Stati Uniti e Russia: fine dei rapporti diplomatici sulla questione siriana

“Non abbiamo più niente da dirci”, il commento del portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest”
Russian Foreign Minister Sergei Lavrov (2ndR) and US Secretary of State John Kerry (R) lead talks on Syria on May 17, 2016 in Vienna. Senior envoys from world and regional powers meet once again in Vienna in an effort to salvage stumbling efforts to halt Syria's bloody civil war. / AFP / POOL / LEONHARD FOEGER (Photo credit should read LEONHARD FOEGER/AFP/Getty Images)

L’amministrazione statunitense ha comunicato l’intenzione di interrompere ogni rapporto con la Russia sulla questione siriana in seguito ai diversi ultimatum lanciati affinché le forze militari russe interrompessero i bombardamenti nella parte orientale della città di Aleppo, controllata dai ribelli, e non accolti dalla potenza sovietica.

Gli Stati Uniti accusano la Russia di non aver fatto nulla per fermare le truppe del regime di Assad su Aleppo, mentre la Russia a sua volta rimprovera gli USA di non aver mantenuto la propria parte di accordo, ovvero convincere i ribelli più moderati a interrompere la collaborazione con Jabhat Fateh al Sham, un gruppo di ribelli contrario ad Assad e che fino a poco tempo fa rappresentava la divisione siriana di Al Qaida.

Nessuna interruzione dei bombardamenti quindi. Le conseguenze immediate di questa decisione ricadranno sugli oltre 250 mila civili che abitano ancora nella parte est di Aleppo e che non possono accedere a cibo e medicine per via del blocco di rifornimenti imposto da Assad.

Inoltre gli Stati Uniti potrebbero optare per un piano diversivo che consiste nell’armare maggiormente le forze ribelli che combattono il regime di Assad e quindi scegliere la via dell’uso della forza, posizione che sino a ora non era stata ancora considerata a causa dell’impossibilità di tracciare gli armamenti una volta entrati in Siria.

Un altro elemento da tenere in considerazione è la decisione da parte del governo russo di sospendere gli accordi firmati nel 2000 con gli Stati Uniti sul controllo degli armamenti, decisione che è stata annunciata poco prima della fine del dialogo sulla questione siriana e che riguarda in particolare le riserve di plutonio, utili a fabbricare armi nucleari.

La situazione è tesa anche al Consiglio di Sicurezza Onu dove la Francia vuole promuovere una risoluzione per chiedere al regime di Assad lo stop dei bombardamenti e dare modo così agli aiuti umanitari di arrivare ai civili. La Russia ha già affermato che si opporrà, utilizzando il potere di veto, che permette di bloccare l’approvazione di qualsiasi risoluzione.

Secondo le parole di Lunedì, Vitaly Churkin, ambasciatore russo all’ONU, non è possibile in alcun modo sospendere i bombardamenti ad Aleppo in quanto la città è “ostaggio” dei terroristi e la Russia ha come unico obiettivo quello di sconfiggerli.

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