L’uragano Matthew continua a colpire. Dopo avere devastato le coste di Haiti nei Caraibi e provocato più di 900 vittime con un bilancio in salita, arriva in Florida, dove sono morte cinque persone. La zona abitata da circa 22mila cittadini è stata evacuata , la popolazione è stata costretta a lasciare le abitazioni, senza elettricità da ieri sera. L’uragano ha perso nell’ultimo giorno la sua forza iniziale ed è stato declassato a tempesta categoria due, ma sulle coste della Florida continua a spirare a 165 km orari e dopo aver attraversato la Georgia avanza verso la Carolina del sud. In quelle zone si temono inondazioni. Secondo gli esperti del centro uragani americano, Matthew si sposterà verso il nord-ovest per poi virare a nord-est. Nella costa sud-est degli Stati Uniti la corrente è saltata e circa un milione e quattrocentomila abitanti sono rimasti al buio.
La situazione è ancora molto, molto critica, ha dichiarato Obama, ‘’Voglio ribadire che l’uragano è ancora molto pericoloso, e il rischio di potenziali mareggiate, inondazioni, danni materiali e perdita di vite umane, è ancora presente. Per questo tutti devono seguire le indicazioni dei funzionari e delle autorità locali nelle prossime 24,48,72 ore’’.
Fonti delle Nazioni Unite e di governo informano che oltre 350mila persone necessitano di assistenza. L’ufficio regionale Unicef dell’America Latina e Caraibi, ha inviato tonnellate di aiuti umanitari per i bambini e le famiglie maggiormente colpite dall’uragano. Acqua, servizi igienico-sanitari e assistenza medica, case e protezione sono urgenti nelle città inondate, per evitare epidemie legate all’acqua inquinata, come il colera, oltre alle cure ai bambini malnutriti e la loro protezione da qualsiasi tipo di violenza. . “L’Unicef insieme con i suoi partner è al lavoro, senza sosta, per identificare i bambini più colpiti e dare loro l’assistenza di cui hanno bisogno.”, ha riferito, Douglas Reimes, regional emergency advisor dell’Unicef per l’America Latina e i Caraibi. Ad avere subito di più la forza distruttiva dell’uragano sono state i centri di Jeremie e Les Cayes nella penisola di Tiburon nel sudest di Haiti. Le città sono devastate con le vie di comunicazione interrotte e invase da metri di fango. Il governo americano ha inviato una nave con a bordo 300 marines che collaboreranno con oltre 250 militari e nove elicotteri, per ripristinare al più presto lo stato di emergenza.
Inoltre Unicef ha avviato una raccolta fondi, sono necessari 6 milioni di dollari, per aiutare i bambini delle località di Haiti, dove urge la costruzione di spazi transitori, ovvero un tetto dove possono abitare e riprendere la scuola prima possibile. Così Giacomo Guerrera, presidente dell’Unicef Italia.