La pronuncia del Consiglio di Stato sospende l’ordine di abbattimento dei due orsi orsi JJ4 e MJ5. La decisione pone un punto fermo ad una becera controversia legale cui non si sarebbe dovuto giungere se solo la questione nella sua drammaticità fosse stata trattata con equilibrato e sostenibile approccio al mondo animale. La vicenda è stata però dominata da una sorta di furia irragionevole che non vorrebbe lasciare spazio alla sensatezza qualità peculiare di civiltà. Al centro la tragica morte di un giovane trentino, Andrea Papi runner che avventuratosi nei boschi limitrofi la propria abitazione a Caldes viene ritrovato lo scorso aprile senza vita, presumibilmente ucciso da un’ orsa che in quei boschi anni fa è stata trasferita per vivere in libertà e proliferare, in virtù del progetto Life Ursus avviato nel 1996 basato anche su un finanziamento europeo per la tutela della biodiversità che permise il trasferimento in Trentino di 10 orsi dalla Slovenia.
Una morte annunciata, forse. Andare per boschi potrebbe divenire una invasione di campo di un territorio da esplorare con cautela con adeguate misure di bilanciamento dei rischi. Una tragedia infinita per una giovane vita spezzata.
Il meccanismo innescatosi all’interno di un dramma apparso subito irrazionale e esageratamente spropositato ha scatenato l’ira delle associazioni animaliste e non solo, mettendo subito in moto un’azione di contrasto alla disposizione emessa dal presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti ovvero “Un piano di abbattimento dell’orsa e degli esemplari in esubero”.
Al provvedimento è seguita la sospensiva nel giugno passato emessa da Presidente della III sezione del Consiglio di Stato. Nel frattempo però l’orsa incriminata è stata incarcerata.
Tornando alla sentenza del Consiglio di Stato che ha accolto il Il ricorso presentato da LNDC Animal Protection è LAV e l’orsa JJ4, rinchiusa nella struttura del Casteller e l’orso MJ5 ancora libero nei boschi trentini, non potranno essere uccisi. La decisione emanata dall’organo di giustizia amministrativa è chiarissima nel ristabilire l’ordine generale dell’amara vicenda: “Ritenuto che, conclusivamente, il provvedimento che dispone l’abbattimento dell’animale appare sproporzionato e non coerente con le normative sovrannazionali e nazionali che impongono l’adeguata valutazione di misure intermedie, ferma restando la disposta captivazione a tutela della sicurezza pubblica, va sospeso l’ordine di abbattimento dell’animale». Quindi, l’ordine di abbattimento emesso dalla Provincia Autonoma di Trento, il leghista Maurizio Fugatti, va sospeso”.
Il provvedimento del Consiglio di Stato approfondisce inoltre un altro aspetto “il quadro normativo sovranazionale impone che la misura dell’abbattimento rappresenti l’extrema ratio e che possano essere autorizzate deroghe ai divieti di uccisione delle specie protette ‘a condizione che non esista un’altra soluzione valida’ e nei soli limiti derivanti dai vincoli europei e internazionali”.
Il Consiglio di Stato, si legge nell’ordinanza, chiede al TAR di modificare la data dell’udienza di merito prevista per il 14 dicembre.
Questa secondo Lav è un’ulteriore motivazione che dovrebbe spingere la Provincia Autonoma di Trento ad accogliere subito la proposta di trasferimento di JJ4 in Romania.
Massimo Vitturi, responsabile LAV, Animali Selvatici, ha commentato : “Trasferiamoli in Romania”“Cosa dobbiamo ancora attendere per poter trasferire JJ4 nel sicuro e autorizzato rifugio in Romania? Ora che anche il più alto grado di giudizio amministrativo ha deciso di salvare la vita di JJ4 e Mj5, Fugatti non ha più giustificazioni di sorta”.
Giovedì i giudici hanno ascoltato, nell’ultima audizione, i rappresentanti delle sigle associazionistiche promotrici del ricorso. Oltre la LAV anche Leal, Lega nazionale difesa del cane e Oipa che nella giornata di giovedì 13 luglio, hanno organizzato una doppia manifestazione. Un presidio a Roma nella del Consiglio di Stato, e l’altro a Trento all’ingresso del Casteller dove si trova l’orsa JJ4 .
Nella contemporaneità il tema della tutela della vita animale investe la società ad ampio raggip sul piano umanistico , giuridico, sociologico. ETICO. in una parola. Ed utile richiamare, esortando le Istituzioni Trentine a rispolverare accuratamente la proclamazione della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Animale del 15 ottobre 1978 presso la sede dell’UNESCO a Parigi.Primo provvedimento internazionale che sensibilzza formando ed educando al rispetto di ogni forma di vita.
Attendendo fiduciosi il goudizio di merito del Tar stiamo con le associazioni animaliste e con tutti coloro che orientano lo sguardo sostenendo con forza le forme di tutela del benessere degli animali. Ossia quella condizione psico-fisica completa che consente all’animale di vivere in armonia nel proprio ambiente.
La lunga battaglia di LAV in favore degli orsi in Trentino
DIFENDIAMO GLI ORSI
Gli orsi nel 1977 erano biologicamente estinti in tutte le Alpi Centrali: in Trentino rimanevano infatti solo tre orsi maschi anziani. Fu così che nel 1996 venne avviato il progetto Life Ursus che, grazie anche a un finanziamento europeo per la tutela della biodiversità, consentì il trasferimento in Trentino di 10 orsi dalla Slovenia.Il progetto è stato un successo dal punto di vista scientifico: oggi in Trentino ci sono infatti circa 90 orsi.Con il crescere della popolazione degli orsi, sono anche iniziati i problemi legati alla convivenza con loro.La Provincia Autonoma di Trento non ha mai cercato di favorire la convivenza pacifica fra uomini e orsi, limitandosi a fornire recinzioni per prevenire attacchi ad altri animali e a interventi come catture e uccisioni di orsi ritenuti responsabili di aggressioni nei confronti di persone.Nel 2018 la Provincia, con una Legge, ha rivendicato la propria autonomia nella gestione degli orsi, uccisioni e catture comprese. Una Legge ritenuta legittima anche dalla Corte Costituzionale.A giugno 2021 la Provincia di Trento ha deliberato le linee guida per la gestione degli orsi che, nel caso di aggressione nei confronti di una persona, prevedono l’immediata fucilazione dell’animale. Fortunatamente il 29 settembre, il TAR di Trento si è espresso cancellando questa possibilità. Ma dopo solo due giorni la Provincia è ricorsa in appello.
In Trentino gli orsi vengono catturati e imprigionati solo perché si comportano da orsi.
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