Albert Camus scrive a Maria Casares: “…Come dev’essere fredda la tua camera! Non rannicchiarti troppo. Non sparire del tutto. Fermati al puntino. Quando sarai solo un puntino ti amerò ancora lo stesso e ti metterò in tasca…Ti stringo a me, ti scaldo le mani sul mio petto, ti copro tutta”. Non una solo grande ma una vera storia d’amore. Tra Alber e Maria. Conosciutesi nel 1944.
Le lettere Albert Camus Maria Casares (cfr. Bibliografia). Lei attrice. Lui lo scrittore.
Un amore profondo. La cui profondità e la stima reciproca li rendeva liberi nelle scelte professionali. Era un amore vero. Albert il 14 dicembre del 1949 scriveva a Maria: “Sei entrata per caso in una vita non andavo fiero, e da quel giorno qualcosa ha cominciato a cambiare. Prima di te, fuori di te, non aderivo a nulla. Quella forza per cui ogni tanto mi prendevi in giro è sempre stata solo una forza solitaria, una forza di rifiuto. Con te ho accettato più cose. Ho imparato a vivere, in un certo senso. Per questo forse il mio amore è sempre stato pervaso da una gratitudine immensa”. Il 4 giugno del 1950 Maria scriveva una lettera a Albert di una bellezza struggente: “Nulla può separarci. Amiamoci nella fiducia e siamo sempre trasparenti uno per l’altra. Ci siamo incontrati, ci siamo riconosciuti, ci siamo abbandonati l’uno all’altra, siamo riusciti ad amarci di un amore ardente di cristallo puro, ti rendi conto della nostra felicità e di ciò che ci è stato dato?”.
La trasparenza di un amore è la consapevolezza del dono. Lei è troppo convinta di questo immenso viaggio. Lui si aggrappa a ciò che il destino gli ha riservato di meraviglioso. Lui, un amo sposato che sente tutta la potenza della responsabilità della donna che ha accanto ma anche della donna che ha sposato. Un duplice legame ma è Maria il suo amore che lo rende vivo e amante dell’amore. Lui che ha una sua Maria come personaggio nel suo straniero cammina con i passi nel tempo sapendo che tra i due ci sono nove anni di stanza. Ma nulla pesa. Tutto ha una armonia in questo legame che viene vissuto con la leggerezza di una farfalla. Un amore leggero come le foglie nel vento che raccontano lo specchio del sole che si specchia nei loro occhi. Maria Casares ha una storia certamente di attrice ma anche la visione di una giovinezza che che ha il volto dell’amore. Per Albert lei sarà sempre il suo “Amore mio adorato”. L’uomo della rivolta non vive più la rivolta ma il risveglio della luce nel cuore e nel corpo. Appunto un amore d’anima e un amore carnale. Maria non smetterà di scrivergli: “Ti amo così meravigliosamente”. Così c’è di più attraente in questo loro cammino.
In una lettera del 25 febbraio 1957 Albert chiude con questo inciso: “Sì, ti amo sempre con lo stesso cuore e dovrebbero tagliarmi nella carne per separarmi da te, mio nutrimento, mio pane e mia acqua. Ti abbraccio, sornione, ti mangio e ti bevo”. Lei risponderà splendida te: “Arrivederci, amore mio. Ti amo./Lavora. Riposati. La primavera è in arrivo. Parigi sarà bella e una delle cose che bisogna fare in terra -forse l’unica, per me- l’abbiamo fatta./ Mi sento felice …”.
Era il 28 febbraio del 1957. Tanto amore. Immensamente amore. Ma c’è quel destino sempre che la imprevedibilità delle vite. Nella sera di Natale del 1959 Maria chiude la sua missiva scrivendo: “Ti aspetto, piena e sorridente, con le cosce appesantire dall’assenza del palcoscenico. / E aspettandoti, ti bacio a perdifiato”. Albert nella sua ultima lettera prima del fatale incidente annoterà: “A presto mia grandiosa…Ti abbraccio abbraccio, ti stringo a me fino a martedì, quando ricomincerò”.
Era il 30 dicembre del 1949. Non ci saranno più appuntamenti. La morte di Albert chiude una storia ma non un amore. Dal prevertiano ascoltarsi al tragico di uno scontro, l’incidente d’auto, mortale. Non siamo sulla scena di un teatro dove tutto potrebbe essere finzione e rappresentazione. Siamo nella vita. E la vita è ineccepibile anche nel suo destino. Questo così fragile e così violento…Maria e Albert insieme in un amore coraggioso e amante. L’attrice che rappresenta e lo scrittore che che cercava la verità. Questo amore era la verità.
Mara Casares era nata Il 21 novembre del 1922 a La Coruña, Spagna e morta il 22 novembre del 1996 a Alloue, Francia. Leggere la loro corrispondenza è molto di più di uno scambio di lettere in cui la favola prende il sopravvento. È un vero e proprio romanzo d’amore. Un romanzo epistolare nel quale tutto si abita, tutto si riempie, tutto si conclude improvvisamente. Improvvisamente! Quando giunge la fine l’amore è nel pieno della passione e del sentimento. Si erano amati per lunghi anni. Si erano incontrati a casa di Michel e Zette Leiris il 19 marzo 1944. Si sono amati sino all’ultimo giorno di vita di Albert. Non una storia leggere. Ma il senso di una storia nel cuore di una vita vissuta con tutta la sua immensità.
Anche nelle lontananze sono rimasti sempre insieme. Insieme per un eterno impossibile e possibile nell’amore felice. Sempre insieme. Hanno sempre saputo “riconoscere la vita vera” che è nella vita stessa. E lui che dice: “Adesso vai, non ti staccherò gli occhi di dosso”. Una predestinazione? Quell’auto che si impatta nella lacerazione del tempo e non in amore.
…..
Pierfranco Bruni è nato in Calabria e vive tra Roma e la Puglia. Scrittore, poeta, italianista e critico letterario, già direttore archeologo presso il Ministero della Cultura. Esperto di Letteratura dei Mediterranei, vive la letteratura come modello di antropologia religiosa. Ha pubblicato diversi testi sulla cristianità in letteratura. Il suo stile analitico gli permette di fornire visioni sempre inedite su tematiche letterarie, filosofiche e metafisiche. Si è dedicato al legame tra letteratura e favola, letteratura e mondo sciamanico, linguaggi e alchimia. Ha pubblicato oltre 120 libri, tra poesia saggistica e narrativa. È presidente del Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi”. Ricopre incarichi istituzionali inerenti la promozione della cultura e della letteratura. Quest’anno con decreto del Ministero della Cultura Mic , è stato nominato Presidente della Commissione per il conferimento del titolo di “Capitale italiana del Libro 2024“. Recente è inoltre l’incarico assegnato sempre dal Mic di Componente dellaGiunta del Comitato nazionale per il centenario della morte di Eleonora Duse (21 aprile 1914 – 21 aprile 2024) direttore scientifico nazionale del Progetto Undulna Duse 100 e del Progetto nazionale Manlio Sgalambro a 100 anni dalla nascita. Entrambi indetti dal Mic
@riproduzione riservata