New York si è espressa. La “Grande Mela” – capitale del meltinpot made in USA – ha incoronato il suo re, Donald Trump stravince le primarie del partito repubblicano con il 61% delle preferenze contro il 25% di John Kasich e il 15% di Ted Cruz. Il “Trump-Signal” – come il “Bat-Signal” del Batman di Frank Miller – è stato dato da uno dei simboli di New York, quell’Empire State Building che spesso si colora a seconda delle ricorrenze. Ieri notte si è colorato di rosso, colore del GrandOld Party, indicando ai newyorchesi la certa vittoria di Donald Trump. Il boato più fragoroso è però arrivato dalla Fifth Avenue nella maestosa hall della Trump Tower trasformata per una sera in arena politica, regno materiale e spirituale del magnate newyorchese. Dicevamo del voto, Trump stacca tutti superando la soglia del 60% di preferenze, un plebiscito che a questo punto della “corsa” lo pone come candidato quasi certo per la corsa alla Casa Bianca assieme all’outsider democratica Hillary Clinton. I vertici del Gop continuano a remare contro Trump nella speranza che il magnate non riesca a raggiungere il quorum di delegati (1.237) alla prima votazione e si aprano quindi le porte alla “Open Convention” con successiva compravendita di delegati, compromessi, tradimenti e, perché no, possibili risse. Dopo il voto di ieri a New York anche questa ipotesi è sempre più improbabile, cresce il gruppo dei repubblicani che quindi vorrebbe nominare ufficialmente Trump per non rischiare di spaccare il partito in maniera insanabile. Il diretto interessato intanto si gode l’ennesimo successo ed ha dichiarato, a caldo: “Basandomi su quello che vedo nelle tv, direi che non c’è più gara. Andremo alla Convention da vincitori. Voglio ringraziare tutti: ho una grande ammirazione per la città di New York (Trump è un newyorchese del Queens, ndr), questa vittoria vale più di ogni altra”. I prossimi appuntamenti del 26 aprile sembrano fatti apposta per Trump: Pennsylvania, Connecticut, Maryland, Delaware, Rhode Island, Stati con un elettorato più simile a quello di New York che non a quelli del West.
Articoli correlati
Donald Trump prime nomine. Priebus capo del suo staff Bannon suo consigliere personale
Donald Trump, oltre a rendere pubblici i nomi di chi farà parte del suo staff, …
Stati Uniti, Sanders appoggerà la Clinton
Bernie Sanders, a sorpresa, sosterrà Hillary Clinton nella corsa alla Casa Bianca. Un passo importante …
Folle gridano vendetta ma il bisogno universale di Pace resta invincibile
Folle urlanti e piangenti gridano rabbia e vendetta ma l’universale bisogno di pace resta invincibile. …