Venerdì, 3 dicembre 2021, presso la Basilica di San Giovanni in Laterano, Sua Eccellenza Monsignor Santo Marcianò, Ordinario Militare per l’Italia, ha officiato la Messa solenne di Santa Barbara, la Santa Patrona della Marina Militare.
La banda musicale della Marina Militare e il “Coro dell’Aventino” dell’Associazione Musicale “ROMA in CANTO” hanno accompagnato la celebrazione, a cui hanno presenziato l’On. Gianluca Rizzo, presidente della commissione difesa della Camera dei Deputati, il capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, il capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Enrico Credendino e le principali cariche istituzionali e militari.
L’ammiraglio Credendino ha voluto ricordare l’essenza della ricorrenza, evidenziando che “Santa Barbara, momento di intima riflessione e grande spiritualità, ha toccato e tocca i cuori di quei petti di ferro, di ieri e di oggi, che operano e che hanno operato sempre con profondissimo spirito di sacrificio. E’ proprio il grandissimo senso del dovere, talvolta portato sino al sacrificio estremo che ci lega alla Santa Patrona, una giovane che ha anteposto la propria fede alla sua stessa vita, come tanti nostri eroi in nome del più alto valor patrio. A tutti loro, caduti e dispersi in mare nell’adempimento del dovere, marinai, militari e civili della grande famiglia marinara rivolgo il mio deferente pensiero”.
La cerimonia costituisce un momento particolarmente sentito per il personale della Marina Militare, una ricorrenza che unisce tutti i marinai, che impiegati nelle diverse attività e missioni cardine della Forza Armata, nei mari del mondo, nei teatri operativi e sul territorio nazionale, svolgono quotidianamente il proprio lavoro al servizio della Patria e della collettività.
LE IMMAGINI – Copyright Marina Militare
Brevi cenni sulla vita di Santa Barbara (foto):
Si narra che Barbara di Nicomedia in Bitinia fu rinchiusa in una torre e poi condotta al martirio per la sua indomata fede cristiana osteggiata dal padre pagano Dioscuro, che al “quattro del mese di Dicembre, regnante Massimiano Imperatore, ed essendo preside Marziano…” (circa nel 228 d.C.), fu incenerito da un fulmine celeste, simbolo della morte immediata senza la possibilità di redimersi.
La martire, nell’imminenza del supremo sacrificio, pregò Gesù: “…tu che tendesti i cieli e fondasti la terra e rinchiudesti gli abissi, il quale comandasti ai nuvoli che piovessero sovra i buoni e sovra i rei, andasti sopra il mare e riprendesti il tempestoso vento, al quale tutte le cose obbediscono, esaudisci per la tua misericordia infinita l’orazione della tua ancilla… Pregoti il Signore mio Gesù, se alcuna persona a tua laude farà memoria di me e del mio martirio,…mandali grazia per tua misericordia”…
Da queste espressioni si percepisce l’intenso intreccio che lega Santa Barbara agli uomini della Marina Militare e dei Vigili del Fuoco.
La leggenda spiega le ragioni per cui subito dopo l’invenzione della polvere da sparo, presso ciascun magazzino di munizioni, in particolare sulle navi da guerra, per devozione alla vergine di Nicomedia, è presente sulle pareti un’immagine della Santa perché siano preservati dal fuoco e dai fulmini celesti i depositi delle polveri che si chiamano appunto “Santa barbara”.
Il 4 dicembre di ogni anno uomini e donne della Marina Militare e quanti operano per essa, nel ritrovarsi con le comuni origini e valori, festeggiano solennemente la loro Santa Patrona. È tradizione, infatti, a bordo delle navi e presso tutti gli enti e i comandi della Forza Armata commemorare la ricorrenza di Santa Barbara.
Le donne e gli uomini dei Vigili del Fuoco festeggiano il 4 dicembre la propria Patrona in tutte le strutture presenti sul territorio nazionale e nella commemorazione ripercorrono le attività svolte durante tutto l’anno per la salvaguardia e l’incolumità delle persone, l’integrità dei beni e dell’ambiente, la difesa civile e la prevenzione incendi.
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