L’artista Mario Vespasiani sarà tra i protagonisti della mostra intitolata WOW, con un acquerello commissionato espressamente dal curatore, nel quale è stato chiamato a rappresentare uno dei maggiori innovatori dell’arte del secondo ‘900. Se Vespasiani è conosciuto per la sua abilità di ritrattista e nella particolarissima ricerca cromatica, non bisogna dimenticare il valore simbolico che assumono i suoi soggetti, raffigurati dentro una sorta di riflesso acquatico dal quale scompaiono gli occhi.
Per Vespasiani l’assenza di questo elemento indica la necessità di una visione multipla, non solo fisica e sensoriale ma anche interiore e meditativa. Al primo sguardo, diretto nella parte sottostante sembra riflettersi il suo doppio ad indicare che niente è come sembra, che la realtà è molto più vasta e complessa delle definizioni estetiche. A questo concetto l’artista ha elaborato nell’ultimo biennio un ciclo di opere – dal notevole valore sociale – in memoria dei grandi personaggi della cultura scomparsi di recente, come a sottolineare il lascito eterno delle buone azioni, che supera la vita stessa.
Fin dagli esordi Vespasiani ha colto un sentimento spirituale nella sua arte e i ritratti, che siano di persone viventi o meno, reali o immaginari, sottolineano la presenza di un’anima personale invisibile che si intreccia con le altre, fino a quella del pianeta sul quale viviamo e di conseguenza con quella universale. Il ritratto esposto nella mostra WOW prosegue tale indagine, che questa volta riguarda un artista che ha rivoluzionato l’arte contemporanea, Andy Warhol. Un maestro caro a Vespasiani – di cui conserva come ricordo un catalogo autografato – non tanto per la totale diversità di approccio al mezzo pittorico, quanto per l’indole visionaria, comune ad entrambi, di chi sa scorgere la bellezza e la meraviglia nel quotidiano.
Warhol con una facilità disarmante ha colto e anticipato le tendenze di una società che si può definire dello spettacolo, fondata sulla comunicazione e sulla velocità, sull’apparenza e sulla celebrità. Se Picasso è stato nell’evoluzione della pittura il genio assoluto, Warhol lo è stato dei media, svelando un’arte condivisibile e comprensibile da tutti. Di fatto persino gli oggetti di uso comune che lui toccava, come le banconote e le scatole di zuppa sono riuscite ad assumere un altro aspetto, come quello di colui che sa sbalordirsi continuamente, in WOW!!! infinito.
Mario Vespasiani è uno degli artisti più enigmatici e misteriosi della scena artistica italiana, capace di adattare la propria immagine a molteplici situazioni e ai momenti storici più vari, vive nella totale riservatezza e non appare volentieri in pubblico, si svela bensì solo attraverso delle sorprendenti fotografie – spesso in compagnia della sua musa Mara – in quanto ritiene che sia solo l’arte a dover parlare dei suoi pensieri e delle sue conquiste.
In questa concentrata e ricercata esposizione collettiva di Villa Bertelli, che si aprirà lunedì 21 febbraio a cura di Alessio Musella, direttore ed editore d’arte, gli altri artisti presenti sono Blub l’arte sa nuotare, Sandra Menoia, Tiziana Stocco, Mauro Moriconi, Anna Nazarova, Silver Plachesi, Gianna Amendola, Andrea Grieco, Eugenio Rattà, Bianca Beghin, Enrico Cecotto e Dropsy.
La parola WOW – riassume in sintesi il curatore – null’altro è se non l’espressione di stupore più comune di fronte a qualcosa che colpisce, quando, davanti ad un’opera d’arte, la ragione lascia il posto alle emozioni e reagisce di cuore e di istinto. Per questa mostra conclude Musella abbiamo scelto artisti capaci di dialogare con i colori forti, dato che da sempre il colore è l’elemento visivo fondamentale e più facilmente assimilabile, richiama forme e parole e permette di evocare il ricordo. L’obiettivo è quello di tramettere un’esperienza raffinata e inaspettata, nella gioia di – tornare a – vivere davvero.
Una delle caratteristiche che contraddistingue gli artisti è la sperimentazione di diverse tecniche: dalle fotografie del digital artist Mauro Moriconi, ai collage di Eugenio Rattà, passando dall’acrilico di Sandra Menoia, ai materiali riciclati di Silver Plachesi o l’art toy in resina di Dropsy. Artisti accumunati da un unico comun denominatore: parlare un linguaggio universale. Si tratta perciò di una mostra che incuriosirà anche i più piccini, stimolandoli al contatto diretto e alla meraviglia di questo mondo.
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WOWa cura di Alessio Musella
Mostra collettivaSala Treccani di Villa Bertelli Forte dei Marmi (LU)
Apertura: da lunedì 21 febbraio al 31 Maggio 2022
La visita avviene su prenotazione al numero: 0584-787251
Orari di apertura 10,00 alle 12,15 e dalle 15,00 alle 19,00
Partner
Exit Urban Magazine, Spazio SV – Centro espositivo San Vidal Venezia, Art & Investments, Villa Bertelli, SC Web Agency, Art & Shop
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Mario Vespasiani (1978) è un artista visivo italiano
La ricerca:
Inaugura la prima mostra non ancora ventenne e ad oggi ha esposto su tutto il territorio nazionale, in gallerie, musei, luoghi di culto e in contesti inusuali. Nel corso del tempo la sua ricerca ha interessato anche studiosi di varie discipline, che vanno dalla teologia all’astrofisica, dall’antropologia alla filosofia. Si esprime attraverso un alfabeto simbolico che si fonda sulle rivelazioni della mistica cristiana e sulla pratica alchemica della pittura. Attento osservatore delle leggi naturali e degli insegnamenti della sapienza orientale, il suo lavoro va inteso come continuazione dell’opera creativa universale, da cui cogliere il sentimento spirituale.
Mostre e attività culturali:
Espone giovanissimo ai Musei Capitolini di Roma con la mostra Gemine Muse, a 27 anni vince il primo Premio Pagine Bianche d’Autore, figura nel libro Fragili eroi di Roberto Gramiccia, sugli artisti italiani del futurismo ad oggi e sul Dizionario dell’Arte Italiana edito da Giancarlo Politi. Per essere stato tra i primissimi artisti ad aver impiegato la sua impronta pittorica ai nuovi materiali e alle recenti tecnologie, viene inviato nel 2012 dall’Accademia di Belle Belle Arti di Macerata a tenere una conferenza dal titolo: L’essenza e il dono. Arte, relazione e condivisione, dalla tela all’iPad. Nello stesso anno con le opere realizzate mediante l’iPad ed applicate su alluminio partecipa al Premio Termoli e di seguito alle storiche rassegne d’arte nazionali: nel 2014 al Premio Sulmona, nel 2015 al Premio Vasto, nel 2018 al Premio Marche. Durante la sua carriera le sue opere sono state poste in dialogo diretto con alcuni maestri dall’arte italiana, quali Mario Schifano, Osvaldo Licini, Lorenzo Lotto e Mario Giacomelli, in mostre intitolate La quarta dimensione. Ha esposto nel 2011 al Padiglione Italia della Biennale di Venezia curato da Vittorio Sgarbi nella sede di Torino e qui con Imago Mundi alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Dal 2013 lavora a Mara as Muse, un progetto composto da dipinti, disegni, fotografie, libri e oggetti d’arte, che tratta del rapporto della presenza femminile nell’ispirazione artistica, la cui trilogia è stata presentata a fine 2017 alla Galleria d’Arte Moderna di Roma. Nel 2015 realizza delle opere in pura seta intitolate Storie di viaggiatori, territori e bandiere che espone come fossero vessilli, la cui performance si tiene nella Pinacoteca civica di Ascoli Piceno e in un happening sulla cima di un’antica torre. Nel mese di maggio esce Planet Aurum il suo primo libro interamente dedicato agli scritti e nello stesso anno la città di Fermo lo invita a dipingere il Palio dell’Assunta collegato alla personale Empireo. Nel 2016 è l’ideatore del festival sul pensiero contemporaneo La Sibilla e i Nuovi Visionari. Nel 2017 è stato in mostra a Venezia e Monaco di Baviera nella collettiva Our place in space promossa da NASA ed Esa che prosegue nel 2018 in un tour mondiale. Nello stesso anno organizza Indipendenti, Ribelli e Mistici, una rassegna di incontri interculturali che ha coinvolto numerosi studiosi provenienti da vari ambiti. Sempre nel 2017 il Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle ha celebrato il quarantennale con la sua mostra personale dal titolo Fly Sky and Air. Nel 2018 inaugura la mostra Lepanto dedicata alla famosa battaglia, nel Museo Diocesano di Gaeta dove è conservato lo stendardo della flotta. Nel maggio 2019 è stata presentata al Museo d’Arte Contemporanea di Roma (MACRO) la quarantesima pubblicazione dedicata al suo lavoro. Nello stesso anno si tiene la mostra Underworld dedicata al tema dell’inconscio visto attraverso la metafora delle creature marine, successivamente si sono svolte le personali dal titolo Il tempo dei trentasei giusti a Villa Caldogno nel vicentino e al Museo Michetti in Abruzzo, la mostra Eschatology, opere monumentali sul mistero ultimo. Nel 2020 con la mostra Araxis – opere tessute, rivoluziona il tradizionale concetto di arazzo attraverso un nuovo modo di concepire le sfumature dei colori mediante una particolare sovrapposizione di migliaia di fili. Sugli arazzi ha immaginato figure archetipiche di una ritualità che si rinnova nel tempo. Sempre nel 2020 presenta il progetto Sundance – le opere ipercubiche, una collezione di lavori inseriti in una cornice di pelle a loro volta racchiusi in altri due contenitori, a richiamare il senso di attesa, nello svelare l’opera non immediatamente ma in passaggi successivi. Un sole nero campeggia sui fondali astratti, diverso per ogni immagine si rifà ai racconti di alcune veggenti, sulla danza dell’astro nel cielo. Nello stesso anno è stato invitato al XXV Premio Cimitile di Napoli con un dipinto di quasi 10 metri di lunghezza per 2 metri di altezza e di seguito presso l’Archivio di Stato di Pesaro tiene una mostra dal titolo: Ritratti – sguardi ed anima. Nel 2021 è regista del film Le nove oscurità degli inferi. Nel mese di settembre ha presentato la mostra intitolata DARKNIGHTS in cui le opere di carattere simbolico, si sono relazionate con la natura, mediante un’istallazione nei boschi, a richiamare il carattere misterioso dell’ambiente in relazione a quello trattato. Nel mese di dicembre è stato inaugurato il progetto M-ETHEREUM, composto da una serie di opere particolari che si aggiungono ai dipinti, tra cui un rover spaziale, un telescopio e delle stelle tridimensionali, che parlano della scoperta di un nuovo luogo del cosmo, dove appaiono sfumature e cromie indite, dove la leggerezza del tratto, evoca nello spettatore un bisogno di consapevolezza e di una elevazione interiore. Nel febbraio 2022 la rivista di grafologia Stilus, gli dedica uno speciale, analizzando in maniera approfondita la sua calligrafia.
L’importanza della Musa ispiratrice:
Da sempre i maggiori artisti hanno avuto al loro fianco una presenza femminile che ha esaltato le loro intuizioni. Mario Vespasiani è tra i pochi autori che fin dall’esordio ha reso partecipe agli altri della sua musa Mara, al punto che oggi formano una delle coppie più autorevoli del panorama artistico. Una relazione vera, di dualità e complicità, documentata da mostre, opere e pubblicazioni costanti che sotto il titolo di Mara as Muse hanno concretizzato una storia reale, tra vita e arte. Nel 2019 il magazine Eventi Culturali, ha dedicato alla coppia la copertina del numero di dicembre.
Arte e solidarietà:
Nel 2020 durante l’emergenza sanitaria globale, si è dedicato al progetto artistico-sociale Per aspera ad Astra, attraverso il quale è riuscito a coinvolgere un pubblico internazionale mediante l’uso dei social network, invitando chiunque a descrivere il periodo del lockdown con fotografie di dettagli astratti del contesto quotidiano. Nel mese di luglio ha tenuto dei laboratori dal titolo: Cavalcare la tigre, incontri sull’arte e sul coraggio, diretti a stimolare il pensiero creativo ed etico degli adolescenti, i soggetti più colpiti a livello psicologico dalla pandemia. A ottobre inaugura presso l’Archivio di Stato di Pesaro una mostra dal titolo: Ritratti – sguardi ed anime dedicati ai grandi uomini della cultura, apprezzati dall’artista e scomparsi nel 2020.
Pubblicazioni e libri:
Oltre quaranta le pubblicazioni che documentano la sua ricerca ed è tra i pochissimi artisti ad avere una bibliografia completa fin dalla prima mostra. Nel 2021 è finito sulla copertina della rivista Eventi Culturali. Nel mese di settembre anche la rivista Exit Urban Magazine a dedicato a lui e a Mara la copertina.