Roma, settembre 2023 – “Bisogna essere leggeri come una rondine, non come una piuma”, ovvero una rondine, uccello determinato ma non altezzoso. Una frase significativa ripresa dal pensiero di Paul Valery con cui si descriveva sul proprio sito web, Domenico De Masi, scomparso il 9 settembre a causa di “una improvvisa e micidiale malattia”. Il Professore emerito di “Sociologia del lavoro“, alla Sapienza Universita di Roma, già preside della facoltà di Scienze della comunicazione, è stato un appassionato studioso, ricercatore e consulente. Ha rivolto il proprio interesse soprattutto alla sociologia del lavoro e alle organizzazioni, alla società postindustriale, allo sviluppo e al sottosviluppo, ai sistemi urbani, alla creatività, al tempo libero, ai metodi e alle tecniche della ricerca sociale con particolare riguardo alle indagini previsionali. Temi approfonditi e trattati da numerosi testi pubblicati da note case editrici.
Nel ’68 a Parigi De Masi conseguì il dottorato in “Sociologia del Lavoro” studiando con Alain Touraine, direttore di ricerca all’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi, tra i massimi esponenti della sociologia contemporanea. Insieme al direttore Touraine, Masi entra in quella dimensione che non lascerà più: la sociologia applicata ai processi reali.
Il sociologo nei suoi viaggi per il mondo, attratto dalla figura di Oscar Niemeyer, architetto di Brasilia, venti anni fa approda in Brasile dove diviene un intellettuale di riferimento, molto ascoltata dal Partito dei lavoratori e dallo stesso Lula.
Tocqueville, Marx, Taylor, Bell, Gorz, Touraine, Heller, la Scuola di Francoforte rappresentano per De Masi il pensiero originario da cui elaborare le proprie teorie sociologiche rivolte al mondo del lavoro.
Il sociologo sullo sfondo dei nuovi processi lavorativi fondati dalla contempraneita dei fenomeni siciali aveva sostenuto la necessità del lavoro agile e molte battaglie politiche del Movimento 5 Stelle una su tutte, il reddito di cittadinanza.
Lo scorso 15 agosto, il professor DomenicoDe Masi, durante una vacanza a Ravello, aveva scoperto di avere una malattia devastante per la quale gli sarebbe rimasto poco da vivere.