Quando ti accingi a leggere gli scritti di Bruni ti addentri in un bell’esercizio, dove prosa e poesia vivono in un felice connubio.
Non è facile centrare i punti chiave dei suoi scritti, ma con l’attenzione di un buon lettore arriveranno a sembrare tutti ben tracciati.
Scrivere una pagina di critica sul lavoro di Bruni, non è certo cosa facile, ma è sufficiente ascoltare come vibrano le corde del nesso cuore-mente e dell’emozione del leggere e dell’ascolto a voce alta, tutto ciò diventa fondamentale.
La poesia, mi riferisco a tutto il suo percorso poetico iniziato nel 1975 fino allo splendido volume di circa 400 pagine pubblicato recentemente da Solfanelli dal titolo esemplare sul piano simbolico” “In percezione di sorriso”, ha il prestigio di tenere unite le parole,rinnova la lingua, il suo effetto è quello di tenere uniti gli elementi di una frase in maniera originale.
Entrando nei versi di Bruni , si va oltre la realtà che si vede nel quotidiano. Infatti nel suo tomo citato “In percezione di sorriso” tutto ciò ritorna ed è evidente, ma anche nei suoi libri dove il prosimitro detta evocazioni. Penso anche a “Il ladro di profumi”, edito sempre da Solfanelli.
Tutto ciò non è riferito ai contenuti ma alla forma delle composizioni in cui la poesia è un viaggio indefinibile.
La dicotomia forma/contenuto ha senso nel dare la giusta importanza a ciò che esprime esattamente con quelle parole, con quella sintassi, con quelle invenzioni.
È lo stile stesso che parla della persona. Leggendo quello che scrive si possono capire gli strati morali, le priorità, le gocce del suo passato.
La scrittura di Bruni tiene unite le parole con il suo vissuto, ma con la fantasia compie il completamento dell’opera che non è solo linguistica bensì diventa visiva.
La contezza metrica, sonora e immaginifica abitano nella scrittura di Bruni ed è qui che diviene poesia. Ancora “In percezione di sorriso” questo percorso è salvifico proprio nell’intreccio musicale del verso che rimanda a una poesia greca e a volte a un verso andaluso. Però l’autonomia di stile è una condizione di fondo in cui vita e poesia creano una vera fenomenologia del canto lirico – mitico.
Il linguaggio poetico di Pierfranco Bruni è un viaggio salvifico tra la bellezza e il pensiero in percezione di sorriso.