Siria. Trucidata Havrin Khalaf 35 anni. L’attivista curda lottava per i diritti delle donne

Havrin Khalaf, segretaria del Partito per il Futuro della Siria, vittima di un agguato insieme al suo autista sull'autostrada nei pressi di Qamishli, città della Siria abitata in prevalenza da curdi e assiri. Khalaf era espressione dell'emancipazione delle donne in Siria e del dialogo, fautrice di una transizione democratica per una Siria inclusiva a tutela dei diritti delle minoranze

13 ottobre 2019 – Assassinata ieri, Hevrin Khalaf  35 anni, attivista curda da anni in prima linea per i diritti delle donne, trucidata insieme al suo autista su un’autostrada vicino Qamishli, città della Siria abitata in prevalenza da curdi e assiri.

Le milizie sostenute dalla Turchia, dopo averli fatti scendere dalla loro auto li hanno uccisi a colpi d’arma da fuoco, secondo quanto riferiscono forze curde. Hevrin Khalaf “è stata messa “fuori combattimento” nel corso di un’operazione militare”, per la precisione un raid effettuato in base a informazioni fornite dall’intelligence. per la precisione un raid effettuato in base a informazioni fornite dall’intelligence. “E’ una perdita molto grave”, ha detto Mutlu Civiroglu, un esperto di politica curda citato dal Guardian. “Aveva un grande talento per quel che riguarda la diplomazia, partecipava sempre a riunioni con gli americani, i francesi, in generale le delegazioni straniere”. Le forze democratiche siriane a guida curda (Sdf) puntano l’indice contro la Turchia per l’assassinio di Khalaf.

 “Hevrin Khalaf è il volto del dialogo e dell’emancipazione delle donne in Siria. La sua uccisione, opera di terroristi islamisti, più attivi dopo l’invasione dei territori curdi da parte della Turchia, è un orrore su cui la comunità internazionale dovrà andare fino in fondo!”. Lo scrive in un tweet il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, dopo la notizia dell’uccisione in un agguato dell’attivista per i diritti delle donne e segretaria del Partito del futuro siriano.

Sono nove, fino ad ora, i civili ammazzati a sangue freddo in diversi momenti a sud della città di Tel Abyad  a nord est della Siria. Secondo quanto afferma l’Osservatorio siriano per i diritti umani, il massacro sarebbe stato filmato con i telefoni cellulari dagli stessi miliziani che hanno diffuso in rete i video. “Questo fatto dimostra che in quest’invasione delle forze turche non si fa nessuna differenza tra soldati, civili e politici”

Havrin Khalaf, aveva guidato di recente un Forum tribale delle donne e si era battuta per una transizione democratica che conduca a una Siria inclusiva e rispettosa dei diritti delle minoranze, e fortemente decentralizzata rispetto all’impostazione baathista. Al momento della sua fondazione, avvenuta il 27 marzo del 2018, il Partito per il Futuro della Siria, affermò tra i suoi principi la laicità dello Stato, una Siria “multi identitaria”, la “rinuncia alla violenza” in favore di una “lotta pacifica per la risoluzione delle controversie, “l’eguaglianza tra uomini e donne” e il rispetto delle risoluzioni delle Nazioni Unite, “in particolare la risoluzione 2254, secondo cui tutte le fazioni del popolo siriano dovrebbero essere rappresentate nel processo politico, compresa la stesura di una nuova costituzione.

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