimo potere nostalgico, con un’aspirazione a qualcosa di ultraterreno. “Tutti provano questo sentimento e hanno capito e onorato fin dall’inizio il potere che appartiene a ciascuno di loro”, scrisse Plutarco, in “Moralia” Vol. V, Isis e Osiris, nel primo secolo, come si legge all’entrata del Museo Isis di Szombathely (Ungheria). Libertà personale, dignità suprema, senso profondo di appartenere a una comune tradizione intellettuale e spirituale in un mondo di giustizia e pace, di uguaglianza tra tutti gli esseri umani, di apertura all’altro, da fratelli e sorelle, di rispetto per la diversità e per persone e gruppi di fede diversa, tutto ha origine da questa visione della persona umana.
Tale dignità “trascendente”, che appartiene a ogni singola persona, rende tutti i suddetti diritti, fondamentali e inalienabili, al-di-là di ogni interpretazione o dipendenza religiosa, sociale, filosofica, come patrimonio e diritto culturale ed etico o, detto in altre parole, come unico elemento catalizzatore comune che potrebbe e dovrebbe abbracciare tutti gli esseri umani insieme per compassione ed empatia.
Quanto profondamente la religiosità sia penetrata nella vita dell’uomo e nella sua visione del mondo viene anche registrato in tutte le culture.
Ai nostri giorni “la religione è stata riscoperta come forza intima che non si può sradicare dalla vita individuale e sociale”, il Papa emerito, Benedetto XVI, ha scritto nella prefazione al suo libro: “A turning point for Europe”. E Joseph Ratzinger continua: “E’ chiaro che non si può pianificare il futuro dell’umanità senza religione”.
Questo stato cosmologico e la priorità di una conversione ai valori fondanti del Kosmos, dimostrano che esiste una verità comune sul pianeta, abitato da tutti i fratelli e le sorelle, come Papa Francesco scrive in “Fratelli tutti”. I fratelli non si scelgono e non hanno colore. Sono fratelli e basta, anche in contesti culturali e religiosi diversi.
Per questa conversione ai valori fondanti del Kosmos, l’Ordine della Concordia, fondato nel 1246 dal Re S. Ferdinando III di Castiglia e Leon, pone l’UOMO al centro dell’Universo, libero nel pensiero, nell’azione, nelle società dei popoli, per concretizzare obiettivi di pace, di dignità morale e lavorativa, di tolleranza, di sussidiarietà, ovvero obiettivi condivisi, diffusi, in comune armonia. Il Santo volle assicurare pace e prosperità tra i principi del suo regno, basandosi su tre principi:
DIGNITA’: la persona umana è un progetto unico, quale immagine di Dio; FEDE: Dobbiamo credere in noi stessi e nella nostra vocazione escatologica mentre sviluppiamo il nostro progetto esistenziale; CONCORDIA: È nostro dovere accettare e lavorare per la sfida della pace.
In quest’ottica, ogni persona rappresenta un valore supremo che nessuno può ignorare, perché fatti ad immagine di Dio. Il rispetto per la persona umana, quindi, la solidarietà, l’uguaglianza sono diritti fondamentali inviolabili. La religione può esaltare simili principi e diritti senza interferire con la loro inviolabilità. Il Cristianesimo ha ispirato – e continua a farlo, alla luce del Vangelo -, la protezione dell’inviolabilità della coscienza, dell’autonomia morale e civica, della dignità della mente, consacrata alla ricerca della verità. Esso promuove forme di solidarietà, con l’apertura a tutte le genti.
Questa è la nozione di cultura che si trova alle radici della storia del nostro mondo e dell’Europa in particolare.
Nella lettera pastorale citata, “Fratelli tutti”, PapaFrancesco insiste sulla necessità di “vivere da fratello tra fratelli”, contribuendo così al progresso della famiglia umana.
In questa visione di cultura o stile di vita della persona umana, quale fondamento di tutti i valori, è chiaro che nessuno, stato e società inclusi, può violare questo diritto fondamentale e inalienabile; nessuno può uccidere per ragioni di razza o di religione o d’altro genere; che terrorismo e violenza devono essere condannati senza “ma” e senza “se”; che lo stato deve assicurare il diritto alla vita; e che l’irredentismo deve rispettare i diritti fondamentali della persona umana.
Questi diritti, infatti, sono fondati sulla legge naturale, scritta nel cuore di ogni uomo e presenti nelle culture dei vari gruppi etnici.
Ne segue che “non si può ridicolizzare” il credente in un’altra fede, schernendo l’immagine del suo “Essere Supremo”. Mancanza di rispetto per un’altra fede e subdole forme di derisione, che passano a volte come “umorismo”, offendono non solo la sacralità della persona, ma minano pericolosamente il suo diritto fondamentale ad essere rispettato, creando ineguaglianza e reazioni estreme che sconfinano nella violenza”.
Ciò detto, non esiste alcuna scusa per la violenza di alcun genere, che va sempre condannata decisamente.
Già 1,300 anni fà, l’irlandese St. Adomnán scrisse ed ebbe approvata dal Sinodo di Tara nel 697, una legge contro la violenza su donne e bambini in tempi di guerra, violenza ancora oggi perpetrata in tante zone di conflitto. La “Legge degli Innocenti” o «Lex Innocentium» voleva garantire immunità ai non combattenti, proibendo l’uccisione o l’abduzione di donne e bambini. Purtroppo, 13 secoli dopo la sua promulgazione, donne e bambini vengono ancora imprigionati e uccisi da seguaci di ideologie mortali, senza alcun rispetto per la suprema ed inalienabile dignità della persona umana.
La riscoperta della cultura quale centro di tutti i valori potrebbe dare nuovo impeto al nostro mondo e aiutarci a creare il sogno del villaggio globale.
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Enzo Farinella, nato a Gangi in provincia di Palermo, già docente di Antropologia filosofica nell’Università di Dublino, studioso di monachesimo irlandese in Europa, scrittore, giornalista corrispondente per ANSA e Radio Vaticana dall’Irlanda, dove vive da 50 anni.
Per 20 anni Addetto Culturale presso l’Istituto Italiano di Cultura a Dublino, in atto fondatore e direttore del Centro Culturale “Casa Italia” della capitale irlandese, organismo diretto agli scambi culturali Italia – Irlanda. Priore d’Irlanda per l’Ordine Capitolare dei Cavalieri della Concordia, referente a Dublino dell’Associazione di Volontariato: I Cittadini contro le mafie e la corruzione.
Biografia completa https://www.paeseitaliapress.it/album_18_Enzo-Farinella
Enzo.farinella@gmail.com
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