Roma – Altre otto nuove opere si aggiungono alla mostra in corso da marzo a Palazzo Barberini. Cinquanta opere della Galleria Borghese sono trasferite nell’Ala Sud del piano nobile di Palazzo Barberini.
La mostra resterà aperta sino al 27 ottobre 2024, con un percorso rinnovato che include otto nuove opere, alcune delle quali provenienti dai depositi della Galleria Borghese e quindi raramente esposte al pubblico.
Poste in dialogo due collezioni che condividono una storia simile, legata a due figure cruciali della vita politica e culturale romana del Seicento, Maffeo Barberini e Scipione Borghese, in un’ideale vicinanza storica e culturale, e non ultima, anche geografica.
Capolavori assoluti, quali il Ritratto d’uomo di Antonello da Messina, la Madonna col Bambino di Giovanni Bellini, la Madonna con Bambino, san Giovannino e angeli di Sandro Botticelli, il Ritratto di giovane donna con unicorno di Raffaello, Susanna e i vecchioni di Peter Paul Rubens, l’Amor Sacro Amor Profano di Tiziano, la Predica del Battista di Paolo Veronese, solo per citarne alcuni, continueranno così ad essere fruibili al grande
A declinare l’integrazione della mostra, le opere trasferite dai depositi della Pinacoteca di Villa Borghese, al centro di lavori di restauro, come la Caduta di Lucifero di Jacopo Palma il Giovane, Venere e Adone dello Scarsellino, la Danza Campestre di Guido Reni, e la Sacra Famiglia di Scipione Pulzone. Le opere coniugano un tripudio di bellezza ponendosi accanto ai capolavori, la Madonna col Bambino di Giovanni Bellini e l’Amor Sacro e Amor Profano di Tiziano.
Le Gallerie Nazionali di Arte Antica e la Galleria Borghese mettono in campo un’inedita collaborazione per permettere al pubblico di continuare a fruire del patrimonio conservato al primo piano della Galleria Borghese anche durante l’ambizioso progetto di rinnovamento e tutela reso possibile grazie ai fondi del PNRR.Questa iniziativa è un’occasione unica e imperdibile per mettere in dialogo due collezioni che condividono una storia simile, legata a due figure cruciali della vita politica e culturale romana del Seicento, Maffeo Barberini e Scipione Borghese, in un’ideale vicinanza storica e culturale, e non ultima, anche geografica.
Un evento del più alto valore istituzionale a testimonianza della vicinanza, non solo geografica, ma anche professionale che lega i due musei” ha dichiarato Thomas Clement Salomon, direttore delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, che prosegue: “Nel solco tracciato da Scipione Borghese e Maffeo Barberini, che oggi avrebbero gioito per questa iniziativa, speriamo che il pubblico possa ammirare i capolavori borghesiani a Palazzo Barberini e celebrare questa mostra difficilmente ripetibile nei prossimi decenni.”