GIOIOSA JONICA – C’è bisogno di spazi di dignità e di libertà per gli anziani, non chiusure e silenzi che troppo spesso diventano una tortura.L’appello lanciato un anno fa da papa Francesco, non è rimasto inascoltato. Tanti buoni esempi. In Piemonte, a Cherasco (Cuneo) le parole del pontefice stanno trovando un felice riscontro nelle azioni positive che vedono insieme amministrazioni comunali,strutture sanitarie,associazioni del volontariato,istituti di credito e cittadini che si impegnano per rendere meno difficile la trovarvi” non è solo uno slogan, ma un impegno reale e convinto per “fare stare bene gli anziani a casa”.Ampio coinvolgimento:dalla Cassa di Risparmio di Cuneo alla Asl Cn2,dal comune alla “Bottega del possibile”.
Un nuovo servizio gratuito di assistenza agli anziani in aggiunta a quello svolto dai servizi sociali, che “vede una struttura rimettersi in gioco e aprirsi alla cittadinanza in una nuova forma”, ha scritto la Gazzetta d’Alba. “Sì,è proprio così”,ci dice Mario Palermo, commercialista calabrese emigrato mezzo secolo fa da Gioiosa Jonica a Torino, dal 2012 presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Ospedale di Cherasco. E’ uno dei più antichi d’Italia e la fondazione si fa risalire al 1462. “Continuiamo a crescere, abbiamo tanta voglia di innovazioni, per renderci utili non solo alla comunità locale ma anche a tutte le altre che ne hanno bisogno”.Palermo sottolinea che si tratta di “un’importante iniziativa di solidarietà,un centro di servizi a disposizione della popolazione che ci consente di aprirci ancor di più al territorio.Un percorso di sostegno alla domiciliarità”.La famiglia, ha ricordato tante volte il papa, “resta il luogo privilegiato di accoglienza e di vicinanza.Occorre che le strutture assistenziali offrano il supporto di aiuti e di servizi adeguati agli anziani malati, garantendo il rispetto della dignità, dell’identità, dei bisogni della persona assistita, ma anche di coloro che la assistono, familiari e operatori sanitari”.Ed è quello che a Cherasco sta avvenendo.
“Vogliamo fornire alle persone il supporto necessario anche per superare piccoli ostacoli quotidiani che, a volte per la solitudine,possono rivelarsi insormontabili”,ha detto alla “Stampa” il presidente Palermo.Ma come si articola e come viene messo in pratica questo progetto? “I servizi offerti sono la mensa agli anziani esterni alla struttura e la consegna del pasto a domicilio,il servizio infermieristico in sede e a domicilio (terapia intramuscolo, prelievi ematici, fleboterapia e altro);assistenza tutelare (doccia assistita);servizio di fisioterapia;possibilità di partecipare nella nostra struttura alle attività di animazione, musicoterapia e palestra di vita”.
Mario Palermo ricorda che “la formazione del personale della Casa di Riposo è stata fondamentale per la buona applicazione dei nuovi modelli operativi,insieme a organizzazioni dove da anni si coltiva con successo la domiciliarità. Ed è così che attraverso la “cultura della domiciliarità”, la Casa di Riposo estende all’esterno i servizi finora riservati solo alla comunità locale.Il percorso di formazione è stato finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo ed erogato dall’Associazione “La Bottega del possibile”. La buona riuscita del progetto presuppone il coinvolgimento della comunità locale (i negozianti, farmacisti, parroci, medici di famiglia, volontariato, vicinato).Le attività vengono svolte in collaborazione con il Comune di Cherasco, i servizi sociali, le associazioni di volontariato locali (l’Arcipelago, il Sorriso), il Centro anziani, la Croce Rossa e L’ ADI”.
In occasione della presentazione del progetto, c’è stata una grande partecipazione dei cittadini di Cherasco. “Tanti in più del previsto-ricorda il presidente Palermo -,per cui siamo stati costretti a spostarci dall’Auditorium al Teatro Salomone”.Segno evidente della grande attenzione verso gli anziani,come ha rilevato “con soddisfazione” il sindaco Claudio Bogetti: “Cherasco ha la fortuna di avere tante eccellenze e la Casa di Riposo è una di queste,una delle migliori della provincia,se non la migliore”.Il presidente Palermo è fiducioso sulla riuscita di questo progetto: “La Casa di Riposo ha 122 ospiti e, ad oggi, gli anziani che usufruiscono del nuovo servizio domiciliare sono circa 20. Il numero è destinato a salire. In aumento grazie anche ad un’adeguata divulgazione del progetto ai potenziali destinatari, attraverso brochures esplicative dei servizi e la collaborazione dei giornali locali. La nostra operatrice itinerante è diventata ormai un punto di riferimento per la popolazione anziana locale”.
E la direttrice della Casa di Riposo, Alda Seghesio,in sede di presentazione aveva parlato della figura professionale dell’operatrice itinerante. “Daniela Manassero si recherà da chi ha più di 75 anni per raccogliere richieste ed esigenze da inoltrare alla struttura.Quest’ultima oltre ai servizi già offerti in base a una convenzione stipulata a suo tempo con il comune,potrà estendere a domicilio alcuni servizi,come la mensa e le prestazioni infermieristiche”.La direttrice dei Servizi Sociali della Asl, Anna Abburrà, aveva detto che il “valore aggiunto è rappresentato dall’operatrice socio-sanitaria che è in prima linea”.E la conferma viene oggi anche dal presidente della Casa di Riposo. “Il ruolo della nostra operatrice socio-sanitaria è davvero centrale.Ascolta chi ha bisogno e valuta gli interventi necessari.Il suo sostegno è prezioso per prevenire i problemi legati all’isolamento sociale degli anziani per la mancanza, a volte, del supporto della famiglia o del vicinato”.
Quali i maggiori problemi emersi in questi primi cinque mesi?chiediamo al presidente.“Ci sono state richieste di servizi nuovi non preventivati, ma la nostra struttura – in tempi brevi – ha trovato le soluzioni giuste e tempestive.In alcuni casi, ad esempio, le prestazioni che dovevano essere rese all’interno della Casa di Riposo, sono state gestite a domicilio, come la fisioterapia e la doccia assistita. In altri casi è stato attivato il servizio di trasporto della persona anziana nella struttura”.A Cherasco la “cultura della domiciliarità” sta trovando una confortante applicazione. Buon segno. Mi auguro che possa diffondersi ancor di più in tutto il territorio nazionale, diventando una regola per le comunità e non un’eccezione solo per alcune realtà”.E’ l’auspico del presidente Palermo che in questo progetto è riuscito a coinvolgere tante persone, enti,associazioni,amministratori comunali. “Li voglio ringraziare tutti.Senza di loro non avremmo ottenuto tanti risultati positivi. E abbiamo fatto gli opportuni lavori importanti per rendere la struttura sempre più adeguata alle esigenze degli anziani”.
Ma vediamo più da vicino chi è questo commercialista calabrese che sta operando così bene in Piemonte nel settore dell’assistenza agli anziani. Con caparbietà, professionalità e intelligenza è riuscito a conquistare posizioni di responsabilità e di prestigio. Non ha mai interrotto i legami con la terra che per motivi di famiglia ha lasciato esattamente mezzo secolo fa. Mario Palermo a Gioiosa Jonica(Reggio Calabria) è stato un bravissimo calciatore.C’era tanto entusiasmo in quegli anni intorno alla squadra gioiosana.Tanti giovani campioncini ed anche giocatori esperti, che sapevano guidarli.Il cuore oltre l’ostacolo. Sempre. “Quando il nostro calcio divertiva e faceva divertire”,ricorda oggi con tanta nostalgia.Dal profondo Sud a Torino.Racconta:“In quel Piemonte di altri tempi, altro mondo difficile da capire ma che andava accettato o rigettato.Dopo qualche anno trascorso a Torino, dove faccio fronte alle mie esigenze di vita e studi dando calci a un pallone, mi trasferisco a Cherasco.Nel 1970 sposo Renza.Nel 1971 nasce Andrea. Nel 2005 Andrea e la moglie Maura mi danno la gioia più bella, quella di essere nonno.Nasce Ludovica e nel 2009 arriva Vittoria”.
Cherasco porta fortuna a Mario Palermo. “Nel 1970 inizio la professione di commercialista con studio a Cherasco.Nel 1972 apertura di un nuovo studio a Racconigi.Una decina di persone tra titolare e dipendenti,senza tenere conto dei praticanti. Ancora oggi esercito l’attività di commercialista,meglio dire che aiuto mio figlio,il quale continua a portare avanti il lavoro, mentre io mi divido part-time tra professione e incarico di Presidente Casa di riposo che guido dal 2012.Ci metto il massimo impegno sperando di fare bene. A volte ci riesco altre un po’ meno, per quel meno chiedo scusa in anticipo, e che Dio mi aiuti in questo impegnativo percorso”.
*già Caporedattore TGR Rai