Fa tremare le vene, rende aggressivi, nervosi, stanchi. Mette ko i corpi più fragili, può diventare fattore scatenante di altre patologie. Ma non basta. Scioglie nevi e ghiacci, smuove equilibri e può mettere a rischio la vita umana. Il killer è il caldo e da un Report del ministero della Salute emerge come “le elevate temperature e le ondate di calore che hanno interessato l’Italia nel mese di giugno e nelle prime 2 settimane di luglio sono state associate ad un incremento di mortalità, soprattutto nelle regioni del centro sud maggiormente interessate per intensità e durata del fenomeno”. E infatti il macabro bollettino riporta come “la mortalità sia risultata complessivamente superiore all’atteso (+10%) nelle città di Brescia, Roma, Pescara, Bari e Potenza, mentre nel mese di giugno sia da segnalare complessivamente una mortalità del 9% superiore all’atteso a Torino (+11%), Roma (+13%), Napoli (+15%), Bari (+23%), Palermo (+19%) e Catania (+32%)”. Le temperature in tutta Europa sono state roventi e lo sono ancora, “una dura prova per chi soffre di patologie cardiovascolari” ha sottolineato l’Omceo Roma.
Soffrono le persone e la natura tutta e Coldiretti fa sapere che “il 2022 è l’anno più caldo di sempre” e la tragedia della Marmolada o la frana sul Cervino nel caldo sembrerebbero avere il principale indiziato.
E’ l’aumento della luce responsabile di una maggiore aggressività secondo l’esperto Claudio Mencacci, direttore emerito del dipartimento di Neuroscienze e Salute mentale dell’Asst Fatebenefratelli Sacco di Milano, intervistato dall’agenzia Dire, ma anche una diversa condotta di abitudini sociali, maggiori contatti e maggior consumo di alcol.
Gran caldo che a ferragosto ha dato tregua a tratti spaccando in due la penisola tra nord e sud confermando l’avviso di condizioni meteo avverse con allerta gialla per cinque regioni del centro- nord che era stato emesso dalla Protezione Civile. Sembrerebbe quindi insistere il caldo al sud con l’arrivo dei temporali al nord.
Per i vacanzieri quindi qualche sorpresa al nord, non per gli amanti dei temporali, e un po’ di preoccupazione al sud, ma pochi rimpianti per l’apocalisse 2022.