La Sicilia si risveglia dopo la stasi del Covid e riparte dal Mito. Come in ritmato tam-tam giungono da più parti dell’isola gli echi della cultura che fermenta. E’ di questi giorni l’evento del Parco archeologico di Himera (Buonfornello, Palermo), promosso dal suo nuovo direttore Domenico Targia che ne sta curando il riassetto e che ha inaugurato presso l’Auditorium di Himera (dal 23 luglio all’8 agosto) la Mostra di pittura “Viaggio tra mito e realtà” di Franco Bracciante, un artista che ha a suo carico numerose mostre ed importanti consensi critici. Sono ben 34 le opere realizzate in pannelli di grande e piccolo formato, ad olio e tecnica mista con l’uso di materiali naturali propri del tempo storico cui si riferiscono, dal legno al rame alle terrecotte, dagli smalti alle sete, alle filigrane per una resa ad effetto, desueta e senz’altro originale. Un viaggio metaforico quello del fil-rouge delle opere del Bracciante che riporta al mitico mondo di Omero, alle peripezie del viaggio di Ulisse e al suo peregrinare per mare fino all’approdo alla sua natia Itaca. Itinerario che nei personaggi delle opere in mostra, dalla maga Circe a Medea, a Penelope, dai coturnati achei agli eroi troiani simboleggia e specificatamente in Ulisse, a partire dal Mito, l’avventura della vita umana alla ricerca della Bellezza e della Verità in una sete di conoscenza ed infinito fino alla ritrovata quiete nella pace del simbolico ritorno alle origini. Sulla stessa onda emotiva il tema che ha riguardato lo spettacolo teatrale svoltosi sul Tempio della Vittoria dal 28 al 30 luglio “La Bellezza – Omaggio a Giovanni Verga” su progetto di Angelo Butera con la partecipazione di attori della Compagnia del Teatro Stabile di Catania: Alessandro Idonea, Paride Ciriello, Pippo Pattavina, Raffaella Bella, Ezio Donato, Anselmo Petrosino, spettacolo per il quale la presentazione di Angelo Butera sostiene la volontà di evidenziare attraverso giovani artisti ed autori siciliani di calibro, l’attualità, la freschezza e la genialità del drammaturgo catanese. Laddove la voce del Mito rimane in sottofondo a raccontare la storia dell’isola, a partire dalle sue origini e a ricordarne i profondi valori etici tramandati nei secoli a declinarne la specifica identità.
