“Vivere non è abbastanza, disse la farfalla, uno deve avere il sole, la libertà, un piccolo fiore.” Scriveva Hans Christian Andersen. É questa l’epigrafe del libro “Storia di un pino di città e altri racconti ” di Antonella Rita Roscilli (edizioni Dellisanti, 130 pp, euro 15). Si tratta di una serie di racconti nati da spunti quotidiani e non, che ci trasportano in un mondo fantastico, che poi, tanto fantastico non è.
É un libro per grandi e piccini, metafora di valori, riflessioni ed affetti. Vi ritroviamo abitanti della Natura che desiderano fortemente vivere ed essere rispettati. Ecco la storia di un pino che vive in città, il quotidiano di una ortensia, la storia di una gocciolina. Tutto ci ricorda che il pianeta dove viviamo è abitato non solo dagli umani, ma da altri esseri che gridano, anche se non ce ne accorgiamo. Occorre rallentare quel ritmo frenetico che impedisce l’attenzione del nostro sguardo, occorre prendere coscienza del fatto che tutto è vivo ed interconnesso. Oggi tutto grida: il grido di Madre Terra si ascolta nella crisi climatica e la vulnerabilità che ne deriva, specie per gli esclusi, gli “scartati”.
Eppure, non è solo la Natura al centro di questo libro: ritroviamo un bambino che passa il suo tempo in un luogo monocolore, una nonna che continua fortemente a vivere nella Memoria e nell’amore della nipote, un ragazzino che non riesce a vivere senza il computer… e tanto altro. “Dolce, scorrevole, a tratti commovente” si legge nella prefazione di Lorena Bianchetti “Questi racconti profumano di umanità, di eleganti pensieri e restituiscono ali, come quelle di Lica, capaci di ricominciare a volare”.
Antonella Rita Roscilli si dedica da tanti anni all’Intercultura, è brasilianista, fondatrice della Rivista italiana di Dialogo Interculturale “Sarapegbe”.
È la biografa di Zélia Gattai Amado, una memorialista figlia di emigranti italiani, che fu la moglie dello scrittore brasiliano Jorge Amado. Ha lavorato per molto tempo alla Rai ed ha all’attivo già diversi libri.
Ben consapevole del fatto che vi sono valori che superano qualsiasi barriera creando ponti tra i popoli, l’autrice ha voluto donare ai lettori questo testo sia in lingua italiana che in portoghese (con revisione della docente brasiliana Alessandra Stella Porcheddu Contini), “affinchè possa camminare in più paesi, nella speranza che possa essere utile” per il presente e il futuro. Per alimentare la Speranza occorre prendersi cura dell’ambiente, recuperare lo scarto, condividere, guardarsi negli occhi, rispettare gli anziani, avere il coraggio di osare seppur consapevoli dei propri limiti, soprattutto agire per il Bene Comune. Dalla postfazione di Edilene Matos riportiamo: “Questi racconti poetici nascono dal ricongiungimento con il mondo che avviene sotto l’influsso della creatività, della lucidità, inquietudine, razionalità e irrazionalità”.
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