Roma – Saranno giorni caldi questi che ci apprestiamo a vivere in attesa del 25 novembre. Non tutti conoscono questa data ma ormai da anni è stata identificata come la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Il collettivo Non Una Di Meno (NUDM) ha deciso quindi di anticipare l’assemblea nazionale NUDM che si terrà proprio il 25 novembre a Roma, con un corteo nazionale che avrà inizio alle 15 da piazza della repubblica. Quindi oggi, 24 novembre, sarà una giornata di protesa e di mobilitazione che toccherà diversi ambiti della attuale politica italiana. Il corteo si inserisce nel filone della c.d. #agitazione permanente, che ha visto tra le altre la manifestazione nazionale del 10 novembre contro il D.L. Pillon sulla famiglia. La protesta contro questo decreto ritenuto altamente lesivo delle libertà e dei diritti fondamentali delle donne rientra alla perfezione nel contesto attuale e dell’intento del 25 novembre. La violenza infatti non si riduce solamente nell’atto fisico in se per se considerato, ma allunga i suoi tentacoli anche alla libertà di espressione, di decidere sul proprio corpo liberamente e di non essere assoggettata dalla legge alla violenza psicologica e fisica di un marito violento. Il contrario di violenza così intesa è proprio libertà. Quella stessa libertà devastata dal D.L. Sicurezza di Salvini, altra presa di posizione del governo fortemente contestata da NUDM. Una violenza che colpisce donne ma anche uomini e che aumenta clandestinità, odio e insicurezza nel paese. Tali costatazioni partono da numeri composti da persone: “dal 2014 al 2017 il numero delle donne richiedenti asilo in Italia è quadruplicato”; “dal 2011 in Italia gli ingressi legali per le lavoratrici e i lavoratori migranti sono di fatto bloccati”; “l’Italia è uno dei paesi in cui è più difficile ottenere la cittadinanza”; “il d.l. sicurezza allunga da 3 a 6 mesi il periodo di trattenimento per chi perde o non riesce ad ottenere un permesso di soggiorno”; “il blocco delle frontiere ha aumentato il rischio di cadere nelle mani dei trafficanti”; “il d.l. sicurezza toglie la possibilità di iscrizione anagrafica per i richiedenti asilo impedendo così l’accesso a molti servizi sociali ed elimina il sistema SPRAR di accoglienza diffusa”. Questi sono alcuni dei punti che stanno a cuore a NUDM e che porterà in piazza e in assemblea tra oggi e domani 25 novembre. Un modo per far sentire la voce delle donne. Un modo per dar valore al 25 novembre e per non relegarlo a un nome, un ricordo di un giorno all’anno. Bisogna farlo uscire dalle maglie del formalismo e rendere ogni giorno dell’anno un momento per riflettere sulla violenza sulle donne e per agire concretamente affinché non si continuino a perpetrare i crimini ad essa connessi. È tempo che donne e uomini “lottino” assieme e su un piano di eguaglianza contro questo mostro: la violenza.
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