Amianto killer. Cassazione conferma condanna ammiraglio Di Donna e della Marina Militare

Marina bis. La IV sezione penale della Corte di Cassazione rigetta ricorso di Di Donna per la morte nel giugno del 2006 del marinaio Giovanni De Martino, deceduto per tumore al polmone causato dall’esposizione all’amianto. Ezio Bonanni (Presidente Osservatorio Nazionale Amianto): «risultato molto importante perché è confermato l'impianto accusatorio della sentenza relativo all’uso dell'amianto senza prevenzione e protezione».

Roma, 7 luglio 2023 – La Corte di Cassazione, IV sezione penale, ha rigettato il ricorso di Agostino Di Donna e del responsabile civile Ministero della Difesa in relazione al decesso del marinaio Giovanni De Martino, deceduto nel giugno del 2006 per tumore al polmone causato dall’esposizione all’amiantocondanna in sede penale definitiva che conferma così l’impianto accusatorio della Corte di Appello di Venezia. Di Donna, che è stato direttore generale Marispesan dal 01.01.1983 al 31.12.1987 e del Difesan dal 01.01.1988 al 31.12.1990, era accusato di avere esposto i militari a polveri e fibre di amianto, nelle basi a terra e nelle unità navali della Marina Militare Italiana, senza le dovute precauzioni e dispositivi di protezione.

Al di là dell’annullamento di alcune statuizioni, è la prima volta che un alto ufficiale della Marina Militare, e la stessa Forza Armata come responsabile civile, viene condannato per il reato di omicidio colposo in relazione all’esposizione, diretta, indiretta, per contaminazione degli ambienti, e della violazione dei doveri, anche della stessa Marina Militare, che avrebbe dovuto evitare ogni forma di esposizione all’amianto killer. Ricordiamo che è ancora pendente in indagini il procedimento Marina III, nel quale già nel 2018, erano confluite 1100 posizioni di vittime di amianto in Marina Militare.

In questo procedimento penale, nel corso degli anni, molti degli imputati sono deceduti, e in molti casi si è giunti alla prescrizione. E’ un risultato molto importante perché è confermato l’impianto accusatorio della sentenza relativo all’uso dell’amianto senza prevenzione e protezione– dichiara Ezio Bonanni, Presidente Osservatorio Nazionale Amianto che sottolinea – «è un punto fermo che permette di dare speranza di giustizia a tutti coloro che nelle Forze Armate sono stati esposti ad amianto, si sono ammalati, o sono deceduti.

L’ONA ha costituito uno speciale dipartimento di tutela delle vittime dell’amianto in Marina Militare. Tutti coloro che a causa dei comportamenti degli alti ufficiali della Marina Militare, responsabili della sicurezza, hanno contratto malattie da amianto e altri cancerogeni, possono rivolgersi all’ONA attraverso il numero verde 800 034 294, e inoltrando una email, attraverso il sito istituzionale: https://www.osservatorioamianto.it/marina-militare-assistenza-tutela-legale/

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