Colombo, 22 aprile 2009– Continuano le esplosioni in Sri Lanka già drammaticamente colpito nel giorno di Pasqua da attacchi terroristici. Un nuova esplosione, la sesta, si sarebbe verificata a Colombo, secondo quanto trapelato da fonti estere. Salirebbero a 8 gli attentati nel Paese. Dallo Sri Lanka le informazioni filtrano a gocce, ma la notizia di una bomba dell’ultima ora a Colombo presa di mira dal terrorismo, sarebbe certa, mentre le unità di crisi sono ancora impegnate a prestare soccorso nella capitale alle vittime degli attentati del giorno di Pasqua.
Secondo le fonti più attendibili, l’esplosione si sarebbe verificata vicino alla chiesa di Sant Antonio, proprio nel momento in cui gli artificieri stavano cercando di neutralizzare l’ordigno.
Dietro l’ondata di attentati contro la comunità cristiana che ha provocato 290 vittime, ci sarebbero i miliziani del National Thowheeth Jama’ath, un gruppo islamico poco conosciuto, che non ha ancora rivendicato gli attacchi ma è questa la direzione verso cui le autorità di Colombo stanno indagando.
Sembrerebbe che l’11 aprile i servizi di intelligence avessero diffusa una nota informativa sulla previsione di attentati nelle chiese srilankesi ad opera di integralisti islamici. Documento però mai pervenuto alle autorità governative, secondo quanto asserito dal premier cingalese Ranil Wickremesinghe che ha affermato di non aver mai ricevuto informazioni su probabili azioni terroristiche ed ha assicurato un’indagine sulla vicenda confermando l’individuazione dei responsabili della strage collegati ad una rete internazionale.
La polizia avrebbe già messo in stato di fermo 24 sospettati.
Protagonisti degli attacchi di ieri, sarebbero sette kamikaze riconducibili alla National Thowheed Jamath, una cellula jihadista poco nota. .
Durante le operazioni di soccorso – investigative, sono stati ritrovati 87 detonatori vicino alla stazione principale dei bus di Colombo: di questi, 75 sarebbero stati rinvenuti abbandonati in una discarica, altre invece lasciati a terra.
Il bilancio delle vittime resta incerto: approssimativamente, si parla di quasi 300 morti e 500 feriti. 32 gli stranieri colpiti dalle esplosioni tra cui, secondo l’ultimo report diffuso della Farnesina, non sarebbero state individuati italiani , salvo il giornalista di La Repubblicai, Raimondo Bultrini.che fortunatamente risulta essere solo lievemenre ferito.Sull’onda della nuova esplosione delle ultime ore, si è diffuso il panico in tutta la capitale, la popolazione molto scossa teme una replica della strage avvenuta ieri.
Lo Sri Lanka, già isola di Ceylon nell’Oceano Indiano, è stato al cento di una guerra civile che per trent’anni ha insanguinato il Paese alla guida del Tigri Tamil del Ltte, il gruppo separatista protagonista di attacchi suicidi, sconfitto nel 2009 dal governo cingalese e i cosiddetti marxisti-leninisti del Janatha Vimukthi Peramuna che nel 1994 si sono ritirati dal conflitto per dare il loro appoggio al governo dell’Isola.
Durante gli anni di lotta contro il Ltte la comunità cristiana ha tenuto atteggiamenti disomogenei senza arrivare ad una posizione comune. La spaccatura all’interno dei cristiani avrebbe portato secondo gli analisti, ad una diffusa coscienza nazionalista dei buddhisti che vedrebbero nei cristiani i responsabili delle atrocità del periodo coloniale.
A poche ore dalla strage che ha colpito lo Sri Lanka, l’Unione Buddhista Italiana ha espresso in una nota ‘’la totale vicinanza alla comunità singalese in Italia e a tutti i centri di questa tradizione”. L’Unione, continua il documento “si stringe attorno a tutte le persone colpite da violenza cieca e inaccettabile”, in seguito agli attentati che hanno colpito lo Sri Lanka. “Il ritorno del terrorismo in un Paese di antica tradizione buddhista è motivo di preoccupazione e grande sofferenza per tutti i praticanti italiani e ci auguriamo che si possa tornare quanto prima a una condizione di normalità”, conclude la nota.
“Vorrei esprimere nuovamente la mia vicinanza spirituale e paterna al popolo dello Sri Lanka. Sono molto vicino al mio caro fratello, il cardinale Malcolm Ranjith Patabendige Don, e a tutta la Chiesa arcidiocesana di Colombo”. Così Papa Francesco dopo il Regina Cæli durante la messa di oggi dedicata al lunedì dell’Angelo: “Prego per le numerosissime vittime e feriti, e chiedo a tutti di non esitare a offrire a questa cara nazione tutto l’aiuto necessario. Auspico, altrettanto, che tutti condannino questi atti terroristici, atti disumani, mai giustificabili. Preghiamo la Madonna…”.
Solidarietà e preghiera per l’ ”atto di violenza ha oscurato la gioia della Pasqua”nel messaggio del card. Reinhard Marx, presidente dei vescovi tedeschi, nel messaggio inviato al presidente dei vescovi dello Sri Lanka, mons. Julian Winston Fernando. “Siamo senza parole di fronte a questa nuova ondata di violenza, che nel giorno di Pasqua ha colpito Chiesa dello Sri Lanka, i tanti turisti e la Chiesa universale” afferma il cardinale Marx nell’esprimere il cordoglio e la vicinanza della Chiesa tedesca. Di fronte al drammatico attentato, che ha trasformato la festa della Pasqua in un Venerdì Santo, il card. Marx ricorda come da anni la Chiesa cattolica tedesca sia impegnata nello Sri Lanka per la promozione della pacifica convivenza e per il superamento dei contrasti,partner nel dialogo e in diversi progetti caritativi.
Resta adesso da chiarire, perché sia stata lanciata un’offensiva contro una minoranza cristiana che nel paese arriva appena al sette percento della popolazione e perché un’altrettanta minoranza musulmana, meno del dieci percento, si sia organizzata in un attacco così pesante.