24 febbraio, 2022 – “Dal profondo del mio cuore, presidente Putin, impedisca al suo esercito di attaccare l’Ucraina”. Le frase pronunciate nella notte da António Gutteres, il segretario generale delle Nazioni Unite, mentre Vladimir Putin dichiarava guerra all’Ucraina. Le parole di Gutteres risuonano assordanti ma deboli, nella notte dell’annuncio del terribile piano di aggressione contro l’Ucraina, gridato dal presidente russo, minaccioso di gravi “conseguenze mai conosciute prima nella vostra storia”.
Un paese sovrano è stato attaccato e la Nato, l’organismo internazionale a garanzia della pace riflette ancora una volta, inesorabilmente l’inadeguatezza del proprio ruolo insieme alla debolezza internazionale rispetto alla manifestazione di un attacco durissimo contro la sovranità di Stato, al quale la negazione di una identità giuridica aveva già posto le basi di un’azione vendicativa e spregiudicata da parte del Cremlino.
Una guerra che si pensava non arrivasse ma le voci degli ultimi giorni andavano schiarendosi sempre più, fino al discorso revisionista pronunciato da Vladimir Putin il 21 febbraio scorso sulla negazione dell’esistenza di una identità ucraina. Un discorso seguito da avvertimenti minacciosi che oggi non avremmo più dovuto ascoltare e che invece sono stati lanciati da un componente permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Inutile l’intervento notturno di Guterres al Consiglio di sicurezza dell’Onu per fermare “quella che potrebbe essere la peggiore guerra dall’inizio del secolo”. Un’azione militare per la quale non possono prevedersi le conseguenze economiche globali ma che potrebbe rivelarsi devastante non solo per l’Ucraina, ma produrre tragiche ricadute sulla stessa Russia, secondo quanto affermato dal segretario generale ONU, avvertendo Putin.
L’impotenza o meglio l’indifferenza internazionale pone l’Ucraina in una condizione di solitudine contro la Russia. Joe Biden, presidente degli Stati Uniti principale potenza mondiale così come per la questione afghana ha manifestato ancora una volta un inadeguato per non dire sconsiderato approccio all’invasione russa. Malgrado abbia definito l’attacco russo “non provocato e ingiustificato” e per questo la Russia “dovrà rendere conto” davanti al mondo e che Gli Stati Uniti e i suoi alleati e partner risponderanno in un modo deciso e unito, intervistato dalla Nbc, sulle eventuali misure di protezione dei connazionali in Ucraina, Biden ha risposto “Assolutamente no, non rientra nei nostri piani, se un soldato statunitense si trovasse faccia a faccia con un soldato russo, è la terza guerra mondiale”. Kiev si dice basita dalle parole del presidente americano, interpretando passaggi fumosi dei suoi interventi come un via libera all’invasione russa. Il tutto recepito come una sorta di mistificazione, che la Casa Bianca si è affrettata a chiarire sostenendo che la risposta sarà rapida e dura, nel caso in cui la Russia avesse varcato il confine ucraino. La precisazione non ha affatto rasserenato i funzionari di Kiev, che probabilmente sospettano una probabile intesa tra Mosca e Washington. L’accordo segreto sarebbe al centro della spartizione delle zone di influenza nell’Europa centro-orientale.
Quanto all’Italia nelle ultime ore, sullo sfondo di una tragica azione militare , non sono mancate le polemiche tra la Farnesina e il ministero degli Esteri russo. Luigi Di Maio ha infatti dichiarato le posizioni del governo Draghi sul coordinamento dei “ prossimi passi da compiere per favorire una soluzione diplomatica. Siamo impegnati al massimo nei canali multilaterali di dialogo. Riteniamo tuttavia che non possano esserci nuovi incontri bilaterali con i vertici russi finché non ci saranno segnali di allentamento della tensione, linea adottata nelle ultime ore anche dai nostri alleati e partner europei”.
Non ha tardato ad arrivare la risposta del ministero degli Esteri russo, guidato da Lavrov: “una strana idea di diplomazia““ha esordito l’omologo di Di Maio aggiungendo “La diplomazia è stata inventata per risolvere situazioni di conflitto e alleviare le tensioni, e non per viaggi vuoti in giro per i Paesi e assaggiare piatti esotici ai ricevimenti di gala”. Dopo alcune la Farnesina ha poi commentato “L’Italia è impegnata a trovare soluzioni diplomatiche”.
Di ieri le dichiarazioni di Volodymyr Zelensky, nel corso di una conferenza stampa a Kiev: ”Accogliamo con favore le misure adottate contro la Russia dalla comunità internazionale e ce ne aspettiamo delle altre’, Il presidente ucraino ha poi aggiunto sottolineando che Kiev si aspetta ”una risposta dura, severa e immediata da parte della comunità internazionale nei confronti della Russia”. Nel vuoto le parole di Zelensky sullo sfondo di proclami di solidarietà, sanzioni e interventi diplomatici che imperversano in questo momento dall’Unione europea agli Usa. Ma gli ucraini hanno compreso abbastanza bene la loro condizione di solitudine nello scontro con la Russia, da stanotte in guerra.