Photo credit Iosto Doneddu
Una delegazione della Fondazione MEDSEA, Mediterranean Sea and Coast Foundation, che ha sede a Cagliari, sarà a Dubai dal 20 al 29 ottobre 2018 per la Conferenza delle Parti, organizzata dalla Convenzione di Ramsar (COP13) ogni tre anni. Al vertice negli Emirati Arabi, a cui partecipano i rappresentanti dei 170 governi che hanno firmato il patto di salvaguardia e valorizzazione delle zone umide, per l’Italia Medsea porterà il modello sviluppato nel Golfo di Oristano con il progetto di cooperazione internazionale Maristanis.
La conferenza prevede dieci giorni di dibattiti e sessioni tecniche sul tema “Le zone umide per un futuro urbano sostenibile”. Quattro i siti che porteranno al tavolo di Ramsar la loro esperienza di sviluppo sostenibile: Ghar el Melah in Tunisia, Ulcinj Salina in Montenegro, Buna in Albania e i territori del Golfo di Oristano. La Fondazione Medsea presenta il progetto Maristanis, finalizzato alla definizione di un modello di gestione integrata delle zone umide e costiere del Golfo di Oristano.
Cofinanziato dalla Fondazione MAVA e coordinato dalla Fondazione MEDSEA in collaborazione con l’Area Marina Protetta “Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre” e al FLAG Pescando, Maristanis si sviluppa in parallelo con gli altri tre progetti cofinanziati da MAVA in Tunisia, Montenegro e Albania. Al centro dell’azione divulgativa di Maristanis c’è il territorio su cui insistono 12 Comuni (San Vero Milis, Riola Sardo, Nurachi, Cabras, Oristano, Santa Giusta, Palmas Arborea, Arborea, Terralba, Guspini, Arbus e Cuglieri), interessati dalla presenza di 6 siti Ramsar, cioè zone umide di importanza internazionale riconosciute dalla Convenzione omonima per un totale di 10.206 ettari, dai quasi 25 mila ettari di mare protetto dell’Area Marina Protetta Penisola dei Sinis – Isola di Mal di Ventre, da 10 Siti di Interesse Comunitario (SIC) e 7 Zone di Protezione Speciale (ZPS), aree inserite nella Rete Natura 2000, il principale strumento della politica dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità.
Gli obiettivi di Maristanis
Diversi gli obiettivi da raggiungere: il ripristino delle condizioni idrauliche ottimali delle aree umide Ramsar, la tutela degli habitat marino-costieri, che includono i sistemi dunali, e delle praterie di Posidonia, sistemi fondamentali per rinforzare la naturale resilienza della costa ai cambiamenti climatici. Sul fronte delle attività economiche, il progetto prevede di privilegiare metodi di pesca artigianali e tradizionali e di promuovere una migliore gestione delle risorse naturali delle zone umide, anche in funzione della creazione di nuove opportunità economiche nel settore della pesca, dell’aquacultura, dell’agricoltura e dell’ecoturismo.
Un’altra finalità del progetto Maristanis è infine legata alla tutela e conservazione del patrimonio storico-architettonico delle zone umide, oltre alla messa in valore dei paesaggi culturali di elevato valore ecologico.
La Convenzione di Ramsar
La Convenzione di Ramsar è un atto firmato a Ramsar, in Iran, nel 1971 da un gruppo di Governi (attualmente 170), istituzioni scientifiche e organizzazioni internazionali partecipanti alla Conferenza internazionale sulle zone umide e gli uccelli acquatici. La Convenzione di Ramsar è la prima vera intesa intergovernativa finalizzata alla conservazione e gestione degli ecosistemi naturali.