Ieri è venuta a trovarmi a pranzo un’amica americana in vacanza per otto giorni qui a Roma. Ha preso un taxi ed al momento di pagare il tassametro segnava 11 euro mente il tassista si è fatto pagare 35 euro.
Quando la mia amica me lo ha raccontato mi sono vergognata da morire come italiana, perché non sono romana. Quando l’ho riaccompagnata in hotel ho riferito l’episodio al maitre il quale non è rimasto assolutamente impressionato anzi mi ha fatto notare che ha visto piangere molte persone per gli scippi. La sua indifferenza mi ha doppiamente colpita e mi sono permessa di suggerire di mettere in bacheca ,in varie lingue un decalogo di suggerimenti per non andare incontro a disavventure di questo genere. Mi ha risposto che nessun’albergo l’ha mai fatto,ma io risposi che vi potrebbe essere una prima volta. Un dubbio mi assale. Un decalogo di questo genere potrebbe irritare i tassisti che, con il clima che corre, potrebbero avvalersi di ritorsioni.
L’avrei scritto personalmente questo decalogo e forse qualche giorno lo farò veramente e lo pubblicherò da qualche parte ,vista l’universalità dei mezzi di comunicazione.
Personalmente sono stata oggetto di furti in casa, di scippi in strada e so quello che vuol dire sentirsi defraudati con violenza. Provo vergogna ed amarezza di fronte a tali episodi ma soprattutto vergogna nei confronti dei miei simili. E non credo che vi sia crisi che tenga di fronte ad episodi di questo genere.
Non condivido la frase: Pazienza , succede ,purché non ci scappi il morto: E’ assoluta inciviltà.