L’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati e l’Ong Food Sweet Food hanno annunciato oggi che il Refugee Food Festival, un’iniziativa nata lo scorso anno per dare un’opportunità a giovani rifugiati di mostrare le loro doti in cucina e facilitare l’integrazione, avrà luogo nel 2017 in 13 grandi città europee.
L’edizione 2017 del Refugee Food Festival parte dalle celebrazioni per la Giornata Mondiale del Rifugiato e avrà luogo a Parigi, Bruxelles, Madrid, Atene, Amsterdam, Firenze, Roma, Milano, Bari, Marsiglia, Bordeaux, Lione e Lille. Tra il 15 e il 30 giugno infatti, oltre 50 ristoranti apriranno le loro cucine a chef rifugiati da Paesi come l’Afghanistan, l’Eritrea, la Somalia, la Siria e l’Ucraina. Molte altre città hanno espresso il loro interesse per l’iniziativa e potrebbero aggiungersi.
Quest’iniziativa nasce un anno fa in Francia, a seguito di una partnership tra l’Ong Food Sweet Food e UNHCR, con il supporto di cittadini, autorità locali, ristoranti e aziende private.
La prima edizione ha avuto luogo proprio a Parigi, nel giugno del 2016: oltre 1.000 persone hanno potuto assaggiare i piatti preparati da chef rifugiati da Siria, Sri Lanka, Russia, Costa D’Avorio, Iran e India in ben undici ristoranti che hanno aperto le loro cucine e cambiato i loro menù per l’occasione.
“Il Refugee Food Festival è stato un grande successo: le persone ci hanno chiamato da tutto il mondo perché volevano replicarlo” ha raccontato Marine Mandrila, una delle ideatrici dell’iniziativa.
“La crescita dell’evento in molte città europee viene dal desiderio di molti cittadini di relazionarsi e dare il benvenuto ai rifugiati nel loro Paese. Questa è una bellissima cosa per tutte le persone coinvolte: i rifugiati hanno l’opportunità di mostrare le loro doti e presentare le loro ricette tradizionali, mentre gli altri possono scoprire nuove culture tramite la cucina”, ha aggiunto Marine.
“Il Refugee Food Festival è un progetto entusiasmante che dà l’opportunità a cittadini e rifugiati di incontrarsi in un clima positivo, ovvero cucinando un buon piatto e godendosi del buon cibo” ha detto Vincent Cochetel, Direttore dell’Ufficio europeo dell’UNHCR. “Inoltre è un modo per sviluppare consapevolezza nei confronti dei rifugiati e creare opportunità di lavoro concrete per gli chef che possono mostrare le loro capacita’” ha aggiunto.
“Il Festival mi ha aiutato a farmi degli amici” ci ha raccontato Emad, uno chef siriano che ha partecipato alla prima edizione. “E’ stato molto importante per me dato che vivevo un periodo di scoperta di una nuova cultura, un nuovo Paese e una nuova lingua. Il cibo fa sorridere e ci aiuta ad imparare di più. Quando cucino sento che posso ritrovare me stesso” ha detto.
Quest’evento è stato di grande aiuto per quei rifugiati che volevano intraprendere una carriera culinaria in Francia: poter mettersi in mostra ha portato opportunità per tutti i partecipanti.
Alla luce di questo successo, Food Sweet Food e UNHCR hanno sviluppato un toolkit, contenete suggerimenti e indicazioni dagli chef, dai clienti, dai partner e dai rifugiati, per chiunque volesse organizzare un Refugee Food Festival nella propria città.
In Italia, il Refugee Food Festival si celebrerà presso gli store di Eataly di Milano, Roma e Bari: “L’integrazione deve diventare interazione. Occorre ricordarsi sempre che nessuno di noi decide dove nascere”, ha detto Oscar Farinetti, “Noi li accogliamo. E non solo cerchiamo di favorire l’integrazione, siamo bel lieti di interagire”.
Anche a Firenze si celebrerà il festival: “l’energia del team di Firenze è incredibile: le organizzatrici, i volontari e gli chef rifugiati stanno lavorando insieme in perfetta sinergia. L’evento sarà bellissimo!”, ha detto Alexandra Deon, una delle coordinatrici per l’organizzazione del Festival.
Il programma esatto e la lista dei ristoranti che partecipano all’iniziativa è consultabile a questo indirizzo: http://www.refugeefoodfestival.com/
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