“Intervenire subito sui rincari dell’energia a famiglie e imprese che mettono a rischio una filiera agroalimentare che dai campi alla tavola vale 575 miliardi di euro, quasi un quarto del Pil nazionale, e vede impegnati ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio”. E’ un vero e proprio SOS quello lanciato dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini ai candidati alle prossime elezioni politiche.
“Proprio in questi mesi si concentrano le produzioni agricole tipiche del Made in Italy e della Dieta Mediterranea- spiega- con le loro lavorazioni per conserve, succhi e derivati: dagli ortaggi ai legumi, dal vino all’olio, dai salumi e prosciutti Dop ai formaggi, dal latte alla carne fino alla pasta, dalla frutta alle passate di pomodoro usate su tutte le tavole italiane e all’estero”.
Emergenza energia e rincari metteranno in ginocchio le aziende agricole ed ecco la stima di questa stangata: “Vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio fino al +300% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigazione dei raccolti”, riporta la nota stampa. Inoltre non va dimenticato che “ “l’Italia è un Paese deficitario che importa addirittura il 64% del proprio fabbisogno di grano per la produzione di pane e biscotti e il 53% del mais di cui ha bisogno per l’alimentazione”. Siamo messi male e ad andarci di mezzo sarà il lavoro, il PIL e la tavola degli italiani.
Sarà che dopo la carne sembra esser stato sdoganato il pesce in provetta, certo è che il Made in Italy è in pericolo. “Arriva- fa sapere Coldiretti- anche il pesce sintetico creato in laboratorio con cellule staminali in provetta ma ben 7 italiani su 10 (68%) non si fidano. L’ultima deriva a tavola arriva dalla Germania con i primi bastoncini di sostanza ittica coltivati in vitro senza aver mai neppure visto il mare, mentre negli Usa con un’abile strategia di marketing si stanno buttando sul sushi in provetta. Per ora in Germania si punta alla realizzazione di prodotti come nbastoncini e polpette facendo biopsie ai pesci e creando masse di cellule autoriproduttive da confezionare poi per il consumo umano”. “Le multinazionali stanno provando a cambiare gli stili alimentari” denuncia il presidente della Coldiretti, i rincari decisi nei mercati finanziari stanno colpendo le tasche degli italiani, la spesa di tutti i giorni, il cibo. E chissà se il pesce in provetta sarà così ‘cheap’ da essere alla fine preferito.