Francesco di Sales nasce il 21 agosto del 1567 a Thorens-Glières, un comune francese di pochi abitanti situato nel dipartimento dell’Alta Savoia della regione del Rodano-Alpi. Figlio del signore di Boisy, intraprende gli studi giuridici all’Università di Padova, presso la quale si laurea e, soprattutto, decide di divenire sacerdote.
Nonostante il padre auspicasse per lui una carriera da senatore di Chambery, il vescovo e dottore della chiesa aveva altri piani per il proprio futuro. Protettore dei giornalisti, oltre che degli autori, dei sordomuti e della stampa cattolica, dedica la sua inclinazione al bene e docilità al Signore.
La famiglia si oppose così fortemente a questa sua decisione tanto da ostacolarlo nel suo cammino spirituale, ma Francesco di Sales non demorse e perseguì la sua vocazione. Difatti, sacerdote da appena un anno, non badò alle opposizioni del padre e si offrì volontariamente per riconciliare il Chiablese con la Chiesa. Riuscendo nel suo intento.
Solo dopo aver capito quanto fosse determinato nel suo proposito e forte la sua fede i genitori acconsentirono a quella che non era solo la volontà di loro figlio, ma anche quella di Dio.
Nel 1610 fonda l’ordine delle Suore della Visitazione, coadiuvato dalla S. Madre di Chantal. La sua dedizione era così forte e pura da perseverare nel governo della diocesi anche quando sentì che la propria salute deperiva.
La malattia, apoplessia progressiva, lo strappò al mondo a neanche 56 anni. La sua prematura dipartita, però, non passò inosservata e non lo è neanche oggi.
Oltre il suo carattere benevolo, che cos’è che lo rese il Santo patrono dei giornalisti? San Francesco cercò da subito di comunicare e trasmettere la sua fede, attraverso i nuovi media del suo tempo, in modo da sanare le fratture religiose e politiche in un’Europa che lottava per la pace sia nella cultura che nella società.
Agli arbori del suo cammino però non era ascoltato come prete, ma, nonostante ciò, non si perse d’animo e iniziò a pubblicare dei manifesti per far sentire la propria voce, ovvero dei fogli che potevano trovarsi o affissi ai muri o sotto gli usci delle porte. Fu quindi la sua inarrestabile determinazione nel voler trovare nuove forme di comunicazione più efficaci a far si che la Chiesa mettesse, sotto la protezione di San Francesco di Sales, la vita di giornalisti e scrittori.
La sua attività di evangelizzazione con i “media” ha portato anche l’Ucsi, Unione cattolica della stampa italiana di cui fanno parte giornalisti e comunicatori che lavorano in testate e contesti laici, oltre che cattolici, sotto il suo patrocinio.
Fu sua santità Papa pio XI a proclamare Francesco di Sales, il 26 gennaio del 1923, patrono di “tutti quei cattolici, che con la pubblicazione o di giornali o di altri scritti illustrano, promuovono e difendono la cristiana dottrina”.
All’interno della sua RERUM OMNIUM PERTURBATIONEM, il Papa definisce San Francesco di Sales una persona gioiosa la cui “conversazione non ha nulla di amarezza, né il convivere con lui dà tedio”. Lo ricordiamo per la sua incomparabile dolcezza e fede sincera.
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